Domanda di disoccupazione 2023: requisiti, importo, durata e novità

Rosaria Imparato

23 Gennaio 2023 - 17:56

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Cosa serve per fare la domanda di disoccupazione 2023? Di seguito le istruzioni Inps, i requisiti e le novità sugli importi dell’indennità.

Domanda di disoccupazione 2023: requisiti, importo, durata e novità

Cosa serve per la domanda di disoccupazione 2023? Perdere il lavoro non è l’unico requisito che serve per poter chiedere (e percepire) la Naspi. Le ultime novità sugli importi si trovano nella circolare Inps n. 26 del 16 febbraio 2022.

Le regole per presentare la domanda di disoccupazione sono state riviste in considerazione della pandemia, e ulteriori novità sono a regime a partire dal 1° gennaio 2022, quindi dallo scorso anno. La legge di Bilancio 2023 non ha apportato modifiche al funzionamento dell’indennità di disoccupazione.

Per ottenere l’indennità mensile è necessario presentare domanda di disoccupazione all’Inps, nel rispetto dei requisiti previsti per legge. Vediamo quindi come fare domanda di disoccupazione 2023, requisiti e documenti necessari da presentare all’ Inps per ottenere la Naspi.

Requisiti per presentare domanda di disoccupazione

A partire dal 1° maggio 2015 con la riforma del lavoro del governo Renzi, il Jobs Act, è stata introdotta la nuova indennità di disoccupazione, la Naspi, Nuova Assicurazione Sociale per l’impiego.

A cambiare non sono solo le modalità di richiesta, ma anche i beneficiari, cioè chi ha perso il lavoro e può fare richiesta.

Quali sono i requisiti per poter presentare la domanda di disoccupazione 2023?

L’indennità di disoccupazione è destinata a tutti i lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro a esclusione delle seguenti categorie:

  • i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
  • gli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato.

Potranno invece chiedere la Naspi i seguenti lavoratori, che hanno perso il posto involontariamente:

  • apprendisti;
  • dipendenti della pubblica amministrazione con un contratto a tempo determinato;
  • personale artistico con contratto subordinato a tempo determinato;
  • soci lavoratori di cooperative con un rapporto di lavoro subordinato.

Con l’addio definitivo all’indennità di mobilità anche per i lavoratori che hanno subito licenziamenti collettivi verrà corrisposta la nuova disoccupazione, la Naspi. Cambia l’importo dell’indennità percepita che non è più quello della cassa integrazione ma segue le nuove regole stabilite per i beneficiari di Naspi.

Oltre a queste categorie potranno fare richiesta del sussidio di disoccupazione anche:

  • lavoratrici che hanno presentato le dimissioni nel periodo della maternità, perché si tratta di dimissioni per giusta causa;
  • lavoratrici madri obbligate a presentare le dimissioni durante il periodo tutelato dalla maternità;
  • lavoratori che sono stati licenziati per motivi disciplinari.

Dato che l’interpretazione della situazione è personale non si può escludere automaticamente il lavoratore dalla possibilità di accedere al sussidio di disoccupazione.

Come fare domanda di disoccupazione

Molti lavoratori a questo punto si staranno però chiedendo: come si presenta la domanda di disoccupazione e quali sono i documenti necessari?

La domanda di disoccupazione deve essere presentata entro 68 giorni dalla perdita del posto di lavoro. La domanda per richiedere la disoccupazione dovrà essere inviata esclusivamente in modalità telematica, attraverso il sito dell’Inps.

Per svolgere le pratiche si dovrà essere in possesso delle credenziali per accedere al sito Inps: pin, Spid, Cie o Cns).

A questo punto bisogna:

  • selezionare Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito;
  • cliccare sulla dicitura Naspi, che comparirà sulla barra di sinistra;
  • una volta entrati in questa sezione dovrete cliccare su Indennità di Naspi;
  • Invio domanda.

Svolti questi passaggi bisogna controllare i propri dati anagrafici, le motivazioni del licenziamento e verificare i dettagli prima di inviare la domanda.

Chi può richiedere la disoccupazione e novità

Per poter presentare domanda e ricevere la disoccupazione 2023 occorre però essere in possesso di ulteriori requisiti, oltre ad aver perso il lavoro.

Questi requisiti sono:

  • essere in possesso dello stato di disoccupazione;
  • avere versato nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione almeno tredici settimane di contribuzione;
  • aver maturato almeno trenta giornate di lavoro effettivo nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.

Come sopra anticipato, per le Naspi concesse dal 23 marzo al 31 dicembre 2021, il decreto Sostegni ha sospeso il requisito delle trenta giornate di lavoro effettivo. La modifica viene messa a regime a partire dal 1° gennaio 2022 con la legge di Bilancio 2022, che cancella infatti il vincolo dei 30 giorni di lavoro. Nel 2022 per poter presentare domanda di disoccupazione sarà sufficiente la perdita involontaria del lavoro e le 13 settimane contributive maturate negli ultimi 4 anni.

Nella platea dei beneficiari entreranno inoltre anche gli operai agricoli a tempo indeterminato di cooperative e consorzi, attualmente esclusi.

Novità sono in arrivo anche per quel che riguarda il calcolo dell’importo della Naspi.

