Concorso Ata illegittimo? Striscia la Notizia svela la compravendita di titoli

Simone Micocci

31/10/2017

Concorso ATA, Striscia la Notizia mette alla luce un circuito illegale di compravendita dei titoli. Sarà un caso isolato?

Concorso Ata illegittimo? Striscia la Notizia svela la compravendita di titoli

Striscia la Notizia torna ad occuparsi della scuola, ma questa volta non degli insegnanti come fatto nel servizio con il quale è stato denunciato l’uso illegittimo del bonus di 500 euro, bensì del personale ATA.

Anzi, per essere precisi di coloro che vogliono entrare a far parte del personale ATA iscrivendosi alla III fascia delle Graduatorie d’Istituto.

La prima fase di questa nuova selezione si è conclusa nella giornata di ieri quando è scattato il termine per la presentazione delle domande. Stando a quanto emerge dal servizio di Striscia la Notizia, però, c’è il rischio concreto che alcune domande presentate dai candidati siano illegittime poiché mancano di uno dei requisiti fondamentali per partecipare al concorso: il titolo di studio.

Come noto per diventare collaboratore scolastico bisogna avere almeno un diploma di qualifica triennale rilasciato da un istituto professionale. Chi ha la sola licenza media, quindi, non ha possibilità di candidarsi per un posto come collaboratore scolastico, né per i ruoli di assistente tecnico o amministrativo per i quali è necessario il diploma quinquennale.

Ma questo problema - come mostrato nel servizio di Striscia la Notizia - è facilmente risolvibile; vediamo in che modo.

Striscia la Notizia: così chi vuole diventare ATA acquista il titolo

Nel servizio mandato in onda da Striscia la Notizia si vedono diversi candidati che con una telecamera nascosta si rivolgono ad un sindacalista chiedendo aiuto per l’iscrizione al concorso ATA (dal 30 ottobre non è più possibile presentare la domanda).

Il problema di questi candidati è la mancanza del titolo indicato nel bando di concorso come fondamentale per partecipare ed iscriversi alle Graduatorie D’Istituto del personale ATA. Ma il sindacalista ha teso una mano verso i candidati, offrendo loro la possibilità di conseguire un diploma come operatore dei servizi sociali (qualifica triennale) in poche ore e con il massimo dei voti: niente esame, basta portare “in busta chiusa2.000 euro e il gioco è fatto.

Una volta presentato negli uffici del sindacato Luca Abete è stato prima evitato, ma dopo aver visto il video il sindacalista incriminato non si è potuto tirare indietro dalla realtà dei fatti.

Perché il concorso ATA non è regolare

Striscia la Notizia quindi ha dimostrato che non avere un diploma è un ostacolo facilmente aggirabile; bastano 2.000 euro e le conoscenza giuste ed ecco che in poche ore ci si ritrova con un diploma triennale ottenuto con il massimo dei voti.

E non solo, perché pagando altri 300 euro è possibile aumentare anche il proprio punteggio conseguendo l’EIPASS, al quale vengono assegnati 0,60 punti.

Quello che fa particolarmente riflettere è che ad offrire il proprio illegittimo supporto è un sindacalista, colui che invece dovrebbe tutelare i lavoratori e invece contribuisce a rendere il concorso irregolare.

D’altronde come altro potrebbe definirsi un concorso dove viene permesso di partecipare ha chi non ha mai acquisito il titolo di studio richiesto? La speranza è che quello denunciato da Luca Abete di Striscia la Notizia sia un caso isolato, ma personalmente ci crediamo poco.

Non è la prima volta infatti che sentiamo parlare dell’acquisto di un diploma, né di altri titoli utili per aumentare il proprio punteggio in graduatoria. A questo punto i presupposti per definire il concorso ATA come irregolare ci sarebbero tutti, ma in questo caso verrebbero penalizzati tutti coloro che invece hanno conseguito i titoli di studio e le certificazioni richieste nella maniera del tutto legittima.

Il servizio comunque deve servire da monito al Ministero dell’Istruzione il quale dovrebbe fare tutto il possibile per verificare l’effettiva correttezza dei titoli di studio. Non sarà semplice, ma non si può permettere a dei candidati così scorretti di lavorare nelle scuole.

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