FMI ottimista sulla crescita, stime in rialzo. Ma attenzione alle turbolenze

Violetta Silvestri

30 Gennaio 2024 - 15:43

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Il FMI ha aggiornato le stime di crescita con un miglioramento delle prospettive: c’è ottimismo, ma non mancano rischi di turbolenza nel breve-medio periodo.

FMI ottimista sulla crescita, stime in rialzo. Ma attenzione alle turbolenze

Il Fondo Monetario Internazionale ha aggiornato al rialzo le previsioni di crescita dell’economia mondiale nel suo World Economic Outlook e rispetto alle stime di ottobre lo scenario globale è apparso come meno cupo.

“L’economia globale inizia la discesa finale verso un atterraggio morbido, con l’inflazione in costante calo e la crescita che regge. Ma il ritmo dell’espansione rimane lento e potrebbero verificarsi delle turbolenze, si legge nella nota introduttiva del report.

La resilienza Usa, gli stimoli in corso e promessi in Cina, performance economiche degne di nota in alcuni mercati emergenti chiave hanno contribuito al miglioramento dello scenario. Il FMI, comunque, ha avvertito di rischi all’orizzonte, sia per l’inflazione che per il ritmo della crescita.

Ottimismo FMI: le previsioni globali

Il FMI prevede una crescita globale nel 2024 al 3,1%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto alla precedente proiezione di ottobre, seguita da un’espansione del 3,2% nel 2025.

Il Fondo Monetario Internazionale ritiene che ora vi sia una ridotta probabilità di un cosiddetto “atterraggio duro”, una contrazione economica dopo un periodo di forte crescita, nonostante i nuovi rischi derivanti dall’impennata dei prezzi delle materie prime e dai problemi della catena di approvvigionamento dovuti alla volatilità geopolitica in Medio Oriente.

Secondo il rapporto, il miglioramento delle prospettive è stato sostenuto da una spesa pubblica e privata più forte nonostante le condizioni monetarie restrittive, nonché da una maggiore partecipazione alla forza lavoro, dalle catene di approvvigionamento non più ostacolate e dai prezzi più bassi dell’energia e delle materie prime.

Inoltre, le economie avanzate dovrebbero vedere un’inflazione media del 2,6%, in calo di quattro decimi di punto percentuale rispetto alle stime di ottobre, con un’inflazione destinata a raggiungere gli obiettivi della banca centrale del 2% nel 2025. Al contrario, l’inflazione dovrebbe restare in media all’8,1% nei mercati emergenti e in via di sviluppo nel 2024, prima di scendere al 6% nel 2025.

In generale, le previsioni del FMI rimangono al di sotto della media di crescita globale tra il 2000 e il 2019 del 3,8%. Tassi di interesse più elevati, il ritiro di alcuni programmi di sostegno fiscale e la bassa crescita della produttività continuano a pesare, ha affermato l’istituzione.

Quale Paese crescerà di più?

Gli Stati Uniti hanno ottenuto uno dei maggiori aggiornamenti sulle prospettive di crescita, con il loro Pil ora previsto in espansione del 2,1% nel 2024 rispetto all’1,5% previsto in ottobre. Si prevede che la crescita rallenti all’1,7% nel 2025.

Gourinchas, capo economista del Fondo, ha attribuito al sostegno fiscale e alla forte spesa al consumo le ragioni principali di tale upgrade, ma ha avvisato che Washington potrebbe violare le regole del commercio mondiale a causa dei sussidi ai produttori nazionali e ad altre politiche industriali centrate sulla produzione nazionale.

L’area euro ha subito un declassamento e ora si prevede che crescerà solo dello 0,9% nel 2024 e dell’1,7% nel 2025, con la più grande economia europea, la Germania, che dovrebbe vedere una crescita minima del Pil, con un +0,5% nel 2024 invece che lo 0,9% previsto a ottobre.

La stima per il Pil cinese è di una spinta del 4,6% nel 2024, una revisione al rialzo di quattro decimi di punto percentuale da ottobre, e del 4,1% nel 2025. Gourinchas ha affermato che la crescita dipenderà dal sostegno fiscale da parte delle autorità e dall’andamento della crisi immobiliare.

La crescita nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo nel complesso è prevista del 4,1% nel 2024, con l’Europa emergente e in via di sviluppo che dovrebbe ottenere un miglioramento grazie alla crescita più forte del previsto in Russia sulla scia dell’elevata spesa militare legata alla guerra in corso in Ucraina.

Si prevede che il Pil russo crescerà del 2,6% nel 2024, 1,5 punti percentuali in più rispetto a quanto previsto in ottobre, con un rallentamento all’1,1% nel 2025. Il FMI ha affermato che potrebbero esserci ulteriori revisioni poiché i numeri sono preliminari e ci sono dubbi sulla portata dello stimolo fiscale della Russia.

La crescita negativa in Argentina ha invece trascinato al ribasso le previsioni per la regione dell’America Latina e dei Caraibi, con un Pil che probabilmente scenderà all’1,9% nel 2024, quattro decimi di punto percentuale in meno rispetto a ottobre. La crescita dovrebbe salire al 2,5% nel 2025.

Attenzione a potenziali turbolenze

Non mancano accenni a rischi al ribasso per la crescita e al rialzo per l’inflazione. Il FMI ha infatti messo in guardia su prezzi in aumento a causa delle turbolenze geopolitiche:

Potrebbero verificarsi nuove interruzioni delle materie prime e dell’offerta, a seguito delle rinnovate tensioni geopolitiche, soprattutto in Medio Oriente. I costi di spedizione tra l’Asia e l’Europa sono aumentati notevolmente, poiché gli attacchi sul Mar Rosso dirottano i carichi intorno all’Africa. Anche se finora le interruzioni restano limitate, la situazione resta instabile.

Inoltre, “L’inflazione core potrebbe rivelarsi più persistente. Il prezzo dei beni rimane storicamente elevato rispetto a quello dei servizi...L’andamento dei salari, in particolare nell’area dell’euro, dove i salari negoziati sono ancora in aumento, potrebbe aumentare le pressioni sui prezzi.”

Attenzione massima, inoltre, sulle banche centrali e le loro politiche monetarie. In questo ambito, l’allarme è duplice: un allentamento troppo precoce del costo del denaro potrebbe innescare nuove ondate inflazionistiche. D’altro canto, però, una politica restrittiva per ancora tanto tempo potrebbe innescare un indebolimento della domanda e della crescita.

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