Il sistema di riduzione progressiva della somma riconosciuta, sospeso per il 2021, viene rimodulato come segue dal 1° gennaio 2022:

  • l’importo della disoccupazione sarà ridotto del 3% al mese, dal sesto mese di fruizione (e non più dal quarto mese, come attualmente previsto);
  • per i beneficiari di età superiore a 55 anni la riduzione del 3% si applicherà dall’ottavo mese di fruizione.

Come chiedere lo stato di disoccupazione 2023

Anche per poter ottenere lo stato di disoccupazione si dovranno soddisfare però delle condizioni.

Così come illustrato dall’Anpal nella circolare n. 1/2019, lo stato di disoccupazione si ottiene rilasciando la DID e rispettando uno dei seguenti requisiti:

  • non svolgere attività lavorativa sia di tipo subordinato che autonomo;
  • essere titolari di reddito da lavoro dipendente o autonomo corrispondente a un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti ai sensi dell’articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi di cui al D.P.R. n. 917/1986.

Il secondo punto è stato introdotto dal decreto n. 4/2019, convertito nella legge n. 26 del 28 marzo 2019, con il quale è stato ripristinato l’istituto della conservazione dello stato di disoccupazione.

In sostanza, non perdono lo stato di disoccupazione coloro che pur lavorando percepiscono somme non superiori ai seguenti limiti:

  • 8.145 euro annui nel caso di redditi da lavoro dipendente;
  • 4.800 euro annui nel caso di redditi da lavoro autonomo.

Le persone che hanno i requisiti sopra descritti sono in stato di disoccupazione e/o possono iscriversi e/o rimanere iscritti al collocamento ordinario e mirato.

Il disoccupato dovrà presentarsi di persona presso il Centro per l’Impiego, munito dei seguenti documenti:

  • carta d’identità o documento di riconoscimento valido;
  • copia del contratto di lavoro;
  • per i disoccupati stranieri verrà richiesto anche il permesso di soggiorno e un indirizzo abitativo.

Per mantenere lo stato di disoccupazione la persona non dovrà svolgere alcun tipo di mansione e dovrà presentarsi annualmente presso il Centro per l’impiego per ratificare lo status.

Naspi 2023: calcolo dell’importo della disoccupazione

Le novità sugli importi sono state comunicate dall’ Inps con la circolare n. 26 del 16 febbraio 2022. La retribuzione da prendere a riferimento per il calcolo delle indennità di disoccupazione Naspi è pari a 1.250,87 per il 2022. L’importo massimo mensile dell’indennità non può andare oltre i 1.360,77 euro per il 2022.

Circolare INPS n. 26 del 16 febbraio 2022
Importi massimidei trattamenti di integrazione salariale, dell’assegno di integrazione salariale e dell’assegno emergenziale per il Fondo di solidarietà del Credito, dell’assegno emergenziale per il Fondo di solidarietà del Credito Cooperativo, dei trattamenti di disoccupazione NASpI, DIS-COLL e ALAS, dell’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO), dell’indennità di disoccupazione agricola e dell’assegno per le attività socialmente utili relativi all’anno 2022.

Un’altra novità riguardante l’indennità di disoccupazione riguarda il nuovo meccanismo di riduzione. L’indennità continuerà ad essere calcolata dividendo la retribuzione imponibile Inps dell’ultimo quadriennio per il totale delle settimane di contribuzione e moltiplicando il risultato per il coefficiente fisso 4,33.

Dal 1° gennaio 2022, l’indennità si riduce del 3% ogni mese a partire:

  • dal primo giorno del sesto mese di fruizione;
  • dal primo giorno dell’ottavo mese di fruizione nel caso in cui il beneficiario abbia 55 anni alla data di presentazione della domanda.

Alle indennità già in corso di erogazione alla data del 31 dicembre 2021 continua ad applicarsi il meccanismo di decalage decorrente dal quarto mese di fruizione.

Disoccupazione 2023: durata della Naspi

La durata dell’indennità di disoccupazione 2023 dipende dalla storia contributiva del lavoratore, in ogni caso non possono superare i due anni.

La durata massima è pari alla metà delle settimane coperte da contribuzione nei quattro anni precedenti il giorno di perdita del lavoro.

Il lavoratore smette di percepire la Naspi nel momento in cui:

  • ha percepito le giornate d’indennità che gli spettano;
  • comincia un nuovo lavoro;
  • non compare più nelle liste di disoccupazione;
  • diventa titolare di pensione.

Lasciamo in allegato la circolare n. 2 del 4 gennaio 2022, in cui l’Inps riassume le novità della Legge di Bilancio.

Circolare INPS n. 2 del 4 gennaio 2022
Legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di Bilancio 2022). Riordino della normativa ordinaria in materia di ammortizzatori sociali. Disposizioni in materia di indennità di disoccupazione NASpI

Obbligo contributivo per i datori di lavoro

La Legge di Bilancio 2022 integra l’articolo 3, primo comma, della legge n. 240 del 1984, che riguarda gli obblighi contributivi ai quali sono tenuti le cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci.

Questi datori di lavoro sono tenuti al versamento della contribuzione di finanziamento Naspi per i lavoratori assunti a tempo indeterminato con qualifica di operaio agricolo:

  • assunti a decorrere dal 1° gennaio 2022;
  • assunti prima del 1° gennaio 2022 e ancora in forza a tale data.

La misura dell’aliquota contributiva è pari all’1,61% (1,31% + 0,30%) dell’imponibile contributivo e trova altresì applicazione l’obbligo di versamento del cosiddetto ticket di licenziamento.

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