Domanda entro l’11 novembre, scritto unico l’11 dicembre 2025: guida completa a costi, scadenze, punteggi minimi e tutele per candidati con DSA.
Attesa e timore si mescolano all’aspettativa di diventare avvocato. L’esame di Stato è ancora oggi lo spartiacque più temuto dai praticanti, sette ore di scritto, mesi di studio e un futuro che sembra giocarsi in un solo giorno. Dopo il Covid, che aveva portato formule semplificate e prove straordinarie, la procedura è tornata alla normalità con alcune regole aggiornate.
Come iscriversi all’esame da avvocato 2025
L’accesso all’esame avvocato 2025 è disciplinato dal bando pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 56 del 18 luglio 2025. Possono iscriversi i praticanti che hanno concluso i diciotto mesi di praticantato forense entro il 10 novembre 2025. Chi termina la pratica proprio in prossimità della scadenza può presentare la domanda dichiarando di completarla, il requisito deve comunque essere maturato entro il termine finale indicato nel bando.
Come inviare la domanda online
La procedura telematica e passa dal portale del Ministero della Giustizia. Per accedere occorre un’identità digitale attiva (SPID, CIE o CNS). Dopo il login si compila il modulo, si scelgono le materie dell’orale, la selezione avviene già in fase di domanda secondo l’art. 3, co. 6, del bando e si indica la sede dell’esame. Il sistema genera un PDF con codice a barre, che costituisce ricevuta ufficiale e va conservato.
La finestra di iscrizione è aperta dal 1° ottobre all’11 novembre 2025. Il contributo complessivo ammonta a 78,91 euro, suddivisi in diritti di segreteria (50 euro), marca da bollo (16 euro) e spese amministrative fisse (12,91 euro), secondo quanto previsto dall’art. 4 del bando. Il versamento si effettua tramite la piattaforma PagoPA integrata nel portale, con rilascio automatico della ricevuta.
Dove sostenere l’esame d’avvocato
La sede di svolgimento dipende dalla Corte d’appello e dal Consiglio dell’Ordine di appartenenza.
L’art. 45 della legge forense n. 247/2012 stabilisce che:
“L’esame si tiene presso la Corte del distretto in cui si è svolta la pratica.”
Ad esempio, un praticante che ha effettuato il tirocinio a Napoli dovrà indicare la Corte d’appello di Napoli, anche se oggi risiede altrove, conta l’iscrizione nel registro dei praticanti e la competenza territoriale dell’Ordine presso il quale è stato svolto il tirocinio.
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Requisiti per accedere all’esame di Stato per avvocati 2025
Il percorso formativo previsto dopo la laurea magistrale in Giurisprudenza è il tirocinio forense, un periodo di 18 mesi svolto presso un avvocato con almeno cinque anni di anzianità o presso enti autorizzati come l’Avvocatura dello Stato o uffici legali di pubbliche amministrazioni. Durante il tirocinio il praticante deve partecipare in modo attivo alla vita dello studio, assistere e collaborare alla redazione di atti e frequentare udienze. Al termine, l’Ordine degli Avvocati presso cui si è iscritti rilascia il certificato di compiuta pratica, documento indispensabile per l’ammissione all’esame.
Accanto alla pratica forense, la normativa consente percorsi alternativi. Chi frequenta una Scuola di specializzazione per le professioni legali (SSPL) può far valere 12 mesi di scuola come parte del tirocinio, completando solo 6 mesi di attività pratica presso uno studio legale o un ente accreditato.
Prove: lo scritto unico
L’esame di Stato 2025 proroga l’impianto semplificato introdotto negli ultimi anni, una prova scritta unica seguita da un orale articolato in tre momenti distinti. È la formula prevista dal Decreto Milleproroghe e recepita nel bando ufficiale d’esame.
L’atto giudiziario: la prova scritta da sette ore
La prova consiste nella redazione di un atto giudiziario in una delle tre materie previste: diritto civile, penale o amministrativo, su una traccia predisposta dal Ministero della Giustizia. Il candidato deve dimostrare padronanza tecnica e chiarezza di scrittura, saper inquadrare la questione giuridica e di impostare una strategia difensiva.
Il tempo a disposizione è sette ore consecutive. Questa prova unica sostituisce i tre scritti tradizionali (pareri di civile e penale più atto giudiziario) previsti prima della riforma emergenziale.
Il Ministero della Giustizia ha fissato lo scritto per giovedì 11 dicembre 2025 alle ore 9:00, in contemporanea in tutte le sedi individuate dalle Corti d’appello. Ogni candidato deve presentarsi nella sede indicata nella propria ricevuta di iscrizione; l’elenco completo delle Corti e degli indirizzi è allegato al bando.
Come funziona l’orale in tre fasi?
Chi supera lo scritto accede a un colloquio articolato in tre momenti. La prima fase è la discussione di un caso pratico nella materia scelta per la prova scritta: il candidato deve illustrare le soluzioni giuridiche possibili e le strategie processuali più adeguate. A seguire c’è l’interrogazione su materie teorico – pratiche, qui la normativa prevede una distinzione importante:
- materie obbligatorie: diritto civile, diritto penale, diritto processuale civile, diritto processuale penale, ordinamento e deontologia forense;
- materie opzionali: almeno due scelte dal candidato ( ad esempio commerciale, lavoro, amministrativo, tributario, UE, ecclesiastico, etc.). Le materie opzionali vanno indicate nella domanda d’esame e non possono più essere modificate dopo la scadenza fissata dal bando.
