Chi era Santo Stefano e perché è festivo

Luna Luciano

26/12/2022

26/12/2022 - 11:46

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Il 26 dicembre si festeggia Santo Stefano anche se non tutti conoscono la storia del martire e per quale ragione questa festa è così importante. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Chi era Santo Stefano e perché è festivo

Ormai il Natale si è concluso ma non le festività da trascorrere in famiglia durante queste vacanze natalizie. Anche il 26 dicembre, il giorno in cui si festeggia Santo Stefano, è festa rossa, giorno in cui potersi riposare, dopo il cenone della Vigilia e il pranzo natalizio con la famiglia, avendo l’occasione di andare a trovare gli amici e i parenti che non hanno potuto trascorrere il giorno di Natale con noi.

Eppure, se il significato del Natale è ben noto, non tutti conosco le ragioni per le quali si è scelto di festeggiare Santo Stefano, chi fosse e quale sia la sua storia, dato che questa festività si festeggia in molti altri Paesi all’infuori dell’Italia.

In giorni come questi si ha un’occasione in più, quindi, per riflettere sulla tradizione, arricchendo di significato questa festa. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla storia di Santo Stefano e perché si festeggia oggi.

Chi era Santo Stefano: la storia sconosciuta del protomartire

Prima di conoscere il perché si festeggi Santo Stefano, è bene conoscerne la storia. Benché il canone biblico vigente non fornisca molte informazioni biografiche o genealogiche, è ben noto il ruolo che Santo Stefano ha ricoperto all’interno della storia Cristiana.

Santo Stefano, infatti, è stato il primo e uno dei più importanti martiri della cristianità e per questo definito protomartire. Secondo le fonti, Santo Stefano visse a Gerusalemme e fu il primo dei 7 diaconi scelti dagli apostoli per aiutarli nella diffusione del Vangelo, in modo che gli apostoli potessero dedicarsi alle preghiere e al mistero della fede, mentre i diaconi si prendevano cura dei nuovi cristiani e delle mense. Gli Atti degli Apostoli che ne raccontano la storia lo definiscono, al capitolo 6, uomo pieno di fede e Spirito Santo.

Come riporta il Nuovo Testamento, Santo Stefano morì lapidato poco dopo Gesù, sacrificando la propria vita per testimoniare la propria fede, con l’accusa di blasfemia. Le modalità di esecuzione, non essendo morto per crocifissione, ci consentono di datare la morte tra il 33-36 d.C., durante il periodo in cui il Sinedrio si occupò di eseguire le condanne, dopo il vuoto amministrativo causato dalla deposizione di Ponzio Pilato.

Sempre secondo le sacre scritture, Paolo di Tarso (Saulo), il futuro apostolo San Paolo, assistette alla lapidazione prima della sua conversione sulla via di Damasco. A causa della sua morte, Santo Stefano viene spesso raffigurato con delle pietre ed è per questo che secondo il culto cristiano, Santo Stefano viene invocato in caso di calcoli renali ed è il protettore di muratori, tagliapietre, diaconi, fornaciai. Sembra, infine, che sia invocato anche per guarire dal mal di testa.

Perché e dove si festeggia Santo Stefano il 26 dicembre

Il giorno di Santo Stefano si trova vicino al Natale, data la vicinanza del Santo a Cristo in Terra, la Chiesa cattolica e protestante hanno quindi deciso di festeggiare il martirio del primo diacono il 26 dicembre, mentre la Chiesa ortodossa ha deciso di celebrarlo il 27 dicembre.

Guardando all’aspetto pratico, come ricorda la Stampa, l’istituzione della festività in Italia è stato frutto di un’iniziativa dello Stato italiano che nel 1949 ha quindi voluto estendere le celebrazioni del Natale - un po’ come avvenuto con il Lunedì dell’Angelo dopo Pasqua (Pasquetta).

Santo Stefano viene celebrato in molti stati in cui si professa la fede cristiana cattolica e protestante. Ecco, quindi, che il giorno di Santo Stefano (26 dicembre) viene festeggiato in Austria, Germania, Irlanda, Danimarca, Catalogna, Croazia, Serbia, Montenegro (di cui è il patrono) e Romania, mentre il 26 dicembre per i paesi anglosassoni è il giorno dedito ai regali per le persone bisognose, da qui il nome del boxing day .

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