Santo Stefano in busta paga, cosa spetta?

Giorgia Bonamoneta

26 Dicembre 2022 - 18:32

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Cosa spetta in busta paga il giorno di Santo Stefano (26 dicembre)? Facciamo chiarezza a seconda che si tratti di un giorno lavorato o meno.

Santo Stefano in busta paga, cosa spetta?

La busta paga di dicembre è più ricca per via delle molte festività che ne accrescono la retribuzione. Il 26 dicembre, come giorno di Santo Stefano, è calcolato come giorno festivo e come tale è pagato.

Un lavoratore dipendente viene retribuito per il giorno festivo anche se non lavora quel giorno. Infatti la retribuzione maggiorata è sempre garantita. Invece la retribuzione cambia se nel giorno di Santo Stefano un dipendente lavora.

Può capitare che il giorno di Santo Stefano sia un giorno lavorativo, oppure che coincida con il giorno di riposo del dipendente; per queste e altre variabili il giorno di Santo Stefano (26 dicembre) prevede una maggiorazione dello stipendio. È bene trattare il 26 dicembre in busta paga in una guida dedicata. Di seguito tutte le informazioni a riguardo.

26 dicembre: differenza tra festività goduta e non goduta

Il 26 dicembre è il giorno di Santo Stefano e, come giorno festivo riconosciuto, garantisce alcuni diritti sia come giorno lavorativo infrasettimanale, sia se cade come giorno non lavorativo (nel fine settimana o giorno di riposo il dipendente).

Un giorno festivo può essere anche “lavorativo” e in questo caso la retribuzione spetta maggiorata in quanto è uno straordinario estivo. Quest’anno per esempio il 26 dicembre 2022 è caduto di lunedì, ovvero un giorno infrasettimanale lavorativo per la maggior parte dei dipendenti. Si tratta quindi di una festività goduta trattata in busta paga come un normale giorno lavorativo. Diverso è il caso di chi, come i lavoratori della ristorazione, lavorano durante i giorni festivi e per questo è previsto uno stipendio più alto.

È bene quindi distinguere una festività goduta da una non goduta. Moltissimi dipendenti non lavorano il 26 dicembre, godendo del giorno festivo senza lavorare. Per chi invece riposa lo stesso giorno di una festività si trova all’interno del regime di festività non goduta. Nello specifico per festività non godute, come può essere una festività che cade di domenica, si intende:

Qualora la festività ricorra nel giorno di domenica, spetterà ai lavoratori stessi, oltre la normale retribuzione globale di fatto giornaliera, compreso ogni elemento accessorio, anche una ulteriore retribuzione corrispondente all’aliquota giornaliera.

- Art. 5, comma 3, della legge n. 260/1949

Quando la festività cade in un giorno infrasettimanale, sarà il Ccnl di riferimento a stabilire il riconoscimento o meno di un giorno di permesso extra o se riconoscerlo in busta paga come giornata di lavoro aggiuntiva.

26 dicembre lavorato e non: come si calcola in busta paga

Il calcolo in busta paga del 26 dicembre è quindi variabile a seconda della situazione. Chi non presta servizio ottiene in busta paga la retribuzione ordinaria, differente invece il pagamento per chi lavora. Per costoro infatti il contratto collettivo nazionale di riferimento prevede la maggiorazione sulla retribuzione ordinaria.

Questa varia a seconda del contratto di riferimento, per esempio il Ccnl Commercio prevede una maggiorazione pari al 30%, il Ccnl ristorazione collettiva, commerciale e del turismo prevede invece un festivo maggiorato del 20%.

Cosa succede se il 26 dicembre si è in malattia

Infine, nel caso il dipendente risulti “in malattia”, il festivo non viene considerato e, in questo caso il 26 dicembre, verrà considerato in busta paga come giorno di malattia.

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