Esistono alcuni contesti di mercato in cui la gestione attiva riesce ancora a dimostrare la propria utilità e a generare valore per gli investitori, battendo gli ETF.
Negli ultimi anni gli ETF hanno progressivamente conquistato un posto di rilievo nelle scelte dei risparmiatori e degli investitori. Il loro successo si spiega non solo con i costi di gestione estremamente ridotti, spesso prossimi allo zero e in ogni caso molto più competitivi rispetto ai fondi comuni a gestione attiva, ma anche con alcune caratteristiche tecniche che ne rafforzano l’efficacia e li rendono strumenti sempre più apprezzati.
Tuttavia, l’analisi dei diversi contesti di mercato mostra come gli ETF (Exchange Traded Fund) — e, in generale, la gestione passiva — tendano a funzionare meglio in scenari caratterizzati da elevata efficienza, mentre risultano meno performanti in condizioni diverse. A conferma di questo aspetto, un recente report di Morningstar, l’European Active/Passive Barometer, evidenzia diversi mercati in cui la gestione attiva si è rivelata più redditizia della controparte passiva.
ETF ancora vincente nel 2025: i fondi attivi arrancano [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti