Dichiarazione dei redditi, prossima scadenza il 10 dicembre 2020: istruzioni e novità

Anna Maria D’Andrea

7 Dicembre 2020 - 17:35

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Dichiarazione dei redditi, scadenza il 10 dicembre 2020 per l’invio: dopo la proroga, è dietro l’angolo il termine ultimo per trasmettere l’ex Unico. Ecco le istruzioni e le novità da tenere a mente.

Dichiarazione dei redditi, prossima scadenza il 10 dicembre 2020: istruzioni e novità

Dichiarazione dei redditi 2020, scadenza il 10 dicembre. Dopo la proroga del termine ordinario del 30 novembre, si avvicina la dead line del modello Unico.

Il primo appuntamento con la dichiarazione annuale era fissato al 30 settembre, scadenza per inviare il modello 730.

La scadenza del 30 novembre, prorogata al 10 dicembre dal decreto Ristori quater, interessa invece per lo più i titolari di partita IVA.

Si tratta però di una chance utile anche per dipendenti e pensionati, che con il modello Redditi possono correggere errori presenti nel 730. In alcuni casi, è invece obbligatorio anche per i non titolari di partita IVA inviare alcuni quadri del modello Redditi.

Facciamo quindi il punto con tutte le istruzioni e novità.

Dichiarazione dei redditi 2020: dopo il 730, si avvicina la scadenza del modello Redditi

Partiamo quindi riepilogando la scadenza per presentazione della dichiarazione dei redditi 2020 da parte di lavoratori dipendenti, pensionati e partite IVA:

AdempimentoScadenza
Modello 730 ordinario 30 settembre 2020
Modello 730 precompilato 30 settembre 2020
Modello 730 tramite sostituto d’imposta 30 settembre 2020
Modello Redditi PF, SC, SP, ENC 10 dicembre 2020

La scadenza del 10 dicembre è stata prevista dal decreto Ristori quater, che ha prorogato il termine ultimo di trasmissione fissato solitamente al 30 novembre.

Si tratta di un appuntamento che chiama in causa anche chi doveva inviare il 730, ma non ha provveduto per tempo. Entro lo stesso termine previsto per l’invio della dichiarazione dei redditi dei titolari di partita IVA, possono adempiere anche lavoratori dipendenti e pensionati.

Inoltre, anche i contribuenti che utilizzano il modello 730 potrebbero avere la necessità di presentare alcuni quadri del modello Redditi PF (come il quadro RW - Investimenti all’estero e/o attività estere di natura finanziaria - monitoraggio - Ivie/Ivafe).

Insomma, il nuovo appuntamento con il Fisco non lascia fuori nessuno.

Dichiarazione dei redditi 2020, istruzioni modello Redditi (ex Unico)

Dopo una panoramica generale sulle scadenze della dichiarazione dei redditi 2020, passiamo alle istruzioni relative al modello Redditi per le partite IVA.

Non si segnalano modifiche alle regole generali per la presentazione del modello Redditi, la dichiarazione utilizzata solitamente dai contribuenti titolari di partita IVA.

Nello specifico, dovranno inviarlo entro il 10 dicembre 2020 coloro che nel 2019 hanno percepito le seguenti categorie di redditi:

  • redditi d’impresa;
  • redditi di lavoro autonomo per i quali è necessaria la partita Iva;
  • redditi diversi non dichiarabili con modello 730;
  • plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate o derivanti dalla cessione di partecipazioni non qualificate in società residenti in Paesi o territori a fiscalità privilegiata, i cui titoli non sono negoziati in mercati regolamentati;
  • redditi provenienti da “trust”, in qualità di beneficiario nell’anno precedente e/o in quello di presentazione della dichiarazione non risultano residenti in Italia;
  • devono presentare anche una delle dichiarazioni: Iva, Irap, Modello 770.

Come sopra anticipato, anche i contribuenti che utilizzano il modello 730 per la dichiarazione dei redditi potrebbero avere la necessità di presentare alcuni quadri del modello Redditi PF (come il quadro RW - Investimenti all’estero e/o attività estere di natura finanziaria - monitoraggio - Ivie/Ivafe).

Il modello Redditi può essere utilizzato anche da chi ha presentato il modello 730 con errori. Si tratta della dichiarazione correttiva nei termini, che può essere inviata entro la stessa scadenza del modello Redditi per le partite IVA.

