Chi è Peter Kazimir, membro della BCE condannato per corruzione

Laura Naka Antonelli

29/05/2025

Chi è e cosa succede ora a Peter Kazimir, esponente della BCE, dopo la condanna e la multa da 200.000 euro. La biografia dell’economista e banchiere centrale.

Chi è Peter Kazimir, membro della BCE condannato per corruzione

Peter Kazimir, governatore della National Bank of Slovakia (NBS), banca centrale della Slovacchia ed esponente del Consiglio direttivo della BCE, è stato riconosciuto colpevole di corruzione da un tribunale slovacco per fatti compiuti ai tempi in cui è stato ministro delle Finanze del Paese, tra il 2012 e il 2019, e condannato a pagare una multa di 200.000 euro.

Secondo le accuse, il membro della Banca centrale europea avrebbe corrotto un funzionario del Fisco della Slovacchia, con una tangente di 48.000 euro, per spingere l’autorità ad accelerare l’iter per i rimborsi IVA a favore di alcune aziende, ai tempi in cui era ministro, nel 2019, ultimo anno del suo mandato.

La condanna e la multa da 200.000 euro. Ma Peter Kazimir rimarrà al suo posto

Kazimir era stato riconosciuto colpevole già nel 2023, e inizialmente condannato a pagare una multa di 100.000 euro.

Il governatore aveva fatto poi ricorso in appello. Il tribunale ha confermato tuttavia la condanna, raddoppiando la multa a 200.000 euro.

Nonostante la condanna, il banchiere può rimanere al suo posto, in attesa della decisione della BCE, che dovrà scegliere se confermarlo alla carica di esponente del Consiglio direttivo o se sostituirlo.

Il suo mandato scade a giorni, il prossimo 1° giugno. Se sarà sostituito, Kazimir potrà comunque rimanere in carica anche oltre il 1° giugno, fino a quando il suo successore non sarà ufficialmente nominato, e la nomina non verrà approvata.

Il verdetto del tribunale slovacco può essere infatti impugnato, fattore che gli consente di continuare a rimanere al suo posto.

Va detto che, in questi ultimi giorni, non mancano notizie e rumor che riguardano la BCE, facendo drizzare le antenne ai mercati.

Peter Kazimir, chi è l’esponente della BCE condannato. La biografia

Peter Kazimir è nato il 28 giugno 1968 a Košice, in Cecoslovacchia ed è stato ministro delle Finanze della Slovacchia durante i governi guidati dai primi ministri Robert Fico e Peter Pellegrini.

Esponente del partito socialdemocratico slovacco SMER-SD, Kazimir ha lasciato il partito dopo essere diventato governatore della Banca centrale della Slovacchia.

Kazimir si è laureato presso la facoltà di Commercio internazionale dell’Università di economia di Bratislava.

Dopo la laurea, ha prestato servizo nel settore privato come consulente fiscale, presso la società Schubert & Partners.

A partire dagli inizi del 2000, ha rivestito posizioni manageriali in diverse aziende, tra cui VIVANT, Sceptrum Brno, PARTA – GAS, MATTI, DDP Credit Suisse Life & Pensions.

Nel 2006, è diventato segretato di Stato presso il Ministero delle Finanze della Slovacchia, siedendo contestualmente nel consiglio del National Nuclear Fund for Decommissioning of Nuclear Installations (NJF), fondo nazionale nucleare volto ad assicurare la tutela a lungo termine dell’ambiente, attraverso una attività di decommissioning nucleare, o di smantellamento, con cui si procede di norma alla rimozione o alla chiusura di impianti nucleari, al termine del loro funzionamento.

A seguito della sconfitta del suo partito Direction-Social Democracy (SMER-SD) alle elezioni parlamentari della Slovacchia del 2010, Kazimir è stato parlamentare.

Gli anni di Peter Kazimir da ministro delle Finanze della Slovacchia

Dopo le elezioni successive del 2012, quando il partito SMER-SD è ritornato al potere, Kazimir è diventato ministro delle Finanze.

Nel 2015, il ministro ha lavorato in team per garantire l’investimento di 1 miliardo di sterline di Jaguar Land Rover in un impianto in Slovacchia, battendo la competizione della Polonia e del Messico.

Kazimir si è fatto notare durante il periodo della crisi dei debiti sovrani dell’area euro, mostrando il pugno di ferro nella gestione della crisi della Grecia.

In particolare, nel 2017, in merito al coinvolgimento del Fondo Monetario Internazionale nel salvataggio della Grecia, Kazimir ha ribadito il no della Slovacchia ad accettare misure volte ad alleggerire il debito di Atene, sottolineando di non essere disposto a dare “semaforo verde” a un accordo in tal senso.

Entro il mese di novembre del 2017, Kazimir ha presentato poi la sua candidatura per succedere alla carica di presidente dell’Eurogruppo, alla scadenza del mandato dell’allora numero uno dell’istituzione, Jeroen Dijsselbloem.

Il 4 dicembre di quell’anno, ha poi deciso di ritirarsi dopo la prima votazione, spianando la strada a Mário Centeno.

Kazimir governatore della Banca di Slovacchia ed esponente della BCE. La sua view sui tassi

Nel dicembre del 2019, il Consiglio nazionale della Slovacchia, ovvero il Parlamento slovacco, ha votato a favore della sua nomina, da parte del governo, a governatore della National Bank of Slovakia, banca nazionale della Slovacchia, incarico che Peter Kazimir ha preso ufficialmente il 1° giugno del 2019, diventando esponente del Consiglio direttivo della BCE che, va ricordato, è il principale organo decisionale della Banca centrale europea, comprendendo 6 esponenti del Comitato esecutivo e i governatori delle banche centrali nazionali dei paesi dell’area dell’euro.

Considerato esponente hawkish del Consiglio direttivo della BCE, Kazimir ha commentato alla fine di aprile la direzione della politica monetaria decisa da Francoforte, facendo notare che “l’inflazione (dell’area euro) si sta avvicinando al target”, fattore che lo rende “fiducioso nella capacità di centrare (l’obiettivo del 2%) entro i prossimi mesi”.

Kazimir ha anche sottolineato che, a suo avviso, i tagli dei tassi di interesse varati dalla BCE (ben 7 in meno di un anno, in attesa dell’ottavo della prossima settimana, a fronte di tanti dubbi), hanno fatto sì che il tasso sui depositi dell’area euro, pari al 2,25%, si trovi in un territorio che non può essere considerato più restrittivo, ma vicino al tasso neutrale.

Riguardo a quelle che potrebbero essere le prossime mosse sui tassi, il banchiere ha consigliato prudenza nel cercare di fare previsioni, citando la presenza di rischi e “ le condizioni di oggi, volatili e spesso caotiche ”, rimarcando che “la decisione (sui tassi) di giugno dipenderà in modo significativo dai nuovi dati, dalle previsioni aggiornate e dalla valutazione dei rischi”, il che “rafforza il nostro impegno alla flessibilità”.

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