Forex, euro al test di livelli storici

David Pascucci

28/11/2022

29/11/2022 - 09:39

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Le recenti vendite di dollari stanno portando le majors a testare dei livelli importanti di lungo .

Forex, euro al test di livelli storici

Sono oramai diverse settimane che il Forex vede dei forti scarichi di dollaro su tutte le majors, da EurUsd a GbpUsd fino al debole UsdJpy.

Sui grafici vediamo la formazione di pattern molto interessanti che potrebbero avere ripercussioni dirette sui movimenti di breve, soprattutto se consideriamo il fatto che le majors stanno vedendo dei rendimenti molto alti su base mensile a ridosso di livelli importantissimi.

EurUsd è il cambio più importante del mercato Forex e la sua dinamica potrebbe fare da driver per gli altri cambi, pertanto una sua analisi approfondita potrebbe essere utile per capire quali siano le dinamiche complessive del mercato valutario.

Come vedremo in questa analisi, EurUsd sta affrontando dei livelli a dir poco fondamentali per il suo andamento nel lungo periodo. In questo contesto dobbiamo considerare anche le dinamiche di breve periodo risultano essere molto interessanti se contestualizzate nella dinamica di lungo periodo. Ovviamente è importante fare anche degli appunti macroeconomici che sul Forex hanno un peso rilevante rispetto agli altri mercati.

Euro e i tassi di interesse

La dinamica dei tassi di interesse risulta essere il driver principale per il Forex su scala globale. La Federal Reserve ha iniziato ad aumentare i tassi di interesse nel primo trimestre del 2022, con conseguenze dirette sull’inflazione che abbiamo visto già a partire da luglio con il calo graduale fino all’attuale 7,7%. In area euro vediamo una Bce relativamente più passiva in quanto è stata la banca centrale che si è mossa più tardi rispetto a Fed e BoE. La Bce ha iniziato ad aumentare i tassi a luglio partendo dal livello dello 0% fino all’attuale 2%.

Il tasso di interesse sull’euro è il più basso tra Usa e Uk, che hanno dei tassi rispettivamente al 3,75-4% e 3%. Differenza sostanziale tra gli Stati Uniti e le altre economie è sicuramente relativa all’andamento dell’inflazione, che in America è già in discesa da luglio, mentre in Uk e in area euro vediamo i tassi di inflazione sono ancora al di sopra del 10%, senza alcun segnale momentaneo di discesa.

Il lag temporale è dovuto principalmente al fatto che in Europa e Uk i prezzi dell’energia hanno un forte peso sulla componente inflazione, pertanto gli Usa hanno un doppio vantaggio dovuto alla tempestività operativa della Fed e al minor impatto dei costi energetici a livello domestico.

In pratica, l’euro si trova in una situazione di netto svantaggio e questo lag temporale tra tassi e inflazione sta ritardando gli effetti della politica restrittiva della Bce. A favore dell’euro c’è sicuramente il fatto che risulta conveniente in termini di costo rispetto al dollaro, in quanto su quest’ultimo c’è poco spazio di salita dei tassi mentre sul primo c’’è ancora tempo per vedere ulteriori aumenti dei tassi di interesse. Probabilmente il mercato ha già scontato questo effetto e a tal punto possiamo giustificare il rientro dell’euro al di sopra della parità con il dollaro.

EurUsd al test dei minimi storici

Il 2022 è stato l’anno del dollaro ed EurUsd ha visto livelli che non erano immaginabili dagli operatori fino a un anno fa. Il cambio ha toccato dei minimi a ridosso di area 0,95, 5 figure al di sotto della parità, un vero e proprio shock considerando i vecchi minimi storici di EurUsd, che prezzavano una valuta molto debole con un’inflazione poco sopra lo 0% e tassi di interesse a 0%.

Rompere quei minimi è stato un vero e proprio problema per l’economia europea, che si è ritrovata con dei tassi di interesse in aumento con una valuta molto debole, un vero e proprio controsenso. In questo momento EurUsd si trova a testare area 1,04-1,05, un’area che risulta essere fondamentale nel lungo periodo e che si rifà ai minimi storici visti nel 2015 e nel 2017.

EurUsd minimi storici EurUsd minimi storici In rosso l'area dei minimi storici del 2015-2017 ora in test per EurUsd

L’area in questione è quella compresa tra 1,0360-1,0530, evidenziata in rosso nel grafico mensile che si trova in allegato. Questo test è importantissimo in quanto si sposa con il concetto tecnico di supporto che diventa resistenza. In pratica: i vecchi minimi possono diventare i nuovi massimi. A questo punto possiamo trarre alcune conclusioni in merito a ciò che sta succedendo.

Cosa aspettarsi da EurUsd

Nelle settimane recenti, prendendo in considerazione i minimi assoluti e i livelli attuali, EurUsd ha conseguito una performance vicina al 10%, di tutto rilievo considerando che parliamo di mercato valutario, per definizione poco volatile e direzionale.

Questa forte performance ha portato EurUsd all’interno dell’area dei minimi storici tra 1,0360-1,0530, un’area di assoluta rilevanza. In tal merito potremmo quindi aspettarci uno stop delle quotazioni all’interno di quest’area. Una vera e propria pausa di questo movimento in ogni caso non invaliderebbe la dinamica rialzista dovuta ai presupposti macroeconomici espressi in precedenza. In tal merito, potremmo anche ipotizzare il ritorno di EurUsd verso la parità nelle prossime settimane, ma questo non renderebbe comunque vana una dinamica rialzista di lungo periodo, che sembra oramai una certezza per la fine della forza del dollaro.

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