Un banchiere estone ha perso la «chiave» di un investimento in criptovalute che ha raggiunto la cifra record di 1 miliardo di dollari in 10 anni
Nel gennaio del 2009 il mondo finanziario venne scosso dall’arrivo del Bitcoin, la prima criptovaluta mai realizzata. Nei 16 anni successivi il fenomeno è letteralmente esploso e attualmente esistono più di 1.000 “monete virtuali” diverse disponibili online.
Molti tra i primi a credere nel settore e a investirci dei capitali, si sono ritrovati con in mano delle vere e proprie fortune milionarie. A molti altri, invece, è andata meno bene. E non soltanto perché le oscillazioni delle quotazioni hanno tolto valore alle monete acquistate.
C’è anche chi è riuscito a perdere la password di accesso ai depositi e ora si ritrova con montagne di soldi inutilizzabili. Tra questi c’è anche il banchiere estone Rain Lõhmus che, a causa della sua scarsa memoria non può accedere a un portafoglio dal valore stimato di oltre 1 miliardo di dollari.
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L’incredibile storia di Rain Lõhmus
Nel 2023 il banchiere estone Rain Lõhmus dichiarò in una trasmissione radiofonica del suo Paese di aver perso la chiave d’accesso al portafoglio di Ethereum (una delle criptovalute più note e remunerative) acquistate durante la prevendita del 2014.
L’investimento fatto all’epoca fu di 75.000 dollari, pari a 250.000 unità di Ethereum. Ebbene quel portafoglio ha raggiunto recentemente la cifra record di oltre 1 miliardo di dollari.
E a nulla sono valsi gli appelli che fece Lõhmus negli anni successivi per farsi aiutare a recuperare la password promettendo in cambio la condivisione dei fondi.
Gli altri “casi Lõhmus”
Per accedere a un portafoglio di criptovalute servono due chiavi diverse. La prima è pubblica e visibile a tutti. La seconda è privata ed è la password che viene utilizzata per “firmare” tutte le transazioni. Smarrirla (o farsela rubare) significa perdere la possibilità di accedere al proprio investimento, come dimostra il caso di Lõhmus.
E, purtroppo, il banchiere estone non è stato l’unico a vivere una disavventura del genere. Sono moltissimi gli utenti che hanno investito somme in criptovalute per poi dimenticare le chiavi d’accesso o addirittura buttare via gli hard disk in cui erano salvate.
Tra i casi più famosi c’è quello di Stefan Thomas, programmatore informatico di San Francisco che per lo stesso identico errore ha perso la possibilità di accedere a un portafoglio di Bitcoin che oggi vale circa 220 milioni di dollari.
L’altra storia balzata agli onori delle cronache è decisamente più tragica ed è datata 2019. In quell’anno Gerald Cotten, fondatore del portale di scambio di criptovalute e Bitcoin QuadrigaCx con sede in Canada, morì ad appena 30 anni e con luì se ne andarono anche le password per accedere ai server del sito. Sito in cui erano contenuti portafogli virtuali per una valore stimato di quasi 190 milioni di dollari.
Un fenomeno, quello dello smarrimento delle credenziali, diventato così endemico da aver portato, nel 2021, alla nascita di un vero e proprio reality show televisivo per aiutare le persone a ritrovare le proprie password a favore di telecamera.
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