Come abbassare la rata del mutuo? Mentre la crisi economica persiste, scopriamo come alleggerire la pressione sulla casa.
Per mesi la rata del mutuo è stata la voce più temuta dell’estratto conto. Un appuntamento fisso che arrivava puntuale, più pesante del previsto, complice una stagione di tassi che tra il 2022 e il 2024 ha messo a dura prova i bilanci familiari. Il 2025, però, ha cambiato il clima. Non è stata una svolta improvvisa, piuttosto una lenta distensione. La Banca Centrale Europea ha iniziato ad allentare la morsa, tagliando i tassi con continuità e riportando un po’ di ossigeno soprattutto a chi aveva acceso un mutuo a tasso variabile nel momento peggiore.
A dicembre 2025 l’Euribor viaggia stabilmente sotto il 2,2%, lontano dai picchi che avevano fatto schizzare le rate nel biennio precedente. Anche i mutui a tasso fisso sono tornati più appetibili, con offerte che non si vedevano da tempo.
Oggi, però, tra surroghe, nuovi tassi e scelte più consapevoli, capire come abbassare la rata del mutuo può fare la differenza tra continuare a stringere i denti o tornare a respirare.
Serve però sapere dove mettere le mani, quali leve attivare e soprattutto capire cosa conviene fare davvero, senza inseguire scorciatoie che rischiano di costare care nel tempo.
Tasso fisso o variabile, il paradosso dei mutui a fine 2025
Il punto di partenza è il contesto. Dopo otto tagli consecutivi dei tassi ufficiali, la BCE ha riportato il costo del denaro su livelli più gestibili. L’effetto diretto si è visto sull’Euribor, che a fine 2025 oscilla intorno al 2,1%, con un impatto immediato sulle rate dei mutui variabili.
Oggi i mutui a tasso fisso si collocano mediamente intorno al 2,8%. Su un finanziamento da 140.000 euro a 20 anni, questo significa una rata mensile che si aggira sui 760 euro. Il tasso variabile, spinto da un Euribor tornato sotto pressione, consente di risparmiare circa 30 euro al mese. Una differenza reale, ma contenuta. Le due soluzioni, di fatto, viaggiano su binari molto vicini.
È proprio questa quasi equivalenza a rendere il confronto più interessante. Il tasso fisso non è più penalizzante come lo è stato negli ultimi anni e torna a essere una scelta razionale per chi vuole prevedibilità. Bloccare oggi una rata su questi livelli significa mettersi al riparo da eventuali scossoni futuri, che potrebbero arrivare da un ritorno dell’inflazione o da nuove tensioni internazionali capaci di cambiare l’orientamento della BCE.
Perché il tasso fisso resta la scelta più solida?
Il tasso fisso continua a parlare soprattutto a chi ha un bilancio familiare rigido, poche possibilità di assorbire aumenti e la necessità di sapere, con precisione, quanto uscirà dal conto ogni mese. In un contesto in cui il risparmio immediato rispetto al variabile è limitato, la certezza diventa un valore economico a tutti gli effetti.
Questo vale ancora di più per chi ha acceso un mutuo tra il 2023 e l’inizio del 2024, quando i tassi superavano il 4%. In questi casi, una surroga verso un fisso intorno al 2,8% può ridurre la rata in modo sensibile, senza esporsi a nuove incognite. È una strategia che permette di ridurre la rata del mutuo oggi e di stabilizzare l’equilibrio finanziario per gli anni a venire.
Se i tassi dovessero semplicemente stabilizzarsi sui livelli attuali, senza ulteriori discese, il fisso si rivelerebbe una scelta vincente proprio perché mette ordine nel lungo periodo.
Il ritorno del tasso variabile e il vantaggio sul breve periodo
Il tasso variabile, però, non è più il grande spauracchio degli ultimi anni. I numerosi tagli operati dalla BCE nel corso del 2025 hanno riportato l’Euribor su livelli molto più gestibili, permettendo ad alcune offerte, soprattutto green o promozionali, di partire da tassi sensibilmente più bassi rispetto al fisso.
Nel concreto, questo si traduce in una rata mensile leggermente più bassa, con un risparmio che può arrivare a circa 30 euro al mese rispetto a un fisso standard. Non è una rivoluzione, ma è abbastanza per rendere il variabile nuovamente interessante per chi guarda al breve e medio periodo.
Il vero vantaggio del variabile emerge se si guarda avanti. In previsione di tassi ancora più bassi nel 2026 e nel 2027, la rata potrebbe ridursi progressivamente, ampliando quel margine iniziale. È una scelta che premia chi ha una buona flessibilità finanziaria, chi prevede di estinguere il mutuo prima del tempo o chi è disposto a convivere con una certa dose di incertezza.
