Ecco cosa spetta con l’handicap in situazione di gravità (legge 10, articolo 3, comma 3): bonus, benefici e agevolazioni.
L’articolo 3 comma 3 della legge 104 permette il riconoscimento di benefici e agevolazioni ulteriori rispetto a quelli generalmente previsti dalla legge in questione.
Questo perché mentre il primo comma dello stesso articolo definisce genericamente il concetto di handicap, il terzo comma individua la condizione di “handicap in situazione di gravità”.
In altre parole il cittadino ha una disabilità grave, pertanto necessita di misure ulteriori affinché l’assistenza e il supporto siano adeguati. Ecco di cosa si tratta.
Articolo 3, comma 3 della legge 104: cos’è
La connotazione di gravità dipende dalla significativa riduzione dell’autonomia personale dovuta a un handicap, tale che è necessaria un’assistenza permanente, continua e totale nella sfera individuale o di relazione. Il riconoscimento dell’handicap in situazione di gravità avviene al rilascio del verbale dalla commissione medica e non richiede di una procedura specifica.
Non c’è nessuna richiesta specifica da inoltrare rispetto alla domanda di riconoscimento dell’handicap, che dipende dall’accertamento della commissione medica, così come la condizione di gravità.
A tal proposito, il cittadino ha la possibilità di opporsi al verbale non soltanto quando non riconosce la disabilità, ma anche quando riconosce un handicap inferiore o non grave, se si ritiene sia errato. Ciò è molto importante perché gli strumenti individuati dalla legge 104 dipendono dalle specifiche condizioni di salute del cittadino e non dal generico riconoscimento della disabilità.
Cosa spetta con invalidità grave
Di seguito le principali agevolazioni a cui hai diritto con la 104, articolo 3 comma 3 che non sono previste in assenza della gravità:
- permessi di lavoro retribuiti per il disabile o il caregiver di 3 giorni al mese;
- congedo straordinario retribuito fino a 2 anni (anche frazionati) per l’assistenza del familiare disabile;
- 2 ore di permesso giornaliero o 3 giorni mensili (retribuiti) per assistere il figlio disabile grave. Se quest’ultimo ha meno di 12 anni è però possibile prorogare il congedo parentale fino a 3 anni o godere di riposi alternativi (benefici non compatibili però con il congedo parentale a ore);
- diritto alla scelta della sede di lavoro, per i dipendenti pubblici diritto di scelta prioritaria se l’invalidità è superiore a due terzi;
- rifiuto al trasferimento e al lavoro notturno (per alcuni Ccnl è possibile rifiutare anche il lavoro festivo);
- contributi figurativi per le madri lavoratrici di figli con disabilità grave;
- agevolazioni per l’acquisto dell’auto (Iva ridotta al 4%, detrazioni Irpef del 19%, esenzione del bollo e dell’imposta di trascrizione sul passaggio di proprietà) per il disabile grave titolare di indennità di accompagnamento, con capacità di deambulazione molto ridotta o pluriamputazioni;
- Iva agevolata al 4% e detrazione Irpef del 19% per l’acquisto di sussidi tecnici e informatici;
- deduzione delle spese sanitarie e di assistenza specifica dal reddito;
- detrazione Irpef del 19% per spese specialistiche, mezzi di ausilio alla deambulazione o altri ausili specifici;
- detrazione sulle spese per l’abbattimento delle barriere architettoniche (36% dei costi);
- detrazioni Irpef per figli con disabilità aumentata a 400 euro;
- sconti sulla spesa del canone telefonico;
- permanenza nel mercato dell’energia a tutele graduali (con scadenze allungate);
- esenzione dal pagamento del ticket sanitario;
- contributi ASL per le spese per adattamento dei dispositivi di guida;
- contrassegno per la circolazione in Ztl e la sosta nei parcheggi riservati;
- accesso alle liste del collocamento mirato per assunzioni agevolate;
- accesso al Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità;
- assegno unico universale maggiorato e senza il limite della maggiore età.
L’handicap grave è inoltre condizione imprescindibile per varie indennità economiche, dall’assegno di invalidità ai sussidi. A seconda delle specifiche esigenze del cittadino, in ogni caso, la legge 104 può permettere di ottenere aiuti mirati, per esempio nei percorsi riabilitativi/assistenziali in strutture apposite.
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