Detrazione mutuo 2019, possibile abolizione o riduzione degli sconti fiscali

Anna Maria D’Andrea

1 Ottobre 2018 - 13:20

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La detrazione degli interessi passivi sul mutuo potrebbe essere abolita o ridotta a partire dal 2019. Tra gli sconti fiscali a rischio anche quelli su spese veterinarie e di assistenza medica.

Detrazione mutuo 2019, possibile abolizione o riduzione degli sconti fiscali

La detrazione degli interessi passivi sul mutuo potrebbe essere una delle agevolazioni fiscali sacrificate dal Governo e che dal 2019 rischia l’abolizione.

L’annunciato taglio alle tax expenditures, ovvero l’insieme delle 610 detrazioni e bonus fiscali che, sommando tributi erariali e locali costano allo Stato ben 75,6 miliardi di euro, rischia di essere uno dei capitoli meno piacevoli della Legge di Bilancio 2019.

Nella Nota di Aggiornamento al DEF 2019 approvata lo scorso 27 settembre il Governo mette per iscritto la volontà di procedere, dopo le opportune valutazioni sull’impatto economico per i contribuenti, alla razionalizzazione di sconti e detrazioni fiscali.

L’abolizione della detrazione sul mutuo dal 2019 non sarà sola e con la Legge di Bilancio 2019 tra le novità potrebbe esservi anche la razionalizzazione dei bonus fiscali previsti su spese veterinarie e di assistenza medica.

L’obiettivo è quello di reperire dal taglio alle spese fiscali parte delle risorse per finanziare la flat tax per le imprese e per mettere in piedi la riforma Irpef per le famiglie, che sarà attuata soltanto nel 2021.

Detrazione interessi mutuo a rischio abolizione dal 2019? Bonus fiscali nel mirino del Governo

A pagare la flat tax per le imprese e il reddito di cittadinanza ai 6,5 milioni di italiani in situazione di povertà potrebbero essere anche gli italiani che hanno stipulato un mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale.

Nelle detrazioni fiscali a rischio vi sarebbe anche quella sugli interessi passivi del mutuo, che consente ai contribuenti di scaricare dalle tasse un importo pari a quello di una rata corrisposta nell’anno.

La cancellazione di una parte delle agevolazioni fiscali esistenti e che è possibile richiedere in dichiarazione dei redditi rischia di avere l’effetto opposto rispetto a quello promesso da Lega e M5S.

La conseguenza del taglio alle detrazioni fiscali e ai bonus sarebbe un paradossale aumento delle imposte dovute sul reddito. Le agevolazioni Irpef consentono di recuperare, nella maggior parte dei casi, il 19% della spesa sostenuta nell’anno su spese scolastiche, universitarie, sull’affitto e ad esempio proprio sul mutuo stipulato per comprare la prima casa.

Non solo mutui: sono 610 i bonus fiscali sotto esame

Di detrazioni fiscali a rischio se ne parla ormai annualmente in prossimità della presentazione della Legge di Bilancio, proprio perché rappresentano uno dei costi più ingenti a carico dello Stato.

Il Senato, nel Rapporto dell’Ufficio Valutazione Impatto, ha calcolato che i bonus in vigore sono circa 610 se si sommano le misure relative a tributi erariali e tributi locali. I diversi sconti fiscali previsti per famiglie ed imprese comportano un minor gettito per l’erario di 76,5 miliardi di euro (calcolato per l’anno 2017).

Si tratta di esenzioni, detrazioni, crediti d’imposta, aliquote agevolate che - anche secondo il Consiglio dell’UE - l’Italia dovrà ridurre, eliminare e riformare, partendo da quelle “ingiustificate o superate”.

Quanto si risparmia sul mutuo con la detrazione del 19%

Il possibile taglio della detrazione del 19% sugli interessi passivi del mutuo avrà conseguenze visibili e immediati sulle tasche dei contribuenti.

Ad oggi con il bonus fiscale è possibile risparmiare una somma importante, grazie alla possibilità di portare in detrazione Irpef il 19% fino ad un massimo di 4.000 euro di interessi relativi al mutuo stipulato per l’acquisto della prima casa.

Attualmente, si specifica, non è ancora chiaro quale sarà il destino della detrazione degli interessi sul mutuo. Oltre all’ipotesi abolizione a partire dal 2019 si parla di una possibile riduzione della percentuale detraibile, che potrebbe passare al 17% ovvero al 14%.

Gli stessi dubbi riguardano le ulteriori detrazioni fiscali a rischio abolizione con la Legge di Bilancio 2019, tra cui quelle per le spese veterinarie e per le spese di assistenza medica.

Detrazioni fiscali a rischio abolizione con la Legge di Bilancio 2019: quali sono

Il lavoro di taglio alle tax expenditures rischia di colpire direttamente le tasche degli italiani, soprattutto delle famiglie per le quali almeno per il 2019 pare che resteranno invariate le regole in merito alla tassazione del reddito per aliquote e scaglioni Irpef.

La prima sforbiciata a detrazioni e bonus fiscali potrebbe arrivare già con la Legge di Bilancio 2019 e a rischio sarebbero i diversi bonus previsti per le spese di assistenza specifica, così come quelle per le assicurazioni o la detrazione delle spese funebri.

L’ipotesi è di abolire o almeno ridurre anche la detrazione per le spese veterinarie e per quelle universitarie.

Il lavoro del Governo sarà lungo e complesso e sarà il Parlamento a dire l’ultima parola su cosa davvero entrerà nella Legge di Bilancio 2019 e quali detrazioni fiscali usciranno nella lista degli sconti e dei bonus richiedibili in dichiarazione dei redditi.

Intoccabili, almeno per il momento, le detrazioni previste per i familiari a carico e il bonus di 80 euro, che tuttavia rischia di cambiare forma ed esser trasformato in una più generica detrazione per lavoro dipendente.

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