Sponsorizzato

Ethereum è sottovalutato? Ecco perché è destinato a salire

Redazione Crypto

25 Ottobre 2023 - 16:33

condividi

Ethereum è una risorsa ad alto potenziale, ma ETH rimanere nascosto dietro ai rialzi del prezzo di Bitcoin. Cosa aspettarsi dal prezzo della crypto di Vitalik Buterin?

Ethereum è sottovalutato? Ecco perché è destinato a salire

Nel mondo delle criptovalute, Bitcoin è indiscutibilmente il nome più noto. Tuttavia, c’è un’altra crypto che negli ultimi anni ha guadagnato notorietà e ha dimostrato di avere un potenziale rivoluzionario paragonabile a quello del BTC: Ethereum.

Di fronte al recente rialzo del prezzo del Bitcoin, in pochi hanno riflettuto a fondo sulle possibili conseguenze che tale contesto potrebbe avere sull’intero settore della finanza decentralizzata e quindi sull’ecosistema che ruota attorno a Ethereum.

Ethereum si configura come la principale alternativa a Bitcoin, ma le attuali dinamiche di mercato e i comportamenti degli investitori stanno innescando una riflessione: è possibile che Ethereum sia sottovalutato? E quali potrebbero essere i fattori che contribuiranno alla sua ascesa, magari anche grazie a Bitcoin?

Il ruolo di Ethereum nel mondo crypto

Dietro Ethereum si è sviluppato un modello, ampiamente dibattuto, chiamato finanza decentralizzata, che ha introdotto un vero e proprio nuovo modo di pensare alla finanza, con tutte le discussioni del caso. Grazie ad Ethereum, si parla infatti di DeFi quando si fa riferimento al concetto di smart contract, DEX, token non fungibili (NFT) e molte altre strutture che negli ultimi anni hanno segnato un punto di svolta nella storia del sistema finanziario mondiale, contribuendo ad alimentare la capitalizzazione del settore decentralizzato. È indiscutibile quindi che, nel 2023, oltre a Bitcoin, esistono altri progetti degni di attenzione quando si parla di criptovalute, con Ethereum in prima linea.

Di fronte al recente rialzo del prezzo di Bitcoin (BTC), il prezzo del suo «cugino» Ethereum (ETH) è rimasto leggermente indietro, lasciando presupporre che il prezzo di quest’ultimo possa essere in parte stato sottovalutato dagli investitori del settore. Pur non avendo un valore intrinseco fondamentalmente calcolabile come accade per le azioni nella finanza tradizionale, è possibile fare riferimento anche in questo caso alla matematica e alla sensibilità del sentimento degli investitori di questo mercato.

È opinione diffusa che il recente crescente interesse nei confronti di BTC sia scaturito da una serie di fattori, tra cui l’indebolimento del segmento delle banche regionali negli Stati Uniti, l’inasprimento del conflitto in Ucraina e la nascita di conflitti in Medio Oriente. Al centro delle motivazioni rimane però il fenomeno dell’halving di Bitcoin, che di per sé dovrebbe comprimere l’offerta di Bitcoin, suscitando entusiasmo tra gli investitori e innescando un circolo virtuoso che porta a un progressivo aumento della domanda.

È possibile comprare Ethereum su Cryptosmart, la prima piattaforma interamente italiana per comprare, vendere e depositare asset digitali come criptovalute. I pilastri alla base dei servizi offerti sono quelli della trasparenza, facilità di utilizzo e sicurezza.
L’exchange è rivolto agli operatori professionali e a tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo criptovalute per la prima volta, rendendo la gestione delle operazioni semplice e lineare anche grazie alla sede in Italia.
Con Cryptosmart è possibile effettuare operazioni a basso costo, in modo indipendente e con la possibilità di ricevere assistenza personalizzata.

Perché essere ottimisti su Ethereum?

Secondo Alessandro Frizzoni, CTO e co-CEO di Cryptosmart, ci sono due elementi fondamentali per comprendere il potenziale di crescita di Ethereum.

Il primo motivo di ottimismo riguardo a Ethereum è legato all’approvazione dell’ETF su questa criptovaluta da parte dell’autorità di regolamentazione statunitense, la SEC. Sebbene l’attenzione sia stata prevalentemente rivolta all’ETF di Bitcoin, è importante sottolineare che sono state avanzate richieste anche per un analogo strumento su Ethereum.

Il promotore di questa iniziativa è Invesco, un colosso gestore con un portafoglio di 1.600 miliardi, che ha stretto una partnership con Galaxy, già coinvolta nella presentazione di un prodotto quasi identico legato a Bitcoin. Tale strumento potrebbe innescare un flusso di capitali rilevante verso l’ecosistema di Ethereum, un contributo prezioso specialmente in un contesto di volumi relativamente contenuti per ETH.

