“Erdogan dittatore”: Turchia convoca ambasciatore italiano dopo parole di Draghi

Mario D’Angelo

08/04/2021

22/06/2021 - 15:19

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Draghi durissimo con il leader turco Ergan dopo lo sgarbo alla presidente della Commissione von der Leyen.

“Erdogan dittatore”: Turchia convoca ambasciatore italiano dopo parole di Draghi

L’incidente diplomatico del Sofagate si estende anche in Italia, con Ankara che ha convocato l’ambasciatore italiano in Turchia per le parole del premier Mario Draghi, che in conferenza stampa ha definito Erdogan un “dittatore di cui si ha bisogno”.

Il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, ha risposto: “Condanniamo con forza le affermazioni senza controllo del primo ministro italiano nominato Mario Draghi sul nostro presidente eletto”.

Il Sofagate spiegato in breve

In mattinata, una serie di sgarbi alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in visita in Turchia insieme al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, hanno generato dure critiche nei confronti del “machismo protocollare” di Recep Tayyip Erdogan.

Nel corso della visita, ampiamente commentata sui social giovedì 8 aprile, in più occasioni il leader turco si sarebbe compiaciuto nel lasciare in disparte von der Leyen, dando attenzioni e onori a Michel. Quest’ultimo, a sua volta, è stato accusato di non aver preso una posizione netta nei confronti dell’evidente discriminazione e in difesa della presidente.

Lo scandalo è stato definito giocosamente «Sofagate» per la poltrona negata a von der Leyen.

Secondo il ministro degli Esteri della Turchia gli staff di Turchia e Ue, invece, “si sono incontrati prima della visita e le loro richieste sono state soddisfatte”.

L’attacco di Draghi a Erdogan: “Dittatore”

Non condivido assolutamente Erdogan, credo che non sia stato un comportamento appropriato. Mi è dispiaciuto moltissimo per l’umiliazione che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dovuto subire”, ha dichiarato in conferenza stampa il presidente del Consiglio.

Con questi dittatori, chiamiamoli per quello che sono, di cui però si ha bisogno, uno deve essere franco nell’esprimere la propria diversità di vedute e di visioni della società”.

Infine ha aggiunto che bisogna anche essere pronti “a cooperare per assicurare gli interessi del proprio Paese. Bisogna trovare il giusto equilibrio”.

Ankara convoca ambasciatore italiano

Parole durissime, quelle di Draghi, che non sono state gradite dal leader turco, che ha immediatamente convocato l’ambasciatore italiano ad Ankara.

La bufera diplomatica sembra quindi che perdurerà ancora per qualche giorno. Le parole del premier italiano, per quanto forse inaspettate da parte di un navigato uomo delle istituzioni come Mario Draghi, potrebbero tuttavia avere uno scopo ben preciso: distogliere l’attenzione dalla responsabilità di Michel, del quale già si chiedono le dimissioni.

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