Cosa nasconde la guerra mondiale di Biden per la democrazia?

Roberto Vivaldelli

25 Ottobre 2023 - 06:48

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Raytheon ha fatto pressioni sui deputati degli Stati Uniti affinché il Congresso approvasse dei contratti pluriennali a favore dell’assistenza militare all’Ucraina. Ora è il turno di Israele.

Cosa nasconde la guerra mondiale di Biden per la democrazia?

Il presidente Usa Joe Biden, intervenuto nei giorni scorsi dallo Studio Ovale in merito alla della guerra tra Hamas e Israele, ha recentemente rispolverato il concetto di “Destino Manifesto” degli Stati Uniti intesi «nazione indispensabile» per garantire l’ordine internazionale. Collegando Hamas alla Russia e alla guerra in Ucraina, l’inquilino della Casa Bianca ha rimarcato la retorica dello scontro in atto tra le democrazie liberali e i regimi autoritari. Di fatto, il presidente degli Stati Uniti ha dato ragione a Papa Francesco e alla sua tesi della “Terza Guerra Mondiale combattuta a pezzi”, rimarcando la natura globale del conflitto tra democrazie e autocrazie, spiegando che gli Usa si trovano dinanzi a un “punto di svolta”. Hamas e il presidente russo Vladimir Putin, ha continuato Biden, sono “minacce diverse” ma condividono un obiettivo comune: “Entrambi vogliono annientare completamente una democrazia vicina”.

I 100 miliardi per la guerra mondiale

Trattasi di minacce che la Casa Bianca non vuole affrontare inviando soldati americani al fronte. No, le Endless Wars degli Stati Uniti degli ultimi 30 anni, dall’Iraq passando all’Afghanistan, hanno causato già troppi morti e l’opinione pubblica - già riluttante a sostenere economicamente guerre lontane migliaia di chilometri da Washington - non approverebbe mai. No Boots on the ground: le guerre - che fanno l’interesse dell’America, almeno secondo Biden - devono essere combattute dagli altri. Come nota RealClearPolitics, la Casa Bianca inoltrerà al Congresso una richiesta di ben 100 miliardi di dollari in aiuti bellici, collegando in questo modo l’assistenza militare all’Ucraina, che molti repubblicani sono riluttanti ad approvare, con i fondi per le munizioni che i deputati del Partito Repubblicano sono invece ansiosi di inviare a Israele. In questa fase di caos politico nel Gop, mentre il partito si confronta sull’elezione di un nuovo speaker della Camera, sarà difficile per i repubblicani non approvare la richiesta della Casa Bianca. [...]

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