La destra si spacca in Europa: pressioni a Berlusconi contro il governo Meloni

Claudia Mustillo

06/10/2022

06/10/2022 - 15:36

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Il partito popolare europeo vuole fare fuori Silvio Berlusconi perché alleato con Giorgia Meloni: ecco cosa sta succedendo nella destra europea.

La destra si spacca in Europa: pressioni a Berlusconi contro il governo Meloni

Quello sugli alleati europei è uno dei punti di deboli nella coalizione del centrodestra: Meloni, Salvini e Berlusconi siedono in gruppi diversi e hanno alleati diversi in Europa. Una frattura che potrebbe mettere a rischio il prossimo governo a guida Meloni e che potrebbe diventare un vero e proprio problema in particolare per Silvio Berlusconi che non è più così benvenuto - in quanto alleato di Fdi - all’interno del Partito Popolare Europeo.

Il leader del partito popolare europeo, Manfred Weber, già durante la campagna elettorale aveva ricevuto molte critiche per il sostegno a Forza Italia alleata con Fratelli d’Italia, ma aveva sostenuto che Berlusconi avrebbe garantito la politica europeista del nuovo governo di centrodestra. Ma in particolare dopo le elezioni e con la formazione del governo Meloni i commenti negativi sono aumentati e il premier bavarese Markus Söder segretario della Csu (a cui appartiene anche Weber): «Forza Italia non è il partner che riteniamo adeguato. Non è il compito dei partiti conservatori quello di portare al potere governi di estrema destra».

Perché Silvio Berlusconi potrebbe essere cacciato dal Ppe?

Weber sta subendo pressioni dai colleghi tedeschi per cacciare dal gruppo dei popolari Forza Italia. Il problema è che gli europarlamentari sono preoccupati dall’appoggio che Berlusconi può dare al governo guidato da Giorgia Meloni.

Nonostante Forza Italia, Lega e Fratelli di Italia si siano presentati insieme in coalizione alle elezioni politiche del 25 settembre in Europa siedono in gruppi diversi. Fratelli d’Italia è nel gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr), di cui Giorgia Meloni è attualmente presidente. Berlusconi, invece, fa parte del Ppe e la Lega di Matteo Salvini del gruppo Identità e Democrazia. Una differenza che potrebbe spaccare la coalizione di centrodestra e creare diversi problemi al futuro governo.

“Non è troppo tardi per impedire un governo di estrema destra di Giorgia Meloni in Italia”, si legge in una lettera aperta degli eurodeputati tedeschi Daniel Freund dei Verdi, Katarina Barley dei Socialisti & Democratici e Moritz Körner di Renew Europe.

La lettera scritta contro Forza Italia

Nonostante il leader del partito popolare europeo sostenga che la presenza di Forza Italia è una garanzia per la moderazione della linea di Giorgia Meloni, la spaccatura interna al gruppo è sempre più netta dopo la lettera scritta per fare pressione sull’uscita di Silvio Berlusconi.

«I valori fondanti dell’Europa non possono essere barattati per una partecipazione in un governo. Le voci di una famiglia di partiti europeista non possono portare al potere un governo di estrema destra. Il cordone di sicurezza nei confronti della destra non deve venir meno. Chi si allea con l’estrema destra non la addomestica. Chi si allea con gli estremisti li aiuta a prendere il potere» si legge nel documento.

«Nonostante il Ppe abbia sostenuto Fratelli d’Italia non è troppo tardi per evitare che Giorgia Meloni diventi il capo di un governo di estrema destra in Italia. Perciò le chiediamo, in qualità di presidente del Ppe di prendere contatto con i suoi alleati in Italia e chiedere loro di non partecipare al governo di estrema destra in Italia. Se Forza Italia dovesse aderire comunque al nuovo governo e sostenere Giorgia Meloni, non potrà più avere un futuro nella famiglia europeista del Ppe».

Cosa farà Silvio Berlusconi?

Una situazione davvero complessa per Forza Italia e il suo leader Silvio Berlusconi che sicuramente non può non dare la fiducia al governo dell’alleata di centrodestra, ma allo stesso tempo è all’interno del partito popolare europeo da molto tempo e non sembra voler mettere in discussione la sua partecipazione.

La lettera è solamente un esempio del dibattito e della spaccatura che si è aperta nella destra europea, in particolare sul ruolo e sull’identità del partito popolare europeo anche in relazione ai rapporti e alle alleanze con gli altri gruppi e partiti.

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