Il coronavirus porterà a un Governo mondiale. La profezia si è avverata?

Violetta Silvestri

16/03/2020

03/09/2020 - 17:50

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Il coronavirus, una vera pandemia, dovrebbe spingere tutti i Paesi alla realizzazione di un Governo mondiale. Così affermava anni fa un personaggio politico francese in una sorta di profezia sulla sopravvivenza dell’umanità.

Il coronavirus porterà a un Governo mondiale. La profezia si è avverata?

Il coronavirus è diventato ormai un fenomeno mondiale. Nessun Paese può dirsi fuori pericolo, sia dal punto di vista sanitario che in quello economico. Qual è, dunque, il destino dell’umanità?

Sono giorni e ore difficili per tutta la comunità internazionale e il quesito appare più attuale che mai. Una risposta potrebbe trovarsi nelle parole di Jacques Attali pronunciate nel lontano 2009, che oggi suonano come una profezia sui nostri drammatici tempi.

Lo scrittore ed economista francese, consigliere politico di Mitterand e Sarkozy, azzardò una previsione sul futuro che oggi sembra trovare compimento. Dopo la grave crisi economica del 2008, il mondo non riuscì, secondo la sua opinione, a unire le proprie forze in modo concreto.

Ma la storia, per Attali, avrebbe dato un’altra opportunità per costruire l’unica ancora di salvezza dinanzi a una nuova pandemia, ovvero un Governo mondiale. Il riferimento pare essere calzante proprio con l’emergenza coronavirus. Come sta rispondendo il pianeta?

Coronavirus e Governo mondiale: cosa diceva Attali?

Le crisi, pur gravi che siano, solitamente lanciano spinte allo sviluppo di idee e soluzioni innovative e dagli effetti positivi.

Spesso, è proprio la politica a escogitare vie di uscita impensate, ma necessarie per salvare la sorte di interi popoli. Oggi, dinanzi a un’emergenza così preoccupante e diffusa quale quella del coronavirus, ci si appella più alla scienza che alla lungimiranza di politici e capi di Stato.

Eppure, le difficoltà che ogni nazione sta vivendo entro i suoi confini a causa di contagi e morti in aumento dovrebbe far unire le forze anche politiche. Un auspicio, questo, che in realtà attinge ad un proclama - quasi una profezia - che Jacques Attali fece nel lontano 2009.

Testimone della recessione scoppiata nel 2008 che rapidamente aveva coinvolto il mondo, l’economista francese affermò che l’evoluzione dell’umanità avviene spesso quando questa ha paura.

Se, però, in quel momento specifico il mondo non era riuscito a unirsi e creare un sistema governativo globale, ci sarebbe stata una nuova pandemia a dare un’altra opportunità per un Governo mondiale.

Queste le sue parole:

“La pandemia che sta iniziando potrebbe [far generare] meglio di qualsiasi discorso umanitario o ecologico, la presa di coscienza della necessità di un altruismo....E, anche se.... questa crisi non sarà molto grave, non bisogna dimenticare, come per la crisi economica, di impararne la lezione, affinché prima della prossima crisi si mettano in atto meccanismi di prevenzione e di controllo, come anche processi logistici di un’equa distribuzione di medicine e di vaccini.”

Parlava proprio di un’epidemia, oggi arrivata con il nome di coronavirus? Quel che è certo è che la soluzione, per Jacques Attali, stava nella capacità di mettere in piedi:

“un sistema mondiale di stoccaggio (delle risorse) e quindi una fiscalità mondiale. Si arriverebbe allora, molto più rapidamente di quanto avrebbe permesso la sola ragione economica, a mettere le basi di un vero Governo mondiale.”

A che punto è il Governo mondiale ai tempi del coronavirus?

Non sembra che le parole di Jacques Attali siano state ascoltate. In piena emergenza coronavirus, infatti, gli Stati sembrano andare più in ordine sparso che compatti verso un’unica direzione.

La solidarietà e la cooperazione sono ancora ferme ai proclami piuttosto che trasformarsi in realtà, con i singoli Paesi concentrati a trovare la migliore soluzione per se stessi (con discutibili strategie, come negli USA e in Regno Unito).

Dove già esiste una forma di cooperazione istituzionalizzata, come l’Unione Europea, a dominare sono le polemiche più che le politiche unitarie.

Eppure la sfida, soprattutto sanitaria, che il coronavirus sta lanciando richiederebbe proprio un Governo mondiale, con stessi obiettivi e soluzioni.

La storia insegna che le gravi crisi hanno portato importanti risultati dal punto di vista di cooperazione mondiale: come la Società delle Nazioni (poi ONU), nata sulle macerie della Prima Guerra mondiale.

Il coronavirus, dalle prospettive drammatiche ed espressione della globalizzazione internazionale, spingerà verso la profezia di Attali di un Governo mondiale?

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