La chiamata diretta non varrà per tutti: ecco quali sono i docenti esclusi dalla nuova procedura. Qui tutte le novità in anteprima dell’accordo firmato dal MIUR e dai sindacati.
Chiamata diretta 2017: il Miur e i sindacati hanno finalmente raggiunto un accordo applicando diverse modifiche rispetto alla procedura utilizzata lo scorso anno.
Senza accordo sulla chiamata diretta i sindacati non avrebbero firmato il contratto che determina le linee guida per la mobilità 2017, ecco perché alla fine il MIUR ha deciso di accogliere le loro proposte limitando la discrezionalità del Dirigente Scolastico.
Per il passaggio da ambito e scuola, infatti, il preside dovrà basarsi su dei criteri oggettivi che dovranno essere approvati dal Consiglio dei Docenti.
Tuttavia è stato stabilito che la chiamata diretta non si applica per alcune categorie di docenti, indicate nell’articolo 13 del contratto firmato martedì.
Quindi, prima di vedere quali sono le procedure e i criteri oggettivi che saranno utilizzati per la valutazione degli insegnanti, ecco quali sono i docenti esclusi.
Chiamata diretta 2017-2018: i docenti esclusi
Alcuni docenti per il passaggio da ambito e scuola non saranno sottoposti alla chiamata diretta. È l’articolo 13 del CCNI sulla mobilità a prevederlo e ad elencare le categorie di beneficiari:
- disabili e con gravi motivi di salute: non vedenti e emodializzati;
- chi assiste un disabile in condizioni di gravità;
- coniugi di militare;
- chi negli ultimi 8 anni è stato trasferito d’ufficio che richiede il trasferimento nella scuola di ex titolarità;
- chi ricopre cariche pubbliche nelle amministrazioni degli enti locali;
- chi riprende servizio al termine dell’aspettativa sindacale.
Cosa succede quindi a questi insegnanti che non si devono sottoporre alla chiamata diretta? Per loro l’assegnazione sarà effettuata dall’Ufficio Scolastico Regionale competente sul territorio, entro il termine previsto per la formulazione delle proposte di passaggio da ambito e scuola.
Ma qual è l’organo al quale spetta la pubblicazione della suddetta proposta? Ecco spiegata la nuova procedura della chiamata diretta in ogni suo step.
Chiamata diretta 2017: la nuova procedura
Nel contratto firmato dal Miur e dai sindacati è stata modificata la procedura della chiamata diretta. Ad esempio è stato eliminato il tanto discusso colloquio con il Dirigente Scolastico, mentre al Collegio dei Docenti viene attribuito un parere vincolante nella scelta dei criteri per la valutazione.
Ma andiamo con ordine e vediamo quali sono gli step con i quali avverrà il passaggio dei docenti dall’ambito alle scuole:
- il Dirigente Scolastico, in coerenza con il PTOF, formula la proposta di passaggio da ambito a scuola;
- scelta dei 6 titoli ed esperienze professionali (tra quelli indicati dal MIUR) che saranno valutati per la scelta dell’assegnazione per ciascun posto vacante;
- i criteri selezionati sono posti al vaglio del Collegio dei Docenti;
- questo delibera sulle competenze professionali decise dal Dirigente;
- pubblicato l’avviso per la presentazione della candidatura il quale deve indicare i 6 criteri scelti dal Dirigente Scolastico e deliberati dal Collegio dei Docenti (10 giorni prima della pubblicazione degli esiti della mobilità);
- esame comparativo su criteri oggettivi delle candidature presentate;
- scelta del docente e formalizzazione della proposta;
- formulazione del passaggio da ambito a scuola.
Queste sono le procedure, ma quali sono i criteri tra i quali il Dirigente Scolastico deve scegliere i 6 titoli ed esperienze professionali per la valutazione? Anche questi sono indicati nel contratto e presto saranno pubblicati ufficialmente dal MIUR. Tuttavia, grazie alle indiscrezioni circolate nei giorni possiamo anticiparveli.
Chiamata diretta 2017: titoli ed esperienze professionali per la valutazione
Ecco quali sono i criteri, suddivisi per titoli ed esperienze professionali, indicati su scala nazionale dal MIUR tra i quali il Dirigente Scolastico dovrà selezionarne 6 sottoponendoli al parere vincolante del Collegio dei Docenti.
Per i titoli abbiamo:
- ulteriori titoli di studio idonei con le competenze del docente;
- abilitazione all’insegnamento;
- possesso della specializzazione per il sostegno (non per i posti di sostegno);
- dottorato di ricerca coerente con il titolo di studio;
- specializzazione in Italiano L2;
- certificazioni linguistiche pari al B2;
- conseguimento di Master universitario di I° o II° livello;
- pubblicazioni su temi coerenti con gli studi del docente.
Per quanto riguarda le esperienze professionali, il MIUR ha indicato le seguenti:
- insegnamento con metodo CLIL;
- esperienza d’insegnamento all’estero;
- partecipazione a progetti di scambio con l’estero;
- partecipazione a progetti di didattica innovativa o digitale;
- partecipazione a progetti di integrazione e inclusione;
- tutor per alternanza scuola-lavoro;
- animatore digitale;
- tutor per anno di prova;
- ruolo di referente o coordinatore per orientamento o valutazione;
- referente per progetti con altre scuole.
Questi sono i criteri a disposizione del Dirigente Scolastico. Vi ricordiamo però che questi non valgono per i docenti che rientrano nella categoria indicata dall’articolo 13 del contratto per la mobilità, i quali sono esclusi dalla chiamata diretta.
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