Cos’è il ROCE, come si calcola e perché è importante nel trading

Veronica Caliandro

18 Agosto 2025 - 16:19

Che cos’è il ROCE, a cosa serve, come si calcola e, soprattutto, per quale motivo è importante nel trading? Ecco cosa c’è da sapere.

Cos’è il ROCE, come si calcola e perché è importante nel trading

Nella finanza moderna, dinamica e in continua evoluzione, valutare la solidità di un’azienda non può limitarsi al semplice osservare l’andamento del prezzo delle sue azioni o ai numeri grezzi degli utili. Occorre guardare più a fondo, ponendosi una domanda centrale: un’impresa è davvero capace di trasformare il proprio capitale in profitto?

In contesti dove il capitale è il motore principale, come nelle utility o nell’industria pesante, la risposta richiede strumenti di analisi raffinati. Tra questi si annovera il ROCE, o Return on Capital Employed, che si rivela essere un indicatore chiave per comprendere quanto efficacemente l’azienda impieghi il capitale, sia proprio che preso a prestito, per generare redditività.

Cos’è il ROCE? Significato e definizione del rendimento del capitale investito

Il ROCE, ovvero Return on Capital Employed, è un indicatore che misura la redditività di un’azienda, calcolando il rapporto tra l’utile operativo e il capitale investito, cioè l’insieme delle risorse finanziarie proprie e di terzi utilizzate dall’impresa. In altre parole mostra quanti profitti operativi vengono generati per ogni euro di capitale impiegato.

Diversamente dal ROE, che prende in considerazione soltanto il capitale proprio, il ROCE include anche il capitale preso a prestito, fornendo così una valutazione più completa dell’efficienza con cui l’azienda utilizza tutte le sue risorse finanziarie.

A cosa serve il ROCE?

Il ROCE rappresenta uno strumento di analisi estremamente utile per chi vuole comprendere a fondo l’efficienza con cui un’azienda utilizza le proprie risorse. In primo luogo permette di misurare quanto efficacemente vengano impiegati sia i capitali propri sia quelli ottenuti da fonti esterne, evidenziando la capacità dell’impresa di trasformare tali risorse in profitti operativi.

È anche un indicatore particolarmente adatto per confrontare aziende appartenenti allo stesso settore, poiché consente di andare oltre le semplici grandezze contabili e valutare l’efficienza reale della gestione del capitale, indipendentemente dalle dimensioni o dalla struttura patrimoniale delle imprese analizzate.

Un altro utilizzo strategico del ROCE consiste nel confrontarlo con il costo medio ponderato del capitale, WACC. Se il ROCE risulta superiore al WACC, significa che l’azienda sta effettivamente creando valore per gli azionisti. Se, invece, è inferiore, la gestione del capitale sta producendo una perdita di valore.

Se tutto questo non bastasse il ROCE è utile anche per monitorare l’andamento delle performance nel tempo. Analizzando la sua evoluzione su più esercizi, è possibile individuare trend positivi o negativi, comprendere se le strategie adottate stiano portando benefici concreti o se, al contrario, siano necessari interventi per migliorare l’efficienza operativa e la gestione del capitale investito.

Formula e calcolo del ROCE

La formula base per calcolare il ROCE è piuttosto semplice e intuitiva: si divide l’utile operativo, noto anche come EBIT, per il capitale investito, e si moltiplica il risultato per 100 per ottenere una percentuale. In pratica il ROCE misura quanti profitti operativi vengono generati per ogni euro di capitale utilizzato dall’azienda.

L’EBIT rappresenta il risultato operativo prima di considerare gli interessi passivi e le imposte, quindi riflette l’efficienza dell’attività principale dell’azienda senza l’influenza della struttura finanziaria o della fiscalità. Il capitale investito, invece, viene calcolato sottraendo le passività correnti dall’attivo totale, oppure, in modo equivalente, sommando il patrimonio netto alle passività a lungo termine. Questo valore rappresenta le risorse finanziarie complessivamente messe a disposizione dell’impresa per svolgere la sua attività.

