Dichiarazioni tardive redditi 2017: entro il 29 gennaio 2018 i contribuenti inadempienti potranno effettuare il ravvedimento operoso. Ecco tutte le regole.
Dichiarazioni tardive redditi 2017: il termine ordinario per la presentazione delle dichiarazioni relative all’anno di imposta 2016 era previsto per il 30 settembre 2017 ma con il Dpcm 26 luglio 2017 quest’ultimo è stato prorogato al 31 ottobre 2017.
Pertanto, entro il 29 gennaio 2018 i contribuenti che non hanno presentato, entro il termine ordinario, le dichiarazione dei redditi di loro competenza, la dichiarazione Irap, il modello CNM e, per quanto riguarda i sostituti d’imposta, il modello 770, dovranno effettuare la presentazione tardiva di tali dichiarazioni.
I soggetti inadempienti potranno avvalersi dell’istituto del ravvedimento operoso previsto dall’art. 13 del D. lgs. 472/97 al fine di beneficiare della riduzione della sanzione.
Vediamo di seguito la scadenza fissata per la dichiarazione tardiva e quali sanzioni sono previste per i contribuenti.
Dichiarazioni tardive redditi 2017: scadenza entro il 29 gennaio 2018
I contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre 2017, potranno avvalersi dell’istituto del ravvedimento operoso che permetterà loro di ottenere una riduzione della sanzione prevista per la mancata presentazione della dichiarazione Irap, del modello CNM e del modello 770.
Tale istituto introdotto dall’art. 13 del D. lgs. 472/97 prevede che si possa effettuare la presentazione della dichiarazione dei redditi entro 90 giorni dalla scadenza del termine ordinario per l’invio della dichiarazione stessa.
Nel caso specifico dunque la scadenza ultima per la presentazione della dichiarazione dei redditi tardiva è fissata al 29 gennaio 2018.
Dichiarazione tardiva redditi: le sanzioni previste
I contribuenti che presentano la dichiarazione tardiva, ossia 90 giorni dopo la scadenza del termine ordinario, andranno incontro ad una sanzione di 250 euro, che in base all’art. 13 comma 1, lettera c, del D. lgs. 472/97 è ridotta a 1/10, quindi a 25 euro.
Nel caso in cui il contribuente abbia già provveduto ad inviare telematicamente la dichiarazione dei redditi attraverso i canali Fisconline o Entratel dell’Agenzia delle Entrate, ma abbia riscontrato nella stessa degli errori od omissioni potrà rettificarla presentando la cosiddetta dichiarazione integrativa entro il 29 gennaio 2018.
Si ricorda inoltre che nel caso in cui la dichiarazione dei redditi non venga presentata entro il 29 gennaio 2018 quest’ultima si considererà omessa.
Per approfondire i lettori possono consultare l’articolo relativo alle sanzioni previste per la dichiarazione tardiva dei redditi.
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