Gestire il passaggio generazionale del patrimonio con intelligenza fiscale: tra plusvalenze, BTP esenti e step-up, la pianificazione può ridurre le imposte da 56.000 a 44.000 €.
Adalberto ha sempre gestito da solo i suoi investimenti, ma l’avvicinarsi della fine della sua vita lo ha spinto a fare una scelta diversa: affidarsi a un consulente per pianificare il futuro del suo patrimonio. Il suo desiderio era duplice. Da un lato, voleva garantire continuità nella gestione delle sue risorse, permettendo alla sua compagna, più giovane e senza esperienza finanziaria, di subentrare in sicurezza. Dall’altro, intendeva ottimizzare la trasmissione dell’eredità dal punto di vista fiscale.
La situazione era piuttosto chiara: nessun erede legittimo e nessun familiare con diritto a una quota di legittima. L’intero patrimonio, del valore di un milione di euro, era destinato alla compagna. Esso era composto da 500.000 euro in azioni, 450.000 euro in Titoli di Stato italiani e 50.000 euro in liquidità. Le azioni, acquistate per 300.000 euro, avevano generato una plusvalenza latente di 200.000 euro.
Inizialmente Adalberto aveva pensato di vendere le azioni per reinvestire tutto in BTP, approfittando del fatto che, secondo l’art. 12 del D.lgs. 346/1990, i Titoli di Stato italiani sono esenti da imposta di successione. Ma prima di procedere, abbiamo valutato due scenari: vendere o non vendere. [...]
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