Dichiarazione Iva omessa, procedura sprint per il recupero delle somme nella Legge di Bilancio 2026

Nadia Pascale

21 Ottobre 2025 - 16:53

Procedura sprint per recupero delle somme con interessi e sanzioni in caso di omessa presentazione della dichiarazione IVA. Ecco cosa cambia con la legge di Bilancio 2026.

Dichiarazione Iva omessa, procedura sprint per il recupero delle somme nella Legge di Bilancio 2026

Dichiarazione Iva omessa, nella bozza della Legge di Bilancio 2026 arriva una procedura sprint per il recupero delle somme con sanzioni e interessi. Ecco come funziona.

Durante la conferenza stampa di presentazione della bozza della Legge di Bilancio 2026, il ministro Giorgetti, a preciso quesito circa le coperture finanziarie, ha sottolineato che ci sarebbe stata una stretta sulle dichiarazioni Iva omesse e proprio in merito a questo punto diventa essenziale l’articolo 25 della bozza che fissa una nuova procedura più snella e veloce per la determinazione dell’Iva dovuta in caso di omessa presentazione della dichiarazione IVA, ecco cosa cambia.

Liquidazione IVA automatizzata in caso di omessa presentazione della dichiarazione IVA

Occorre premettere che negli ultimi anni è completamente cambiato il sistema di fatturazione e trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate. L’avvento della fatturazione elettronica estesa a tutti i titolari di partita IVA, escluse le professioni sanitarie, fa in modo che l’Agenzia delle Entrate abbia il pieno controllo delle transazioni.

Si aggiunge l’obbligo di adozione del registratore di cassa telematico che trasmette i dati all’Agenzia e dal 1° gennaio 2026 viene introdotto l’obbligo di collegare il Pos al registratore di cassa.

Ne deriva che i dati IVA sono in possesso dell’Agenzia delle Entrate fin dalla loro origine e la dichiarazione, insieme alle liquidazioni periodiche, diventano un riepilogo di dati già in possesso dell’AdE, non hanno alcuna caratteristica innovativa.

In base alla formulazione prevista dall’articolo 25 della bozza della Legge di Bilancio, in caso di mancata presentazione della dichiarazione Iva nei termini previsti, l’Agenzia delle Entrate può provvedere alla liquidazione dell’imposta dovuta utilizzando procedure automatizzate per la ricostruzione delle operazioni effettuate. In particolare, può utilizzare i dati derivanti dalle fatture elettroniche trasmesse attraverso i sistemi automatizzati, i corrispettivi telematici trasmessi e gli elementi desumibili dalle comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche.

La normativa prevede che nell’effettuare la liquidazione IVA non si debba tenere conto del credito risultante dalla dichiarazione presentata per il periodo di riferimento antecedente a quello oggetto di liquidazione e dall’imposta dovuta sono scomputati solo i versamenti effettuati.

Inoltre, ai fini della liquidazione si considera omessa anche la dichiarazione Iva presentata ma mancante della compilazione dei quadri utili alla determinazione dell’imposta da versare.

Comunicazione somme dovute e iscrizione a ruolo delle somme, procedura sprint per la riscossione

L’esito della liquidazione viene comunicato al contribuente che entro 60 giorni può fornire i chiarimenti necessari, segnalare dati ed elementi non considerati e che avrebbero portato a una determinazione diversa. In alternativa, può semplicemente effettuare i versamenti richiesti.

L’Agenzia delle Entrate a questo punto, in caso di inerzia, provvede all’iscrizione delle somme a ruolo a titolo definitivo. Può procedere all’iscrizione nei ruoli a titolo definitivo anche nel caso in cui le segnalazioni del contribuente siano ritenute non idonee a modificare l’importo dell’imposta liquidata. In entrambi i casi sono iscritte nei ruoli a titolo definitivo non solo le somme contestate, ma anche interessi e sanzioni.

Se gli elementi forniti dal contribuente portano a una diversa determinazione dell’imposta dovuta, l’esito della liquidazione è nuovamente comunicato al contribuente entro 60 giorni dal momento della trasmissione dei nuovi elementi.
Per il pagamento delle somme dovute non è possibile avvalersi della compensazione. Sulle somme dovute sono invece applicate le sanzioni che possono essere ridotte di 1/3 nel caso in cui le somme siano versate nel termine di 60 giorni.

Queste norme sono particolarmente stringenti, ma devono essere lette nel complesso della manovra che pone limiti più pesanti alla compensazione fiscale in caso di debiti con l’Erario e prevede anche un pignoramento sprint sulle fatture elettroniche.
Insomma, una vera caccia all’evasore con strumenti sempre più incidenti e tecnologici.

Iscriviti a Money.it

Money Awards Logo

Le votazioni ai Money Awards sono aperte!

Registrati su Money.it e vota la tua azienda preferita ai People's Money Awards 2025!

Vota ora
SONDAGGIO