Che fine fanno le ferie residue dopo il 31 dicembre?

Simone Micocci

15 Dicembre 2022 - 16:07

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Ferie residue alla fine dell’anno: cosa succede? Si perdono o devono essere pagate dal datore di lavoro? Ecco cosa è bene sapere.

Che fine fanno le ferie residue dopo il 31 dicembre?

Le ferie maturano dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno e secondo quanto disposto dalla normativa sarebbe opportuno che il dipendente ne fruisca nel periodo di maturazione così da consentirgli di partecipare più incisivamente alla vita di relazione, familiare e sociale e soddisfare le proprie esigenze psicofisiche fondamentali.

Solitamente ogni anno si maturano 4 settimane di ferie (con la possibilità per i contratti collettivi di riconoscere qualche giorno in più), ma la legge dispone che solamente per 2 di queste c’è l’obbligo di fruirne entro la fine dell’anno di maturazione.

È lecito chiedersi, dunque, cosa succede alle ferie residue alla scadenza di ogni anno: dopo il 31 dicembre 2022, si perdono e devono essere pagate dal datore di lavoro oppure possono essere ancora fruite dal lavoratore? Ed eventualmente quanto tempo c’è ancora? Visto che ci avviciniamo sempre di più alla fine dell’anno è bene rispondere a questi dubbi facendo chiarezza su cosa succede alle ferie che non sono state ancora godute.

A gennaio le ferie non godute non vengono pagate

È bene subito sottolineare che, a differenza dei permessi, a gennaio non bisogna attendersi alcun pagamento delle ferie non godute nell’anno precedente. La legge, infatti, riconosce un diritto irrinunciabile alle ferie: non è possibile quindi monetizzare le ferie non godute, neppure quando è il dipendente a volerlo.

Come visto sopra, infatti, lo scopo delle ferie è tutelare le proprie esigenze psicofisiche fondamentali, tutelando quindi il suo diritto alla salute.

Ragion per cui un periodo di riposo è sempre obbligatorio: nel dettaglio, come sancito dall’articolo 2109 del Codice civile, ogni anno il lavoratore matura 4 settimane di ferie, di cui almeno 2 vanno fruite entro il 31 dicembre.

Cosa succede alle ferie residue il 31 dicembre di ogni anno

Quindi, considerando che non tutte le ferie vanno obbligatoriamente godute entro il 31 dicembre dell’anno di maturazione, e che quelle residue non possono essere pagate in busta paga, bisogna capire che fine fanno i giorni di riposo non goduti.

È sempre la normativa a venire in nostro soccorso, stabilendo che eventuali ferie non godute entro l’anno di maturazione non si perdono e restano a disposizione del dipendente. Non ci sono scadenze, poiché le ferie residue possono essere godute in ogni momento, ma in ogni caso è dovere del datore di lavoro farne fruire entro i 18 mesi successivi.

Quindi, le ferie maturate e non godute nel 2022 andranno fruite entro il 30 giugno del 2024; oltre ciò restano comunque a disposizione del dipendente, che può continuare a disporne in caso di necessità, ma ci sono conseguenze per il datore di lavoro che ne dovrà versare i contributi come se fossero state godute, oltre a farsi carico della relativa sanzione che va da un minimo di 120 a un massimo di 5.400 euro.

Quando le ferie residue possono essere pagate?

Il divieto di monetizzare le ferie, però, non è assoluto. In alcune circostanze, infatti, il dipendente ha diritto a un’indennità sostitutiva per le ferie non godute.

Tuttavia, ciò è possibile solamente alla cessazione del rapporto di lavoro, quando il datore di lavoro ha l’obbligo di riconoscere una giornata di retribuzione per ogni giorno di ferie non godute. Quindi, l’indennità sostitutiva delle ferie si andrà ad aggiungere alle competenze di fine rapporto.

Diverso invece il discorso per i permessi, i quali vengono pagati se non fruiti. Spetta ai singoli contratti collettivi definire il quando: ce ne sono alcuni, ad esempio, che fissano il termine ultimo di fruizione al 31 dicembre dell’anno di maturazione, altri che invece ne allungano l’arco temporale.

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