Cosa può e deve fare chi è positivo al Covid

Simone Micocci

18 Dicembre 2023 - 15:17

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Positivi al Covid, divieti e obblighi aggiornati a dicembre 2023: cosa bisogna fare in caso di contagio e come sarebbe opportuno comportarsi.

Cosa può e deve fare chi è positivo al Covid

Il Covid torna a preoccupare, per quanto la situazione sia indubbiamente migliore rispetto agli anni scorsi e per questo le regole su come deve comportarsi chi si contagia sono meno severe e permettono di condurre una vita più o meno senza limitazioni.

Lavoro, tampone, mascherine, scuola e isolamento, oggi chi è positivo al Covid non ha obblighi, salvo rare circostanze che necessitano di un trattamento di maggior prudenza. Ad esempio nel caso delle strutture sanitarie, per le quali una recente circolare del ministero del Lavoro, che segue a quella dell’8 settembre scorso, interviene introducendo nuovamente un protocollo più prudente volto a impedire la diffusione del contagio nei luoghi in cui ci sono pazienti a rischio.

Per quanto il Covid sia ormai stato declassato da pandemia a endemia, infatti, il virus continua a preoccupare in quanto la percentuale dei decessi nelle persone molto anziane o soggetti con particolari patologie resta molto alta.

Il che dovrebbe bastare per consigliare, indipendentemente da quelli che sono gli obblighi in materia di tamponi, mascherine e vaccino, un atteggiamento di buon senso mettendo in pratica alcune accortezze che possono impedire il peggioramento di una situazione che oggi fortunatamente è ancora sotto controllo.

È obbligatorio il tampone?

Salvo alcune circostanze particolari, non è obbligatorio sottoporsi al tampone quando:

  • si presentano sintomi attribuibili al contagio da Covid;
  • si viene a stretto contatto con una persona positiva.

L’unico caso in cui il tampone resta obbligatorio - come da circolare firmata in questi giorni dal direttore prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia - è quello che compete alle strutture sanitarie nei confronti di quelle persone che presentano sintomi con un quadro clinico compatibile con il Covid-19.

In tal caso, si legge nella circolare, “andranno effettuati test diagnostici per SARS-CoV-2, come pure virus influenzali, virus respiratorio sinciziale, Rhinovirus, virus Parainfluenzali, Adenovirus, Metapneumovirus, Bocavirus e altri Coronavirus umani diversi dal SARS-CoV-2”.

Resta poi salva la possibilità di effettuare comunque il tampone laddove si voglia sapere con certezza se si è stati contagiati o meno così eventualmente da potersi curare nel miglior modo possibile ed evitare contatti con persone a rischio.

Ovviamente è sempre consigliato consultare il medico prima di procedere.

Chi è contagiato può uscire di casa?

Così come non è obbligatorio il tampone, non esiste un obbligo di isolamento per chi è positivo al Covid. Si può uscire di casa senza dover temere una sanzione, per quanto vada comunque mantenuto un certo buonsenso al fine di limitare il più possibile la diffusione dei contagi.

Nel dettaglio, è consigliato osservare le stesse precauzioni valide per prevenire la trasmissione di ogni altra infezione respiratoria, quali:

  • indossare la mascherina;
  • nel caso in cui si sia sintomatici uscire di casa solamente nei casi in cui non si possa fare altrimenti;
  • in ogni caso evitare ambienti affollati;
  • informare le persone con cui si è stati a stretto contatto, specialmente se presentano quei fattori di rischio che possono comportare un aggravamento. Per la stessa ragione è consigliato evitare di avere contatti con i pazienti a rischio.

Con il Covid si può andare a lavorare?

Non esistendo alcun obbligo di isolamento per i contagiati da Covid non ci sono divieti per coloro che devono andare a lavorare. Tant’è che a differenza di quanto succedeva fino agli anni scorsi, oggi il solo tampone positivo non giustifica l’assenza al lavoro.

Deve essere il medico curante, infatti, ad attestare che la sintomatologia da Covid è sufficiente per giustificare un periodo di riposo del lavoratore. Sarà quindi il medico a valutare di caso in caso, anche in base a quello che è l’ambiente di lavoro, se sussistono le condizioni per rilasciare il certificato di malattia.

Chi è positivo al Covid deve mettere la mascherina?

Come abbiamo visto in precedenza, chi si contagia dovrebbe indossare la mascherina, specialmente quando presenta una sintomatologia: in tal caso, infatti, c’è il rischio di una maggiore trasmissibilità del virus, meritando così una maggiore attenzione (a tal proposito sarebbe opportuno l’utilizzo delle mascherine di tipo FFP2).

Il che è consigliato, non obbligatorio: non ci sono quindi sanzioni per chi seppur da contagiato e con sintomi esce di casa, entra in contatto con altre persone e non indossa la mascherina.

È invece d’obbligo la mascherina - per il momento fino al 31 dicembre 2023 - per i lavoratori, utenti e visitatori nei reparti con pazienti fragili di strutture sanitarie, socio sanitarie e socioassistenziali.

Chi è positivo al Covid, o ha i genitori positivi, può andare a scuola?

Per quanto riguarda la scuola vale lo stesso discorso fatto in precedenza per il lavoro e più in generale per l’uscita da casa: non ci sono obblighi, ogni caso va valutato a sé e prima di prendere una qualsiasi decisione è sempre opportuno contattare il pediatra.

Il figlio che è positivo, quindi, può andare a scuola, per quanto sia comunque consigliato fare attenzione all’insorgere dei sintomi, d’altronde si tratta sempre di una malattia respiratoria che va tenuta sotto costante controllo in quanto potrebbe comportare gravi complicazioni se non curata nel miglior modo possibile.

Lo stesso vale quando è il genitore a essere positivo: come visto in precedenza non è obbligatorio fare il tampone al figlio per quanto il contatto stretto possa portare a credere che ci sia stata trasmissione del contagio. Per questo motivo non c’è un divieto assoluto di andare a scuola per quanto resta valido quanto fino al momento sostenuto in merito a sintomatologia e prevenzione.

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