Per il FMI la crisi italiana è stata percepita soprattutto dai più giovani. Ecco cosa ci aspetta in futuro secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale.
La crisi dell’Italia è tutta sulle spalle dei giovani, secondo quanto affermato dal FMI.
In un report pubblicato nella giornata di ieri il Fondo Monetario Internazionale è tornato a parlare dell’Italia, delle sue prospettive di crescita e di come la crisi, seppur in fase calante, abbia pesato e continui a pesare soprattutto sulle spalle dei più giovani.
Quello di cui parla il FMI è un fardello sproporzionato, caricato sulle spalle delle nuove generazioni da una crisi finanziaria globale che 10 anni dopo la sua nascita non permette ancora di intravedere redditi effettivi disponibili pro capite come quelli precedenti l’entrata in vigore dell’euro.
Le previsioni del FMI sul futuro dell’Italia non hanno lasciato spazio ad interpretazioni: il recupero continuerà, ma i rischi saranno ancora una volta significativi.
FMI sull’Italia: gli aspetti positivi
Secondo il report del FMI l’economia italiana sta vivendo il suo terzo anno di moderato recupero soprattutto grazie alle politiche governative, agli sforzi di riforma, allo stimolo monetario straordinario da parte della BCE e ai bassi prezzi delle materie prime.
Anche il tasso di disoccupazione e i Non Performing Loans hanno registrato un più o meno evidente declino rispetto ai massimi osservati durante il picco della crisi. Anche il debito pubblico si è stabilizzato, sebbene ad un livello davvero elevato.
FMI sull’Italia: gli aspetti negativi
Dopo aver elencato gli aspetti positivi che hanno permesso all’Italia di recuperare terreno negli ultimi 3 anni, il FMI è passato ad esaminare anche quelli negativi. Tra questi sicuramente una produttività molto debole e anche un basso livello di investimenti aggregati, due fattori che rappresentano le sfide maggiori per la crescita del Belpaese. A ciò si aggiungano anche l’evidente debolezza strutturale italiana, l’alto debito pubblico e la crisi bancaria.
In poche parole, il FMI ha fatto notare come nonostante alcuni deboli progressi, saranno necessari ulteriori sforzi da parte della classe politica per ridurre la vulnerabilità e aumentare i salari reali, oltre che per migliorare le condizioni e le prospettive delle nuove generazioni colpite dalla crisi.
Le previsioni FMI sul futuro dell’Italia
Sulla base degli aspetti positivi e negativi messi in luce dal FMI, cosa bisognerà aspettarsi in futuro dall’Italia? Il recupero proseguirà per la sua strada, ma i rischi continueranno a mostrarsi significativi.
Secondo le previsioni del Fondo, la crescita sarà dell’1,3% quest’anno, ma nel biennio 2018-2020 rallenterà all’1% dato che il commercio e le politiche monetarie e fiscali forniranno un supporto più limitato nel corso dei prossimi anni.
Insomma, se la crescita sarà in grado di stupire nel breve periodo, i rischi nel lungo continueranno a pesare sull’Italia assieme alle sua debolezze finanziarie e alle sue incertezze politiche. A tutto ciò andranno ad aggiungersi (e a pesare) anche i dubbi di natura internazionale legati soprattutto alle politiche di Trump e alla Brexit.
A causa di tutti questi elementi, e con un outlook di crescita piuttosto moderata, i salari reali pro capite torneranno ai livelli pre crisi soltanto tra molti anni e l’Italia si allontanerà sempre di più dai suoi colleghi europei.
Cosa fare secondo il FMI
Secondo gli esperti del fondo Monetario Internazionale le 3 priorità da perseguire saranno: crescita maggiore, aumento della resilienza economica e protezione dei più vulnerabili. La sfida maggiore, comunque, sarà quella legata all’aumento della produttività.
Secondo il FMI sarà necessario mettere nero su bianco delle riforme strutturali, ambiziose ma anche complesse, che aiuteranno il recupero dell’economia italiana. Dalla modernizzazione del settore pubblico a miglioramenti nel mercato del lavoro: questo e molto altro servirà per dare nuovo gas all’economia e alla crescita dell’Italia.
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