I concorsi pubblici sono un flop: cosa non funziona con la riforma Brunetta

Teresa Maddonni

2 Luglio 2021 - 14:15

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Concorsi pubblici: da quando sono state introdotte le nuove regole della riforma Brunetta sono state avviate le selezioni al comune di Roma e al Sud, ma che dimostrano che qualcosa non va.

I concorsi pubblici sono un flop: cosa non funziona con la riforma Brunetta

Concorsi pubblici: sono un flop almeno per quanto riguarda le prime selezioni avviate dopo la sospensione vale a dire quelle per il comune di Roma e per 2.800 tecnici al Sud.

Le nuove regole Brunetta sono state introdotte ad aprile scorso per i nuovi concorsi pubblici prevedendo di fatto la modalità semplificata. La verità tuttavia è che qualcosa non va.

Entrambi i concorsi pubblici hanno fatto registrare, nonostante le massicce adesioni, un numero esiguo di candidati. Sono pochissimi infatti quelli che si sono presentati alle prove.

Il motivo, specie per quanto concerne il concorso Sud che punta a selezionare tecnici con contratto a tempo determinato nelle amministrazioni del Mezzogiorno, sta anche e soprattutto nello stipendio come lo stesso ministro per la PA Renato Brunetta ha avuto modo di sottolineare.

I concorsi pubblici, oggi ha preso il via il concorso scuola per materie scientifiche sempre con la modalità semplificata, potrebbero così rischiare di diventare un caso alla luce delle numerose assunzioni annunciate nella PA.

Concorsi pubblici: flop per stipendi troppo bassi?

Il flop dei concorsi pubblici espletati nelle ultime settimane potrebbe essere attribuito anche agli stipendi poco attrattivi, perché troppo bassi, come lo stesso ministro Brunetta ha confermato. Ma andiamo per gradi.

Le selezioni del concorso Sud per 2.800 tecnici qualificati sono partite il 9 giugno, ma il ministero ha dovuto poi pubblicare un nuovo bando per permettere anche a coloro che inizialmente erano stati scartati alla presentazione della domanda di partecipare. Il motivo? La bassa partecipazione degli 8.582 candidati ammessi.

Ma anche il secondo tentativo non è andato a buon fine e infatti gli idonei al termine delle selezioni sono stati poco più della metà e con il 47% dei posti, come riporta il Messaggero, rimasto scoperto. Sarebbero due i problemi evidenziati:

  • per questo concorso pubblico si seleziona personale al quale andrà un contratto a termine;
  • gli stipendi troppo bassi, vale a dire 1.400 euro lordi al mese.

“Se offri un contratto a termine e livelli salariali non di mercato, il professionista super-qualificato ti fa un sorriso e ti dice no grazie.”

Queste le parole del ministro Brunetta ieri in Commissione Affari Costituzionali al Senato, dove è in discussione la conversione in legge del decreto sul Reclutamento nella PA.

Sebbene lo stipendio che questi concorsi pubblici offrono non sia dei migliori lo stesso decreto prevede degli strumenti per fare carriera nella PA:

  • la possibilità di passare da un’area a quella superiore senza dover fare un concorso pubblico ma solo con una valutazione del merito;
  • l’area delle alte professionalità, che verrà creata con stipendi maggiori;
  • accesso alla dirigenza dall’interno;
  • sblocco del salario accessorio con premi di produttività.

Tra i concorsi pubblici poi anche quello per il comune di Roma, come abbiamo anticipato, è stato un flop anche se con dati parziali. Dopo la prima settimana di prove infatti i risultati sono stati due:

  • 1 candidato su 2 ha rinunciato in partenza non presentandosi;
  • solo l’1,8% è riuscito a superare la prova.

Per questo concorso si parla di un test di 60 domande in 60 minuti a risposta multipla con le regole cambiate all’ultimo momento dopo mesi di attesa dall’uscita del bando.

Il Campidoglio aveva anche riaperto il bando per permettere ad altre persone di candidarsi.

Ora quello che si teme è che le graduatorie di coloro che avranno superato il test, e dalle quali il comune di Roma dovrà attingere, saranno eccessivamente corte.

Il flop di questi tanto attesi concorsi pubblici lascia tuttavia ancora una domanda in sospeso: la nuova modalità semplificata è davvero la strada da seguire e il miglio modo per valutare e reclutare il personale nella PA?

Concorsi pubblici: l’idea di Brunetta per il Recovery Plan

E mentre il decreto Reclutamento in attuazione del Recovery Plan viene discusso per la sua conversione in legge e i concorsi pubblici dimostrano di non funzionare, il ministro Brunetta lancia l’idea degli Open Day universitari.

“Sarà l’occasione per coinvolgere gli studenti - ha spiegato il ministro Brunetta - ma anche i sindaci, le imprese e i professionisti, nel cambiamento in atto e per raccontare la ricchezza di opportunità che si apriranno nella Pubblica amministrazione.”

Nella conversione del decreto Reclutamento viene affrontata anche la questione della mobilità orizzontale dei dipendenti dei Comuni che preoccupa i sindaci: verrà disposto che prima che il dipendente dell’ente locale lasci il posto l’amministrazione possa assumere personale in sostituzione di chi è in trasferimento.

La Commissione europea infatti ha eliminato per i dipendenti dei Comuni che chiedono il trasferimento l’obbligo di ottenere il nulla osta.

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