Non è l’unico prodotto di questo genere in fase di valutazione: vanno citati anche quelli di ARK Invest e 21Shares, così come le proposte avanzate già nel 2021 da VanEck. Si profila dunque una competizione per l’importanza del secondo prodotto spot, mentre va notato che quello relativo a Bitcoin non ha ancora ottenuto l’approvazione definitiva.

L’eventuale via libera all’ETF su Bitcoin potrebbe rappresentare un banco di prova cruciale per l’approvazione di un ETF su Ethereum, con impatti potenzialmente positivi. Pur operando con volumi inferiori rispetto a Bitcoin, Ethereum potrebbe trarre notevoli vantaggi da questa approvazione, influenzando in maniera tangibile la sua capitalizzazione di mercato.

L’interesse verso Ethereum è stato riacceso anche da un significativo calo delle commissioni di transazione sulla rete, scese a una media di 1,13 dollari (sui minimi da novembre 2022). Questo trend non solo promette efficienza nei costi, ma prefigura anche una potenziale rinascita di utilità e un conseguente rimbalzo del prezzo di Ether.

Grazie a fondamentali aggiornamenti, in particolare l’implementazione di Ethereum 2.0, con la transizione da Proof of Work (PoW) a Proof of Stake (PoS), si è ridotto drasticamente il consumo energetico e migliorata la scalabilità della rete. Questi progressi hanno giocato un ruolo chiave nella diminuzione delle commissioni di transazione.

L’introduzione di Ethereum Improvement Proposal 1559 (EIP-1559) ha ulteriormente trasformato il panorama delle commissioni, stabilendo una commissione di base algoritmica che consente agli utenti di prevedere con precisione i costi delle transazioni. Questo cambiamento ha reso le commissioni di transazione più trasparenti e meno soggette a improvvisi picchi, contribuendo all’efficienza di Ethereum.

L’efficienza dei costi di Ethereum va oltre i numeri, con effetti tangibili sull’utilità della rete e sul suo impatto sul prezzo di ETH, la criptovaluta nativa di Ethereum. La riduzione delle commissioni rende Ethereum più accessibile, promuovendo un aumento dell’utilità attraverso una maggiore partecipazione alla rete. In periodi di commissioni basse, si osserva spesso una maggiore attività, con un aumento di utilizzo di applicazioni decentralizzate (dApp), transazioni di finanza decentralizzata (DeFi) e scambi di token non fungibili (NFT).

La correlazione tra i costi di transazione e il prezzo di Ethereum non è casuale. Storicamente, quando la rete diventa più efficiente in termini di costi, spesso si assiste a una fase di rimbalzo dei prezzi. Ciò è dovuto all’incremento di utilità che segue la riduzione delle commissioni, portando ad un aumento della domanda di Ether e, di conseguenza, al rialzo del suo valore di mercato.

Con il ribasso delle commissioni, si è assistito a una significativa ripresa nelle transazioni dei meme coin e altre criptovalute di minori dimensioni, basate su Ethereum. Questo aumento degli scambi ha svolto un ruolo cruciale nel consolidare il valore di Ethereum come piattaforma di elezione per lo scambio di tali token. Si sta dunque delineando una nuova fase di crescita e prosperità per Ethereum, che ora si presenta come una rete pronta a sfruttare appieno le nuove opportunità che si presentano sul mercato delle criptovalute.

Ethereum è veramente sottovalutato?

Ethereum è stato criticato in passato per la sua mancanza di un meccanismo simile a causa di problemi di scalabilità. Tuttavia, è importante notare che negli ultimi anni, l’aggiornamento da proof-of-work (PoW) a proof-of-stake (PoS) ha rivoluzionato l’ecosistema di Ethereum. Questo aggiornamento ha generato 680.455,31 ETH tramite il processo di «burning» di altri 980.377,87 ETH, riducendo così l’offerta circolante del token di 299.922,50 ETH. In un certo senso, ciò ha avuto un impatto deflazionistico su Ethereum, e se il recente entusiasmo per BTC è dovuto al fenomeno dell’halving, molti ritengono che potrebbe esserci spazio per aspettarsi un effetto simile anche per Ethereum.

Ciò potrebbe accadere in particolare perché gran parte del sistema «operativo» della DeFi, di ogni genere, si basa su Ethereum. Se la macchina decentralizzata dovesse tornare ad acquisire notorietà e utilizzo, il prezzo di Ethereum potrebbe beneficiarne, con un aumento della domanda di ETH.

ETH/USD, 1W ETH/USD, 1W Grafico a candele settimanali di ETH/USD. Fonte: teletrader.com

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.