Fondo perduto cancellato: chi sono le partite IVA che non avranno i contributi

Rosaria Imparato

02/07/2021

27/12/2022 - 14:49

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Le partite IVA con ricavi o compensi tra i 10 e i 15 milioni sono escluse dalla possibilità di chiedere il fondo perduto: le ultime novità col DL Fisco e Lavoro.

Fondo perduto cancellato: chi sono le partite IVA che non avranno i contributi

Il decreto Fisco e Lavoro ha cancellato il contributo a fondo perduto per le grandi imprese. Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° luglio e in vigore dal giorno successivo, contiene una serie di importanti misure che riguardano sia il piano fiscale che quello lavorativo, senza dimenticare gli incentivi alle imprese.

Il DL 99/2021 cambia le carte in tavola per quanto riguarda il cashback, mettendolo in standby per sei mesi (cioè fino a gennaio 2022), e nel frattempo “dirotta” le risorse su altre misure: lo stesso destino è spettato ai 2,12 miliardi di euro messi da parte per potenziali nuovi beneficiari dei contributi a fondo perduto del DL Sostegni bis.

Fondo perduto cancellato: chi sono le partite IVA escluse

Tra le misure bloccate dal decreto Fisco e Lavoro c’è anche il contributo a fondo perduto del Sostegni bis destinato a imprese e professionisti con ricavi e compensi da 10 a 15 milioni di euro nel 2020.

Inizialmente i beneficiari non comprendevano anche le grandi partite IVA, ma visto l’eccedenza di risorse stanziate e non utilizzate dai forfettari, si era pensato a un allargamento della platea dei potenziali destinatari del fondo perduto a conguaglio.

Per questo motivo il testo del decreto Sostegni bis lasciava uno spazio aperto per queste categorie, collegando la possibilità di fare richiesta per il fondo perduto alla verifica delle risorse rimaste disponibili dal primo fondo perduto.

Il DL 99/2021 abroga questa opzione, cancellando il comma 30 dell’articolo 1 del Sostegni bis.

Fondo perduto, addio nuovi beneficiari: come verranno impiegate le risorse?

Così come le risorse del cashback (sospeso per i prossimi sei mesi) verranno impiegate in altre misure, anche i 2,12 miliardi di euro “avanzati” dal primo fondo perduto saranno impiegate per finanziare provvedimenti come:

Il nuovo decreto, lo ricordiamo, diventerà un emendamento al DL Sostegni bis, attualmente in fase di conversione in legge, entro il 24 luglio.

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