Energia elettrica, perché in Italia costa così tanto? La risposta in 2 grafici

Violetta Silvestri

11 Marzo 2024 - 12:35

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I prezzi dell’energia elettrica all’ingrosso sono tra i più alti in Italia, in confronto con altri Paesi europei. I motivi spiegati in 2 grafici.

Energia elettrica, perché in Italia costa così tanto? La risposta in 2 grafici

Prezzi energetici e dipendenza dal gas in Italia: è in questo connubio che si cela il motivo di bollette elettriche tra le più alte in Europa.

Secondo un’analisi apparsa su Reuters, infatti, nel nostro Paese il mix energetico è ancora troppo sbilanciato a favore delle materie prime quali i combustibili fossili e tale tendenza rende la nazione vulnerabile agli sbalzi dei costi. Con l’industria a soffrirne maggiormente.

Nel dettaglio, i prezzi medi dell’energia elettrica all’ingrosso in Italia sono stati i più alti tra i principali mercati europei negli ultimi tre anni, elevati da una dipendenza sostanzialmente maggiore dal gas naturale per la generazione di elettricità rispetto alle economie rivali.

Secondo LSEG, i prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica in Italia sono stati in media di 127 europer megawattora nel 2023, un terzo in più rispetto a Germania e Francia lo scorso anno e oltre il 50% in più sul prezzo medio in Spagna.

Quanto costa l’energia elettrica in Italia?

Osservando i dati di LSEG si scopre che spesso l’Italia si è posizionata nei primi posti per il costo elevato dell’energia elettrica all’ingrosso.

I costi energetici del nostro Paese sono saliti ulteriormente al di sopra di alcune delle principali economie rivali finora nel 2024, con i prezzi all’ingrosso dello scorso mese in media di quasi il 40% superiori ai prezzi in Francia e del 60% in più rispetto ai prezzi all’ingrosso in Spagna. Il grafico elaborato da Reuters è eloquente nel mostrare questo record negativo italiano:

Prezzi elettricità ingrosso Italia Prezzi elettricità ingrosso Italia Confronto con altri Paesi europei dal 2020 al 2023

Una simile tendenza ha danneggiato i principali consumatori di energia in Italia, in particolare l’industria e i grandi produttori, alcuni dei quali sono stati costretti a tagliare l’uso e la produzione di energia nell’ultimo anno circa per evitare di accumulare ingenti perdite finanziarie.

L’Italia è troppo dipendente dal gas

Gli osservatori di Reuters hanno evidenziato che la dipendenza relativamente maggiore dell’Italia dal gas naturale per la produzione di elettricità è stata un fattore chiave dietro gli elevati costi energetici.

La quota di gas naturale nel mix di generazione di energia elettrica in Italia nel 2023 era poco più del 45%, rispetto al 6% in Francia, al 15% in Germania e al 23% in Spagna, come mostrano i dati del think tank Ember.

Una dipendenza così elevata dal gas naturale impatta sulle utility italiane, che hanno avuto poco margine di manovra per distribuire altre forme di energia per la generazione, anche con aumenti annuali della produzione di energia rinnovabile nel Paese.

Ciò a sua volta ha significato che, poiché i prezzi regionali del gas naturale sono aumentati vertiginosamente dall’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, e anche le forniture sostitutive sotto forma di importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) e gasdotti alternativi sono aumentate di prezzo, le aziende elettriche italiane hanno dovuto trasferire tali costi più elevati sui consumatori.

Quale mix energetico in Italia?

I combustibili fossili hanno rappresentato circa il 60% della produzione totale di energia elettrica in Italia negli ultimi dieci anni, mentre il gas naturale da solo ha rappresentato circa il 50% negli ultimi anni.

Fino al 2019, il carbone termico pesava per un ulteriore 12-15% sulla produzione di elettricità, ma gli sforzi di riduzione dell’inquinamento hanno portato alla chiusura di alcune centrali a carbone obsolete, contribuendo a spingere la quota del carbone nel mix di generazione di elettricità al minimo storico nel 2023, con un 5,3%.

Tuttavia, la ridotta produzione di carbone ha costretto le aziende elettriche a incrementare ulteriormente la loro dipendenza dal gas come pilastro principale del sistema energetico del paese, anche se i prezzi del gas sono aumentati in seguito alla guerra Russia-Ucraina.

Il mix energetico non è ancora così forte, con le fonti fossile a occupare una quota rilevante delle risorse, come mostra il grafico Reuters:

Mix energetico in Italia Mix energetico in Italia Dipendenza da combustibili fossili ancora elevata

Le aziende elettriche italiane hanno anche cercato di incrementare la produzione di elettricità da altre fonti, con la produzione solare in aumento del 37% e quella eolica del 34% dal 2018, mostrano i dati di Ember.

Anche gli impianti idroelettrici svolgono un ruolo chiave nella produzione di energia pulita in Italia e nel 2023 hanno rappresentato il 15% della produzione totale di energia elettrica.

Tuttavia, i livelli di produzione idroelettrica possono essere volatili a causa della siccità, come nel 2022, quando la produzione idroelettrica totale è scesa al livello più basso degli ultimi 20 anni e ha rappresentato solo il 10% della produzione totale di elettricità.

Una produzione così imprevedibile dagli impianti idroelettrici, insieme alla generazione intermittente dei parchi solari ed eolici, significa che è improbabile che le aziende elettriche italiane siano in grado di ridurre l’uso di gas naturale per la generazione di carico di base in tempi brevi.

E questo, a sua volta, vuol dire che eventuali ulteriori aumenti dei prezzi regionali del gas naturale potrebbero mantenere i prezzi dell’elettricità in Italia più alti che altrove in Europa.

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