Chi ha più figli pagherà meno tasse? Va mantenuto un equilibrio e c’è un punto critico

Patrizia Del Pidio

24 Aprile 2023 - 14:45

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Incentivare le nascite prevedendo meno tasse per chi ha figli sembra essere uno degli obiettivi del Governo.

Chi ha più figli pagherà meno tasse? Va mantenuto un equilibrio e c’è un punto critico

Le intenzioni del Governo sono quelle di prevedere incentivi per favorire la natalità, sicuramente, ma al momento non c’è ancora niente di definitivo. La strategia del Ministro dell’Economia e delle Finanze sarebbe quella di far pagare meno tasse a chi ha più figli. Questo dovrebbe favorire le nascite anche se non si sa bene come, anche perché nell’immediato non ci sono risorse da investire in tal senso.

Ovviamente il calo della natalità in Italia è uno di quei problemi che non è più possibile continuare a rimandare, ma per incentivare le nascite bisogna mantenere anche mantenere un equilibrio abbastanza delicato su un altro punto critico che è presente in Italia, l’incentivazione e la tutela del lavoro femminile.

Chi ha più figli paga meno tasse?

Le intenzioni dell’esecutivo per invertire l’andamento delle nascite in calo, è quello di permettere a chi ha più figli di pagare meno tasse. Favorire, quindi, i nuclei familiari con più figli rispetto a quelli dove ne è presente solo uno. Fino ad ora ilministro Giorgetti a tal proposito, non ha né confermato né smentito l’ipotesi in questione.

Ovviamente il ministro Giorgetti è consapevole che solo un incentivo fiscale non può avere effetti significativi sulle nascite ma eliminando quello che oggi disincentiva le coppie dal fare figli forse qualcosa si riuscirà a ottenere.
E questo si tradurrà in una sorta di incentivo per chi ha figli, insomma, che, di fatto, quindi, si troverebbe a pagare meno tasse. L’unico sostegno alla genitorialità, attualmente, è l’assegno unico per i figli a carico potenziato con nuove maggiorazioni dall’ultima Legge di Bilancio.

L’equilibrio della parità di genere

Qualsiasi sia la scelta che prenderà il Governo al riguardo, quindi, dovrà essere una scelta che, per forza di cose, vada ad integrarsi non solo con l’assegno unico, ma anche con tutte le altre già in atto. E che dovrà tenere conto dell’equilibrio delicatissimo del lavoro femminile che fa non solo incentivato, ma anche tutelato.

Perché, come la stessa premier, Giorgia Meloni, ha fatto notare uno dei problemi principali dell’Italia è quello di avere sempre meno persone che lavorano a fronte di un numero sempre crescente di persone da mantenere. Tutto si gioca su questo: accedere alla riserve non utilizzata della forza lavoro femminile e, allo stesso tempo, incentivare le famiglie a fare figli.

Se la donna lavora non è portata a fare meno figli per dedicarsi alla carriera? Diversamente da quello che si può credere l’incremento del lavoro femminile favorisce le nascite perché è accompagnato anche da un diverso equilibrio dei carichi e delle responsabilità delle cure dei figli all’interno della famiglia. Ovviamente serve poter conciliare la crescita dei figli con il lavoro per mettere al mondo figli quando si ha una carriera. E proprio questa dovrebbe essere la sfida dell’esecutivo.

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