Naspi non goduta: si perde o si recupera l’indennità del lavoro precedente

Simone Micocci

21/06/2019

21/06/2019 - 11:09

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Naspi non goduta, che fine fa? In alcuni casi l’indennità residua si perde, mentre in altri è possibile recuperarla al termine del secondo rapporto di lavoro.

Naspi non goduta: si perde o si recupera l’indennità del lavoro precedente

Può succedere che il beneficiario della Naspi non goda dell’indennità di disoccupazione per tutto il periodo per cui gli è stata riconosciuta perché nel frattempo trova un nuovo lavoro.

A tal proposito la domanda che molti si fanno è: cosa succede alla Naspi non goduta una volta che si perde anche il secondo lavoro? L’indennità per il lavoro precedente si recupera oppure viene persa?

Si tratta di una domanda lecita e che riguarda molte persone: non è raro, infatti, che durante la fruizione della Naspi si trovi un nuovo impiego, con il disoccupato quindi che deve rinunciare - vedremo di seguito se per sempre o momentaneamente - al resto dell’indennità che avrebbe percepito qualora non avesse accettato il lavoro.

Ebbene, per capire che fine fa la Naspi residua e se si può recuperare in un secondo momento bisogna partire dalla durata del rapporto di lavoro che porta all’interruzione dell’indennità. A seconda della durata, infatti, la Naspi viene solamente sospesa oppure decade in via definitiva, con tutte le conseguenze che ne derivano.

Vediamo quindi in quali casi la Naspi residua e non goduta si può recuperare una volta perso anche il secondo lavoro e quando invece questa si perde completamente.

Naspi non goduta: quando si recupera

La Naspi non goduta si recupera quando il lavoro che ne comporta l’interruzione ha una durata inferiore a 6 mesi: in questo caso, infatti, l’indennità viene solamente sospesa per la durata del rapporto di lavoro e viene automaticamente corrisposta dopo l’interruzione dello stesso.

Quando il contratto di lavoro subordinato ha una durata non superiore ai 6 mesi, infatti, l’indennità Naspi percepita è sospesa d’ufficio per la durata del rapporto di lavoro per poi riprendere ed essere corrisposta per il periodo residuo spettante al momento dell’interruzione dell’indennità.

A tal proposito apriamo e chiudiamo una piccola parentesi ricordando qual è la durata della Naspi: questa viene corrisposta per la metà delle settimane contributive degli ultimi 4 anni (tenendo conto solo di quelle che non hanno già dato luogo all’indennità), quindi per un massimo di 24 mesi.

Prendiamo come esempio una persona che chiede l’indennità di disoccupazione dopo un periodo lavorativo di 24 mesi: questa ha diritto alla Naspi per 12 mensilità, tuttavia se nel corso del 6° mese di fruizione del beneficio trova un lavoro stagionale di 3 mesi l’indennità viene momentaneamente sospesa per poi continuare ad essere erogata al termine dello stesso per le 6 mensilità residue.

Discorso differente quando il rapporto di lavoro che interrompe la Naspi ha una durata superiore ai 6 mesi; vediamo per quale motivo.

Naspi non goduta: quando si perde

Se la durata del rapporto di lavoro che interrompe l’erogazione dell’indennità supera i 6 mesi la Naspi non viene sospesa ma decade definitivamente.

Questo significa che al termine del secondo rapporto lavorativo si potrà chiedere nuovamente la Naspi ma non si terrà conto dei periodi risalenti al primo impiego, ossia quello che ha dato luogo all’indennità non goduta.

L’indennità di disoccupazione Naspi, infatti, si calcola sull’ultimo stato reale da disoccupato; la Naspi quindi non è cumulativa visto che non si considerano eventuali periodi di indennità non goduta legati a stati di disoccupazione precedenti all’ultimo.

Facciamo un esempio per capire meglio la questione: prendiamo un lavoratore che dopo aver perso il lavoro - per un rapporto durato 24 mensilità - fa richiesta della Naspi. Questa gli viene riconosciuta per 12 mensilità, in base a quanto stabilito dalla normativa vigente.

Al 6° mese di fruizione del beneficio, però, questo riceve un’offerta di lavoro per un contratto di 1 anno che decide di accettare. La Naspi decade e il lavoratore non potrà ricevere le 6 mensilità non godute.

Al termine del secondo rapporto di lavoro potrà fare nuovamente richiesta sulla Naspi, ma ai fini del calcolo dell’indennità si terrà conto solamente dell’ultimo periodo lavorativo. Quindi la nuova Naspi sarà riconosciuta per sole 6 mensilità, alle quali non si aggiungono le 6 non godute nel precedente stato di disoccupazione.

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