Fattura elettronica: 12 dicembre manifestazione FdI per dire “no all’obbligo”

Martina Cancellieri

10 Dicembre 2018 - 15:02

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No all’obbligo di fattura elettronica: il 12 dicembre 2018 Fratelli d’Italia scende in piazza Montecitorio per manifestare con il Popolo delle Partite IVA contro l’entrata in vigore della misura, proponendo una proroga al 2022 per le piccole imprese.

Fattura elettronica: 12 dicembre manifestazione FdI per dire “no all’obbligo”

Fattura elettronica: Fratelli d’Italia scende in piazza per manifestare contro l’avvio generalizzato dell’obbligo fissato al 1° gennaio 2019.

La manifestazione contro l’obbligo di fattura elettronica si terrà mercoledì 12 dicembre 2018 in piazza Montecitorio a Roma.

La leader di FdI Giorgia Meloni ha parlato dell’accordo tra il suo partito e il Popolo delle Partite IVA di Lino Ricchiuti ed ha avviato una raccolta firme contro l’obbligo di fattura elettronica sul sito web di Fratelli d’Italia.

Vediamo i dettagli della proposta di FdI in vista della manifestazione del 12 dicembre 2018 contro la fattura elettronica che Money seguirà con aggiornamenti in diretta.

FdI contro la fattura elettronica, manifestazione del 12 dicembre 2018

L’On. Giorgia Meloni dice “No all’obbligo di fattura elettronica” dichiarando che Fratelli d’Italia il 12 dicembre 2018 alle ore 11 scenderà in piazza Montecitorio a Roma insieme ad artigiani, professionisti, imprenditori e commercianti per chiedere al Governo del Cambiamento una proroga dell’entrata in vigore della misura.

La proposta di FdI insieme al Popolo delle Partite IVA è di prorogare al 2022 l’avvio dell’obbligo di fattura elettronica per le piccole imprese e mantenere l’entrata in vigore prevista per il 1° gennaio 2019 solo per le prestazioni di importo superiore a 10.000 euro.

Quanto al patto tra Fratelli d’Italia e il Popolo delle Partite IVA, la leader di FdI Giorgia Meloni ha dichiarato:

“Questo patto conferma la grande attenzione di Fratelli d’Italia nei confronti delle categorie produttive tradite dai provvedimenti economici del Governo grilloleghista, a partire dall’introduzione della fatturazione elettronica.”

L’On Meloni attacca duramente il Governo Lega M5S sull’impossibilità di una proroga della fattura elettronica, ovvero perché assicura 2 miliardi di gettito fiscale alle casse dello Stato.

“Ma la spesa pubblica italiana ammonta a 880 miliardi. E proprio il Governo del Cambiamento e della lotta agli sprechi non riesce a trovarne due da tagliare per risparmiare l’ennesima mazzata alle imprese?”

È quanto dichiara la leader di FdI che oltre alla manifestazione del 12 dicembre 2018 contro la fattura elettronica ha avviato una raccolta firme sul sito web di Fratelli d’Italia per il rinvio di tale misura.

Fattura elettronica, FdI: proroga al 2022 per le piccole imprese

Fratelli d’Italia dice no all’obbligo di fattura elettronica schierandosi dalla parte delle imprese e “di chi produce lavoro” sostenendo il Popolo delle Partite IVA.

FdI richiede il taglio delle tasse, investimenti in infrastrutture e lo snellimento della burocrazia e protesta contro l’obbligo di fattura elettronica stabilito dal Governo che con la Legge di Bilancio 2019 fa “l’esatto contrario di ciò di cui ci sarebbe bisogno”.

Sono queste le motivazioni che hanno portato alla manifestazione del 12 dicembre 2018 conto l’obbligo di fattura elettronica almeno per le piccole imprese per le quali la proposta di FdI è quella di una proroga al 2022 dell’entrata in vigore.

L’imprenditore e coordinatore nazionale di FdI Guido Crosetto ha spiegato che le piccole imprese sono fondamentali per l’Italia che conta il più alto numero di Partite IVA in Europa e ha dichiarato che:

“la classe media italiana, negli ultimi anni, ha avuto un tracollo, perché non si può combattere contro il fisco e la burocrazia quando si coalizzano per ucciderti. Noi e il Popolo delle Partite Iva queste battaglie le facciamo da tempo e ci teniamo a portarle avanti insieme perché sono battaglie di sopravvivenza.”

È poi il leader del Popolo delle Partite IVA Lino Ricchiuti a dichiarare che ai lavoratori autonomi non serve la rottamazione ter ma il saldo e stralcio perché essi non “muoiano” e affinché l’economia italiana si possa risollevare.

Ricchiuti ha poi aggiunto:

“La pace fiscale, se si deve fare, la si faccia su tutto e non solo su alcuni tributi e anche la flat tax sia omnicomprensiva e sul reddito reale, non su quello presunto.”

La situazione per gli operatori IVA e le piccole imprese non è di certo rosea e manca veramente poco all’approvazione del testo definitivo della Legge di bilancio 2019, ma visto il diffuso malcontento sull’avvio dell’obbligo generalizzato di fattura elettronica dal prossimo 1° gennaio forse qualcosa potrebbe ancora cambiare.

Money seguirà, tenendo aggiornati i suoi lettori, la manifestazione del 12 dicembre 2018 contro l’obbligo di fattura elettronica che comincerà alle ore 11 in piazza Montecitorio a Roma.

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