Covid e varianti, il Lazio si difende: nuove regole su tamponi e quarantena

Laura Pellegrini

15/02/2021

15/02/2021 - 10:20

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La varianti di coronavirus spaventano il Lazio: la Regione ha introdotto nuove regole e obblighi su tampone e quarantena per i contatti a basso rischio. Ecco cosa cambia.

Covid e varianti, il Lazio si difende: nuove regole su tamponi e quarantena

Nel Lazio cambiano le regole su tampone e isolamento domiciliare per i contatti Covid-19 “a basso rischio”.

La Pisana ha inviato a tutte le Asl le nuove indicazioni operative da adottare per mettere in sicurezza la popolazione dalle varianti di coronavirus che si stanno diffondendo soprattutto nel centro Italia.

Se finora il tampone veniva prescritto o suggerito solo ai contatti stretti del positivo, cioè alle persone che avevano avuto contatti fino a 48 ore prima della sua positività, adesso l’invito è a tamponare anche i cosiddetti contatti a basso rischio, andando a ritroso di 14 giorni dalla comparsa dei primi sintomi.

Basterà aver incrociato un positivo anche solo per 15 minuti perché scatti l’indicazione a sottoporsi al test molecolare (e per la Asl Roma 4 anche a quarantena preventiva).

Quali sono le nuove regole da seguire nel Lazio per quanto riguarda tampone e quarantena? Ecco le novità.

Lazio: nuove regole su tampone e quarantena per contatti a basso rischio

Considerando “la maggiore trasmissibilità delle varianti”, La Pisana ha inviato un documento a tutte le Asl del Lazio che modifica le regole sino ad ora rispettate in merito a tampone e quarantena dopo la scoperta di un paziente positivo con sospetto di variante inglese.

Nel documento si precisa di “eseguire un test molecolare ai contatti sia ad alto che a basso rischio nel più breve tempo possibile dopo l’identificazione e al 14esimo giorno di quarantena”. Per ricostruire i contatti, inoltre, non si farà più riferimento alle 48 ore precedenti la scoperta di positività, ma si andranno a cercare i contatti del positivo degli ultimi 14 giorni.

Dovranno sottoporsi a tampone molecolare anche i contatti a basso rischio, ovvero quegli individui che hanno incrociato il positivo “per meno di 15 minuti”. Alcune Asl, come la Roma 4, leggono nelle linee guida regionali la necessità per questi contatti a basso rischio di sottoporsi a quarantena preventiva anche nel caso di contatto rapido. Le Asl Roma 1 e Roma 5, invece, al momento chiederanno soltanto di eseguire il tampone.

Come riconoscere la variante inglese nei pazienti

Per riconoscere gli individui positivi che si sospetta possano aver contratto la variante inglese è necessario svolgere un tampone il cui risultato sarà positivo.

Nel momento in cui nel referto si nota come il gene S sia negativo, questa persona viene considerata un caso sospetto di variante inglese. Per avere la certezza, però, il referto viene inviato al reparto di virologia dell’ospedale Lazzaro Spallanzani, dove viene analizzato dagli esperti.

Una volta appurato il caso di variante inglese, dunque, si seguono le regole già fissate dal ministero della Salute: la quarantena non è più di 10 giorni, ma sale a 14 giorni.

Nuova mutazione nei vaccinati?

Nel Lazio quattro sanitari sono stati contagiati nonostante abbiano ricevuto la prima e la seconda dose di vaccino. A fronte di ciò, la Regione ha chiesto alle Asl di “procedere all’approfondimento virologico con ricerca della presenza di nuove varianti” nei suddetti casi.

Per valutare una possibile nuova mutazione del virusdovrà essere inviato al laboratorio di riferimento regionale anche un campione di siero per valutare la risposta anticorpale” e “sarà necessaria una intensificazione della ricerca dei contatti ” per limitare la diffusione delle nuove varianti.

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