Che succede se il governo non ottiene la fiducia?

Isabella Policarpio

17/02/2021

05/07/2021 - 15:23

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Che succede in caso di esito negativo del voto di fiducia nei confronti del governo? Il Presidente del consiglio deve dimettersi? Spieghiamo come funziona.

Che succede se il governo non ottiene la fiducia?

Il voto di fiducia del Parlamento è un passaggio obbligatorio previsto dalla Costituzione e serve a far acquisire al nuovo governo i pieni poteri. Cosa succede se il Presidente del consiglio e i ministri non ottengono la fiducia?

Senza la fiducia delle Camere viene meno la legittimazione a portare avanti il programma del governo e, di conseguenza, non si crea quel vincolo fiduciario - fondamentale per governare il Paese - tra il potere legislativo (di espressione popolare) ed esecutivo (espressione della sola maggioranza politica).

Il governo deve dimettersi se non ottiene la fiducia? Servono nuove consultazioni? Ecco cosa dice la legge.

L’importanza del voto di fiducia

La Costituzione disciplina il voto di fiducia all’articolo 94; qui è stabilito che, dopo la nomina del Presidente della Repubblica e il giuramento, la squadra di governo appena incaricata deve recarsi in Parlamento entro 10 giorni per presentare il programma da attuare e, su di esso, chiedere la fiducia.

Questa votazione esprime l’appoggio di deputati e senatori all’esecutivo entrante e l’impegno a sostenere le scelte del governo durante l’intera legislatura: 5 anni.

Il voto di fiducia è espresso a scrutinio palese e nominale in modo da garantire serietà e autorevolezza alla votazione; per essere positivo occorre il sì della maggioranza dei presenti, sia alla Camera che al Senato.

Che succede se il governo non ottiene il voto di fiducia

Abbiamo detto che la fiducia serve a manifestare l’appoggio e la cooperazione tra esecutivo e Parlamento, senza di esso il governo non assume pieni poteri e conseguentemente non può portare a termine progetti, iniziative e decreti.

Se la votazione ha esito negativo, il governo è tenuto a dimettersi. Il Presidente del consiglio dovrà presentarsi dinanzi al Presidente della Repubblica e domandare le proprie dimissioni.

A questo punto il Capo di Stato sarà costretto ad avviare nuove consultazioni con le delegazioni dei partiti e le parti sociali per individuare un nuovo premier e una squadra di governo che possano ottenere i numeri sufficienti in Parlamento per governare.

L’unico caso in cui il governo non è costretto a dimettersi dopo l’esito negativo del voto di fiducia, è quando la votazione ha ad oggetto una proposta del governo (così il comma 4 dell’articolo 94 della Costituzione).

Se il Parlamento chiede la mozione di sfiducia nei confronti del premier o di un singolo ministro e la votazione ha esito negativo, il Presidente del consiglio/singolo ministro deve dimettersi. La mozione di sfiducia si ha in casi particolarmente gravi e si verifica quando 1/10 dei componenti di una Camera firma un documento dove espone i motivi per revocare la fiducia. Tale mozione apre la crisi di governo.

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