È davvero l’Italia il nuovo miracolo economico europeo?

Flavia Provenzani

2 Settembre 2025 - 18:24

Siamo arrivati all’impensabile: l’economia italiana è ora invidiata dai francesi, appesantiti da una nuova crisi politica. Ma come stanno davvero le cose?

È davvero l’Italia il nuovo miracolo economico europeo?

Una storia di successo per l’Italia. Oppure no? Negli ultimi giorni fioccano comparazioni tra l’andamento economico italiano e francese, in risposta al forte assottigliamento dello spread Btp-Oat, frutto della nuova crisi politica che ha colpito la Francia.

I dati parlano chiaro. Roma supera Parigi sotto ogni aspetto: esportazioni, disoccupazione ai minimi storici, PIL pro capite pari a quello francese, debito pubblico stabilizzato. E tutto questo da quando Giorgia Meloni è salita al potere alla fine del 2022.

Ma come stanno davvero le cose?

L’Italia è davvero il nuovo miracolo economico europeo?

L’Italia uscirà presto dalla procedura di infrazione dell’Unione Europea per disavanzo eccessivo, ormai Roma è prossima a portare il suo deficit di bilancio al 3% del prodotto interno lordo, come confermato da Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, lo scorso lunedì. Essere sottoposti alla procedura di infrazione riduce il margine di manovra dei Paesi in materia di tasse e spesa, con le norme europee che obbligano a ridurre il disavanzo di bilancio pari a un importo prestabilito ogni anno. E fino a quando non scende al 3% o al di sotto del PIL.

Secondo Lagarde, le prospettive di bilancio dell’Italia sono in via di miglioramento, soprattutto in comparazione alla Francia, sua terra natia, dove l’approvazione del nuovo bilancio potrebbe far crollare in governo in occasione del voto di fiducia della prossima settimana.

«L’Italia sta compiendo sforzi di bilancio molto seri oggi e probabilmente uscirà (dalla procedura UE), raggiungendo presto un deficit del 3%», ha dichiarato Lagarde in un’intervista a Radio Classique.

A luglio, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che l’Italia potrebbe portare il suo deficit al di sotto del 3% del PIL già nel 2025, potendo così uscire dalla procedura UE nel 2026, con un anno di anticipo. Ad aprile, il governo Meloni si è impegnato a ridurre il deficit al 3,3% del PIL quest’anno rispetto al 3,4% segnato nel 2024. E al 2,8% nel 2026.

Intanto monta l’attesa per il nuovo Documento di Economia e Finanza (DEF), atteso entro fine mese, con cui il governo Meloni fornirà le sue nuove previsioni su PIL, inflazione, debito e deficit.

Roma vs. Parigi

Sul fronte delle esportazioni l’Italia si trova in una posizione migliore rispetto a quella della Francia. Favorita in particolare da un rinnovato vigore sul fronte del commercio estero, Roma ha portato il PIL pro capite italiano vicino a quello francese e il tasso di disoccupazione ai minimi storici.

Che l’Italia sia riuscita a realizzare sul suo bilancio quel che la Francia non è stata in grado di fare è dimostrato dalla stabilizzazione del suo debito pubblico al 135% del PIL lo scorso anno, ai livelli pre-Covid, dopo un’impennata al 154% nel 2020. Come anche è confermato dalla persistente riduzione dello spread sui tassi di interesse tra Italia e Francia negli ultimi mesi.

Ma per parlare di miracolo economico ce ne vuole.

Stiamo “semplicemente” passando dall’essere il Paese più in difficoltà tra i padri fondatori d’Europa a un Paese che sta riuscendo a riemergere, grazie in particolare al cambio di rotta della politica europea nei nostri confronti e alle iniziative che ne sono seguite.

Ma mancano ancora dati e fatti per poter dire che l’economia italiana è, al momento, esattamente dove dovrebbe essere.

La performance economica italiana non è nulla di eccezionale, certamente non rispetto ad altri Paesi del Sud Europa come la Spagna, né tantomeno rispetto ai quella dei nostri vicini francesi, per quanto grave possa essere la sua situazione.

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