È importante distinguere tra due varianti del ROCE, ovvero il ROCE lordo e il ROCE netto. Entrando nei dettagli, il ROCE lordo si basa sull’EBIT e fornisce una misura dell’efficienza operativa pura, ossia senza tenere conto degli effetti delle imposte. Questo permette di valutare la performance del business in sé, indipendentemente dalle politiche fiscali o dalla struttura del debito.

Il ROCE netto, invece, utilizza il NOPAT, ovvero l’utile operativo netto dopo le imposte. Questa versione dà una visione più realistica e completa del rendimento effettivo del capitale, poiché tiene conto dell’impatto fiscale, il quale incide significativamente sui risultati finali. Per gli azionisti e gli investitori, il ROCE netto è quindi un indicatore più preciso per capire quanto realmente frutta il capitale investito nell’azienda.

Esempi pratici di rendimento del capitale investito

Per comprendere meglio l’importanza e come funziona il ROCE, ecco di seguito alcuni esempi pratici di rendimento del capitale investito.

Esempio 1: Il confronto tra due aziende

Ipotizziamo il caso di due imprese, Alfa e Beta, che nello stesso anno registrano entrambe un utile operativo di 1 milione di euro. Tuttavia Alfa ha investito nel suo business 5 milioni di euro, mentre Beta ne ha investiti 10 milioni. Calcolando il ROCE, otteniamo per Alfa un valore del 20%, ovvero 1 milione diviso 5 milioni, mentre per Beta solo il 10%, ovvero 1 milione diviso 10 milioni. Nonostante abbiano lo stesso profitto operativo, Alfa risulta più efficiente perché riesce a generare lo stesso risultato con la metà del capitale. Questo significa che Alfa sfrutta meglio le risorse a sua disposizione e tale fattore può renderla più interessante per gli investitori.

Esempio 2: La scelta dell’investitore attento

Supponiamo che un investitore stia valutando due aziende che operano nello stesso settore. L’azienda C presenta un ROCE del 15%, mentre l’azienda D raggiunge un ROCE del 25%. Questo significa che, per ogni 100 euro investiti nel capitale, C genera 15 euro di utile operativo, mentre D ne produce 25. Anche se entrambe operano nello stesso mercato, D è più efficace nell’impiego delle risorse. Sul lungo periodo questa differenza può tradursi in una crescita più rapida del valore dell’azienda e in maggiori ritorni per gli azionisti.

Esempio 3: Analisi di un’azienda nel tempo

Consideriamo un’azienda che nel 2016 aveva un capitale investito pari a 220 miliardi di euro, con un ROCE del 25%. L’anno successivo il capitale investito è aumentato a 250 miliardi di euro, ma il ROCE è sceso al 23%. Questo andamento suggerisce che, nonostante l’azienda abbia aumentato le risorse impiegate, il ritorno operativo non è cresciuto proporzionalmente. Per un investitore questo potrebbe essere un segnale per riflettere se l’impiego di capitale aggiuntivo stia effettivamente creando valore o se, al contrario, stia diventando meno efficiente.

ROCE e trading, ecco perché è importante

Il ROCE riveste un ruolo fondamentale nel trading, perché permette agli investitori di valutare rapidamente l’efficienza con cui un’azienda utilizza il proprio capitale per generare profitti. In un mercato finanziario dove le decisioni devono spesso essere prese in tempi rapidi, avere a disposizione un indicatore come il ROCE aiuta a individuare quelle imprese che non solo producono utili, ma lo fanno in modo efficace e sostenibile nel tempo. Questo è particolarmente importante per chi pratica trading attivo o investimenti a medio-lungo termine, poiché un ROCE elevato e stabile nel tempo può indicare una gestione solida e una capacità dell’azienda di creare valore reale.

Inoltre confrontare il ROCE di diverse società all’interno dello stesso settore consente di selezionare titoli con migliori prospettive di crescita e rendimento. Il trading basato su analisi fondamentali sfrutta quindi il ROCE come uno degli strumenti per costruire un portafoglio bilanciato, puntando su aziende con alta redditività del capitale impiegato. Infine monitorare l’andamento del ROCE nel tempo aiuta a intercettare segnali di cambiamento nella gestione o nelle condizioni di mercato, permettendo di adattare le strategie di investimento in modo tempestivo e consapevole.

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