Gas, l’Italia è davvero al sicuro per l’inverno? Perché l’ottimismo di Cingolani non allontana razionamenti e prezzi record

Stefano Rizzuti

11/10/2022

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, assicura che l’Italia è al sicuro per l’inverno sul fronte del gas: ma è davvero così? I dubbi su riduzione dei consumi e prezzi.

Gas, l’Italia è davvero al sicuro per l’inverno? Perché l’ottimismo di Cingolani non allontana razionamenti e prezzi record

L’Italia è attesa da un inverno tranquillo, senza una reale emergenza per il gas. Ad assicurarlo è il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, secondo il quale il Paese è stato “messo in sicurezza” e la stagione alle porte non dovrebbe creare problemi.

Cingolani inoltre assicura che gli stoccaggi sono pieni, con l’Italia che ha superato ampiamente il 90% di riempimento in anticipo. Ma queste condizioni saranno davvero sufficienti per garantire all’Italia un inverno tranquillo? Secondo molti analisti, in realtà, la situazione è più complessa e una riduzione dei consumi - attraverso i razionamenti - sembra inevitabile.

Non solo, perché c’è poi anche un altro discorso sottolineato dagli esperti: in vista dell’inverno successivo, quello tra il 2023 e il 2024, bisognerà evitare che l’Italia rimanga senza scorte alla fine di questa stagione e per questo bisognerebbe innanzitutto incentivare i cittadini a consumare meno. Partendo dalle parole di Cingolani al webinar di Rcs Academy su Repower Eu, cerchiamo di capire se l’ottimismo del ministro è fondato o meno.

Gas, il problema dei prezzi

Il prezzo del gas è in rialzo questa mattina, con un +4% e un prezzo fissato al Ttf di Amsterdam a 160 euro al megawattora. E proprio i prezzi sembrano la preoccupazione principale di Cingolani, che concentra la sua attenzione più sui costi che sulla disponibilità del metano.

Il ministro della Transizione ecologica si dice ottimista sull’andamento dei prezzi del gas, con l’auspicio che sul price cap si possa presto arrivare a una soluzione. Il tetto al prezzo del gas dell’Ue potrebbe essere un intervallo “entro il quale il Ttf potrà variare senza avere questi picchi di volatilità assurdi”. Anche in caso di via libera al price cap, però, i problemi per famiglie e imprese resterebbero.

Il rigassificatore di Piombino

Per Cingolani ora l’Italia deve concentrarsi su una questione ritenuta centrale, ovvero il rigassificatore di Piombino. Su cui non ci sono sicurezze, ma l’auspicio del ministro è che si decida presto perché “la sicurezza nazionale dipende da quello: se avremo la nave rigassificatore e non riusciremo a usarla sarà un suicidio”. Una nave che sarà lì per tre anni e poi “la sposteremo in un sito non invasivo”.

Gas, il problema dell’inverno 2023/2024

L’ottimismo di Cingolani sul prossimo inverno nasconde, in realtà, quello che potrebbe essere il vero problema: la stagione successiva, quella tra il 2023 e il 2024. Seppure l’Italia dovesse riuscire a superare questo inverno senza grosse difficoltà, sarebbe comunque inevitabile - come sottolineano diverse simulazioni - esaurire o quasi le scorte, intaccando anche le riserve nazionali.

Il vero nodo della questione, come spiega anche Claudio Descalzi (ad di Eni), è l’inverno successivo, quando gli stoccaggi saranno minori e i flussi dalla Russia praticamente a zero, ma non ancora rimpiazzati del tutto da altri accordi che scatteranno soprattutto dalla fine dell’anno. Motivo per cui già quest’anno sarebbe fondamentale ridurre i consumi, per evitare poi di trovarsi senza riserve per la stagione successiva.

Perché il problema sono i consumi e non i prezzi

Come sottolineato da Matteo Villa, analista dell’Ispi, in un’intervista a Money.it, il problema principale riguarda la disponibilità di gas e non i prezzi. Il ragionamento fatto dall’esperto è che per l’Italia è fondamentale mettere da parte più riserve possibile per poi poter fronteggiare anche la stagione successiva. E per farlo l’unica soluzione è ridurre i consumi sin da subito.

Abbassare i prezzi non basta, spiega Villa: andrebbe fatto per chi ha realmente difficoltà a pagare le bollette, mentre per gli altri consumatori sarebbe meglio mettere in campo un meccanismo che incentivi la riduzione dei consumi (per esempio con sconti maggiori per chi risparmia di più). Solo così si eviterebbe di arrivare alla fine di quest’inverno senza scorte e creando, inoltre, un meccanismo virtuoso: meno gas si consuma, più scendono i prezzi essendo ridotta la domanda.

La politica, però, si concentra su una risposta immediata, riguardante i prezzi, che rischia di limitarsi a rinviare il problema senza risolverlo effettivamente. E per questo l’analista chiede di puntare maggiormente sulla riduzione dei consumi, per affrontare al meglio anche la stagione successiva. Che si preannuncia ancora più difficile di quella attuale.

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