Ecco i 6 rendimenti lordi e netti esitati dai titoli di Stato del Tesoro in questi giorni

Stefano Vozza

17 Giugno 2025 - 17:34

Carrellata di titoli emessi finora dal MEF nei primi 15 giorni del mese: vediamo quanto rende oggi l’obbligazionario sovrano nazionale

Ecco i 6 rendimenti lordi e netti esitati dai titoli di Stato del Tesoro in questi giorni

In soli 9 giorni, dalla metà della prima alla fine della seconda settimana di giugno, il Dipartimento del Tesoro ha collocato diversi titoli sovrani. Al netto dell’emittente e della valuta di denominazione poi variano le durate, i rendimenti, i tassi nominali annui e i metodi di collocamento.

Facciamo un rapido e utile recap per avere contezza degli attuali ritorni sul reddito fisso sovrano dopo i picchi dell’autunno ‘23. Entriamo nel vivo, ecco i 6 rendimenti lordi e netti esitati dai titoli di Stato del Tesoro in questi giorni

Stanno salendo o scendendo i rendimenti su BOT e BTP?

Politica monetaria dell’area valutaria di riferimento, stato di salute dell’emittente e dati macroeconomici condizionano i ritorni sull’obbligazionario. In termini molto semplici, peggiore è la situazione per chi si indebita e maggiori devono essere i ritorni offerti al mercato, e viceversa. Di contro chi investe riceve un payout inversamente proporzionale al rischio che assume sottoscrivendo quei titoli.

Ora, per il Dipartimento del Tesoro l’attuale è una fase positiva in termini di costi del debito. Tassi di BCE da un lato, spread in area 90 dall’altro e attestazioni di consenso da parte delle agenzie di rating valgono a sostenere la domanda di BTP. Oggi il decennale rende all’incirca il 3,5% rispetto al quasi 5% di ottobre ’23. Per spuntare ritorni maggiori sulle economie mature bisogna puntare su bond sovrani inglesi o americani, esponendosi al rischio cambio delle relative valute.

La dual tranche del Tesoro di inizio giugno

Il mese si è aperto con il Comunicato MEF della dual tranche di un nuovo BTP a 5 anni e alla riapertura del BTP Green in scadenza il 30/10/2037. Nello specifico si è trattato di un doppio collocamento sindacato (4 giugno) che ha riscontrato una domanda monstre di titoli di Stato nazionali.

La 1° tranche del BTP a 5 anni con ISIN IT0005654642, data emissione 11/06/’25 e scadenza al 1/10/’30, ha visto una domanda di 120 mld di € a fronte di un’offerta di soli 12. L’obbligazione ha una cedola del 2,70% (date stacco: 01/04 e 01/10), tranne la prima in assoluto, c.d. “corta” (112 giorni), pari allo 0,82623%. Tuttavia, al prezzo di aggiudicazione di 99,761 lo yield spuntato è stato del 2,768%.

Anche sul BTP Green ISIN IT0005596470 la domanda è stata impetuosa. Da un lato c’erano i 5 mld di debito offerti dal Tesoro nella 2° tranche, dall’altro è arrivata una domanda pari a 92,854 mld di €, più di 18 volte il disponibile. Il bond ha data emissione 30/04/’24 (giorni dietimi: 42) e scadenza al 30/10/’37, tra 12 anni e 4 mesi circa residui. La cedola nominale è del 4,05%, mentre il rendimento è stato del 3,692% in virtù del prezzo di aggiudicazione a 103,866.

L’esito dell’asta dei BOT a 12 mesi

La settimana scorsa, la 2° del mese di giugno, si sono avute le consuete aste di titoli a breve (BOT) e medio lungo termine.
Mercoledì 11 (il giorno dopo agli Specialisti) è andato di scena il neo BOT a 12 mesi, codice ISIN IT0005655037. L’obbligazione ha data emissione 13/06/’25, regolamento venerdì 13 e scadenza al 12/06/’26, per una durata di 364 giorni. Qui il rapporto di copertura è stato più contenuto e di 1,41 volte l’ammontare offerto di 8,5 mld di € (0,85 agli Specialisti). Il flottante sul mercato dopo le prime 2 tranche assegnate è quindi di 9,350 mld di €.

Il bond com’è noto non staccherà cedole da qui al termine, con il ritorno dato dalla differenza tra prezzo di aggiudicazione e rimborso finale a 100. Nello specifico, il prezzo d’asta è stato 98,034 per un rendimento di aggiudicazione dell’1,983%. Meno del 2% lordo (di tasse e di spese bancarie), mentre 20 mesi fa si navigava in area 4%.

Ecco i 6 rendimenti lordi e netti esitati dai titoli di Stato del Tesoro in questi giorni

Giovedì 12, infine, è stato il turno dei titoli a medio e lungo termine. Sintetizziamo gli esiti delle rispettive aste.
Per il titolo a 3 anni di vita residua (scadenza: 15/06/’28) è arrivata la 7° e 8° tranche pari a 2,5 e 0,5 (quest’ultima agli Specialisti) mld di €. Il bond è nato 3 mesi fa, a marzo, e ha una cedola del 2,65% annuo lordo, il 2,31875% al netto della ritenuta fiscale. Tuttavia, lo yield si è già eroso per effetto dei corsi nel frattempo portatisi sopra cento. Nello specifico il prezzo di aggiudicazione di giovedì 12 è stato a 101,23, per un ritorno effettivo del 2,24%.

Stesse dinamiche anche per il BTP a 7 anni residui, emesso il 25 aprile ‘25 (giorni dietimi: 52) in scadenza il 15/07/’32. Il tasso nominale annuo è del 3,25%, tranne la prima cedola che è corta (81 giorni) e pari allo 0,72721%. Al prezzo di aggiudicazione di 101,57 il rendimento d’asta è sceso al 3,02%. Qui le date di stacco cedola sono quelle del 15 gennaio e 15 luglio fino al 2032. Dopo la 4°-5° tanche, il flottante si è portato a 13,617 mld di €, di cui 8,117 assegnati agli Specialisti nei collocamenti supplementari e/o sindacati.

Anche per il trentennale emesso lo scorso autunno e in scadenza il 1° ottobre 2054 il MEF ha emesso la 7° (1,250 mld di €) e 8° (0,250) tranche. Il titolo ha matricola IT000561174 e un flottante sul MOT portatosi già a quasi 15 mld di euro (14,75 per l’esattezza). Il BTP ha cedola del 4,30% mentre il rendimento di aggiudicazione è stato del 4,26% in virtù del 101,45 esitato al termine delle procedure d’asta.

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