L’ultima fase del colloquio verte sull’ordinamento forense, diritti e doveri dell’avvocato, deontologia e aspetti fiscali e previdenziali essenziali per la professione.
Le sedute sono pubbliche, chiunque può assistere, salvo esigenze di ordine e sicurezza. Il bando (art. 8) prevede inoltre la possibilità, se la sottocommissione lo ritiene opportuno, di svolgere l’esame con commissione collegata anche da remoto. La durata complessiva del colloquio è stabilita dalla sottocommissione con criteri di ragionevolezza e parità di trattamento.
Punteggio minimo esame avvocato 2025: come vengono valutati scritto e orale
Ogni fase, scritta e orale, ha una soglia minima di idoneità stabilita dalla legge art. 46 L. 247/2012 e ribadita dal bando ufficiale.
La commissione esaminatrice è composta da cinque membri, ognuno dei quali può assegnare fino a dieci punti alla prova scritta, che quest’anno consiste soltanto nell’atto giudiziario. Il voto finale è la media aritmetica dei punteggi attribuiti dai singoli commissari: per accedere all’orale servono almeno 18/30. Chi non raggiunge questa soglia non può sostenere il colloquio e dovrà ripetere l’intero esame nella sessione successiva.
Chi supera la prova scritta affronta l’esame orale, articolato nelle tre fasi previste dal bando. Anche qui ogni commissario assegna fino a dieci punti per ciascuna materia, e il voto finale di ogni disciplina è la media dei giudizi individuali. Per essere dichiarato idoneo occorre conseguire almeno 18/30 in ogni singola materia orale, senza possibilità di compensare un’insufficienza con voti più alti nelle altre. Un candidato che, ad esempio, ottenga 20/30 in due materie ma solo 17/30 nella terza non sarà comunque abilitato.
Cosa posso portare allo scritto?
Alla prova scritta dell’esame di Stato per avvocato si possono portare solo codici ammessi non commentati, cioè testi di legge privi di dottrina, giurisprudenza o schemi esplicativi. Sono consentiti il Codice civile, penale e di procedura, quello amministrativo e tributario, oltre alla Costituzione, leggi speciali e raccolte ufficiali come il codice deontologico forense, purché non contengano note interpretative.
Sono, invece, vietati i codici annotati con sentenze o commenti, i manuali, i compendi, i formulari, gli appunti personali e qualsiasi supporto elettronico: niente internet, banche dati, tablet o file digitali. La commissione può controllare i volumi all’ingresso e sequestrare ciò che non rispetta i criteri.
Chi ha già sostenuto la prova suggerisce di portare solo codici già usati durante la pratica, con indici ben organizzati e richiami normativi chiari, per non sprecare tempo nella ricerca degli articoli. È prudente verificare prima dell’esame le indicazioni della Corte d’appello sulla lista dei testi ammessi e rimuovere eventuali post-it scritti o annotazioni personali, che potrebbero far escludere il volume al controllo iniziale.
DSA, disabilità e tutele: strumenti e tempi all’esame avvocato 2025
L’esame di Stato 2025 prevede una disciplina per garantire pari opportunità ai candidati con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) o altre disabilità. La domanda per ottenere supporti deve essere presentata insieme all’iscrizione all’esame, caricando sul portale ministeriale la certificazione diagnostica che attesti il DSA o la condizione di disabilità.
La commissione o la sottocommissione valuta le istanze e comunica l’esito almeno 15 giorni prima della prova scritta, così che il candidato sappia con certezza quali strumenti gli saranno riconosciuti. Tale termine minimo è indicato nel bando proprio per garantire trasparenza e organizzazione. Le misure compensative ammesse comprendono tempi aggiuntivi per la redazione dell’atto giudiziario scritto e per le risposte all’orale; la possibilità di avvalersi di un incaricato per la lettura e/o la scrittura del testo; l’accesso a una stampa chiara del quesito per agevolare la comprensione; l’uso di un PC non collegato a internet durante l’orale, quando la condizione lo renda necessario.
Cosa succede dopo l’abilitazione alla professione forense?
Superato l’esame di Stato e ottenuta l’idoneità per poter esercitare la professione forense occorre completare una serie di adempimenti. Il primo passo è il giuramento (o “impegno solenne”) disciplinato dall’art. 8 l. n. 247/2012. L’avvocato deve presentarsi al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati presso cui è iscritto e, in seduta pubblica, pronunciare la formula:
“Consapevole della dignità della professione forense e della sua funzione sociale, mi impegno ad adempiere ai miei doveri con lealtà, onore e diligenza per i fini della giustizia.”
Senza questo passaggio non è possibile iscriversi all’albo e iniziare l’attività. Compiuto il giuramento, si può chiedere l’iscrizione all’albo degli avvocati. L’istanza si presenta al proprio Ordine con i documenti richiesti (certificato di idoneità, attestazione del giuramento, eventuali dichiarazioni di residenza e domicilio professionale).
Inoltre, al momento dell’iscrizione, l’avvocato deve:
- attivare la PEC (posta elettronica certificata) comunicandola all’Ordine;
- ottenere la firma digitale per la gestione degli atti processuali telematici;
- iscriversi alla Cassa Forense entro 30 giorni dall’iscrizione all’albo, come previsto dall’art. 21 della L. 247/2012 (con regole contributive iniziali agevolate per i neo-iscritti).
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