Il rovescio della medaglia è chiaro. Se i tassi dovessero smettere di scendere o invertire la rotta, il vantaggio del variabile si ridurrebbe rapidamente. Ed è per questo che, anche nel momento del “sorpasso”, resta una scelta da valutare con attenzione.
Tutte le opzioni per ridurre la rata oggi
Il punto non è tanto scegliere tra fisso e variabile in senso assoluto, ma capire quale delle due opzioni si adatta meglio al proprio equilibrio finanziario. Il variabile consente di diminuire la rata nel breve periodo e di scommettere su ulteriori ribassi. Il fisso offre una rata leggermente più alta, ma garantisce visibilità e stabilità nel tempo.
Quando le differenze di costo sono così sottili, la vera scelta non è tra fisso e variabile, ma tra incertezza e serenità.
Rinegoziare il mutuo con la propria banca
La prima strada, spesso sottovalutata, passa dalla banca con cui si ha già il mutuo. Chiedere una rinegoziazione significa sedersi al tavolo e provare a ridiscutere le condizioni, dal tasso alla durata. Non è un diritto automatico e la decisione resta nelle mani dell’istituto, ma in un contesto di tassi in calo le banche sono più disponibili di quanto non lo fossero negli anni scorsi.
Chi ha sempre pagato puntualmente, ha un buon profilo di rischio e magari altri prodotti attivi, parte avvantaggiato. La rinegoziazione può portare a un passaggio dal variabile al fisso, oppure a un allungamento della durata che consente di ridurre la rata mensile, anche se a costo di pagare più interessi nel lungo periodo.
Surroga del mutuo, la leva più efficace per diminuire la rata
Se la banca non apre spiragli, la surroga resta la soluzione più potente. È gratuita, non comporta spese notarili né penali e permette di trasferire il mutuo presso un altro istituto che offre condizioni migliori. Oggi la concorrenza tra banche è tornata a farsi sentire e le offerte di surroga sono numerose, soprattutto per chi ha un capitale residuo non troppo elevato e un buon valore dell’immobile.
Surrogare significa spesso abbassare il tasso, ma anche scegliere una durata diversa e quindi ridurre la rata in modo strutturale. È uno strumento che può essere utilizzato più volte nel tempo, trasformando il mutuo in un contratto meno rigido di quanto si pensi.
Passare dal tasso variabile al tasso fisso
Il grande dubbio resta sempre lo stesso. Conviene bloccare ora o aspettare ancora? A dicembre 2025 il tasso fisso offre una rata più bassa rispetto a molti variabili ancora indicizzati a spread elevati. Su un mutuo da 140.000 euro a 20 anni, il fisso consente oggi di pagare diverse decine di euro in meno al mese rispetto a chi è rimasto agganciato a vecchie condizioni variabili.
Il vantaggio non è solo economico ma psicologico. Bloccare la rata significa eliminare l’incertezza e sapere esattamente quanto si pagherà fino all’ultima scadenza. È una scelta che piace a chi non vuole più sorprese e preferisce pianificare.
Allungare la durata per ridurre la rata
Allungare il piano di ammortamento è una soluzione immediata per diminuire la rata del mutuo. Spalmare il debito su più anni alleggerisce l’importo mensile, anche se comporta un aumento degli interessi complessivi. È una scelta che ha senso quando la priorità è la sostenibilità nel breve periodo, magari in una fase di reddito incerto o spese familiari elevate.
Attualmente, con tassi in calo, questa opzione può essere usata come passaggio intermedio, in attesa di condizioni ancora migliori per una surroga o una nuova rinegoziazione.
Sospensione della rata e misure temporanee
Esistono poi strumenti emergenziali come la sospensione della rata o il ricorso ai fondi di solidarietà. Non abbassano davvero il mutuo, ma permettono di prendere fiato nei momenti difficili. Sono soluzioni da usare con cautela, perché le rate sospese vanno comunque restituite, spesso allungando ulteriormente la durata del finanziamento.
Estinzione parziale del mutuo
Chi dispone di liquidità può valutare l’estinzione parziale. Versare una somma extra consente di ridurre il capitale residuo e di conseguenza la rata oppure la durata. Con tassi in discesa, questa scelta va confrontata con altre forme di investimento, ma resta uno strumento efficace per ridurre la rata in modo immediato e definitivo.
Cosa conviene fare oggi per abbassare davvero la rata
Dicembre 2025 è un momento favorevole per intervenire sul mutuo. I tassi sono in calo, le banche sono più flessibili e gli strumenti a disposizione non mancano. La strategia migliore, nella maggior parte dei casi, è partire da una verifica delle condizioni attuali e confrontarle con le offerte di surroga. Spesso è lì che si nasconde il vero risparmio. Bloccare un buon tasso fisso oggi significa trasformare anni di incertezza in una rata più leggera e prevedibile. Per chi invece può permettersi ancora un po’ di rischio, il variabile resta un’opzione, ma solo a condizioni aggiornate e competitive.
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