Dichiarazione dei redditi 2020: istruzioni modello 730

A questo punto appare opportuno soffermarsi anche sulla dichiarazione dei redditi di dipendenti e pensionati, il modello 730.

La scadenza per l’invio era fissata allo scorso 30 settembre e, come ogni anno, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dei contribuenti il modello 730 precompilato, contenente già alcuni dati, dai redditi ad alcune delle spese detraibili.

Il modello 730 precompilato è stato messo a disposizione a partire dal 5 maggio.

La dichiarazione dei redditi con il modello 730/2020 può essere presentata dai contribuenti titolari delle seguenti tipologie di reddito:

  • redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati;
  • redditi dei terreni e dei fabbricati;
  • redditi di capitale;
  • redditi di lavoro autonomo senza partita Iva (come prestazioni di lavoro autonomo non esercitate abitualmente);
  • redditi diversi (es. di terreni e fabbricati situati all’estero);
  • alcuni dei redditi assoggettabili a tassazione separata, indicati nella sezione II del quadro D.

A partire dal 2020 il modello 730 può essere utilizzato anche per la dichiarazione dei redditi presentata dagli eredi di persone decedute.

Dichiarazione dei redditi 2020: chi deve presentarla?

Quali sono i contribuenti obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi 2020?

In linea generale, devono fare il modello 730 o il modello Redditi coloro che nel 2019 hanno percepito redditi da lavoro, dipendente o autonomo, da pensione, redditi di terreni o fabbricati così come redditi di impresa o di capitale.

Nel dettaglio, l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi riguarda i seguenti soggetti:

  • titolari di partita IVA anche se nell’anno di riferimento non hanno prodotto redditi;
  • soggetti che nel corso dell’anno hanno avuto più di un datore di lavoro, che hanno ricevuto più Certificazioni Uniche e per i quali l’imposta dovuta è superiore a 10,33 euro;
  • lavoratori dipendenti che hanno percepito indennità o somme dall’INPS (come la disoccupazione) o da altri enti sulle quali non sono state applicate ritenute;
  • lavoratori domestici (colf, badanti e babysitter);
  • lavoratori ai quali sono state erogate detrazioni d’imposta o deduzioni dal reddito non dovute, come nel caso del bonus Renzi di 80 euro (a tal proposito si consiglia di leggere l’approfondimento sui casi di restituzione);
  • contribuenti che hanno percepito redditi da tassare con imposta sostitutiva;
  • contribuenti che hanno percepito redditi soggetti a tassazione separata corrisposti da soggetti non tenuti ad applicare la ritenuta alla fonte a titolo di imposta;
  • contribuenti che non hanno pagato nel corso dell’anno le addizionali Irpef comunali e regionali, che verranno quindi calcolate con la dichiarazione dei redditi.

Non deve presentare la dichiarazione dei redditi il contribuente non obbligato alla tenuta delle scritture contabili che nel 2019 ha percepito redditi per i quali l’imposta dovuta è inferiore a 10 euro.

I casi di esonero dall’obbligo di dichiarare i redditi sono diversi. Ricordiamo tuttavia che conviene presentare il modello 730 o il modello Redditi se nel corso dell’anno sono state sostenute spese detraibili che danno diritto ad un rimborso Irpef.

Dichiarazione dei redditi 2020: le novità

In chiusura, passiamo in rassegna le novità principali della dichiarazione dei redditi 2020, che interesseranno sia chi presenta il modello 730 che i soggetti obbligati ad utilizzare il modello Redditi:

  • i figli di età non superiore a 24 anni sono considerati a carico fino a 4.000 euro di reddito;
  • è stato aumentato l’importo massimo annuo per la detrazione delle spese d’istruzione fino a 800 euro;
  • i lavoratori residenti a Campione d’Italia potranno usufruire dell’agevolazione fiscale a loro riservata grazie all’istituzione di due nuovi codici tributo;
  • chi impartisce lezioni private dovrà indicare in dichiarazione dei redditi se intende accedere alla flat tax del 15%;
  • lo sport bonus entra nel modello 730/2020 e nel modello Redditi 2020, così come il credito d’imposta per la bonifica ambientale e la detrazione del 50% per le spese di realizzazione di colonnine per la ricarica di auto elettriche.

Per ulteriori dettagli si consiglia di consultare le istruzioni messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

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