Gli investitori sperano in un cambio di approccio da parte dell’amministrazione statunitense, nella speranza che possa innescare una reazione espansiva da parte della Cina.
La vittoria di Donald Trump nelle recenti elezioni presidenziali statunitensi non ha scatenato la corsa al rialzo del rame che si era verificata nel 2016 dopo la sua prima elezione.
Allora, il rally del rame era stato innescato da un mercato fortemente esposto a posizioni corte, con i gestori di fondi costretti a riallineare rapidamente i propri investimenti. Tuttavia, quest’anno, il contesto economico e le posizioni sul mercato dei metalli si sono rivelati ben diversi.
Invece di essere trainata dall’esito elettorale statunitense, l’attenzione del mercato del rame si è concentrata sull’economia cinese. La Cina, infatti, continua a essere l’attore cruciale per il futuro della domanda di metalli, con la sua crescita economica e le misure di stimolo adottate dal governo per sostenere la propria economia. La recente riunione del Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo cinese (NPC) ha portato a un pacchetto da 1,4 trilioni di dollari per alleggerire i debiti dei governi locali. Tuttavia, questa misura è stata percepita come insufficiente dagli investitori, che speravano in un intervento più incisivo. [...]
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