Una volta si sentiva parlare di legge di stabilità, oggi è un appuntamento fisso la legge di bilancio: ma di cosa si tratta? Ecco funzione e importanza.
Che cos’è la legge di bilancio? Perché è così importante per l’Italia? Domande queste che puntualmente ogni autunno tornano in auge. Quando si parla di legge di bilancio non ci si riferisce a un atto tecnico-contabile, ma a un vero spartiacque politico e sociale.
Oggi, in un’Italia alle prese con inflazione contenuta ma ancora sopra gli obiettivi europei, debito pubblico tra i più alti dell’UE e la necessità di garantire investimenti mirati in settori strategici come transizione energetica, innovazione e lavoro, la manovra finanziaria diventa lo strumento con cui il governo orienta le scelte per l’anno a venire.
Ogni anno il dibattito pubblico si concentra su tale provvedimento, eppure spesso non è chiaro cosa davvero significhi “legge di bilancio” e come influenzi concretamente la vita quotidiana di famiglie e imprese.
Che cos’è la legge di bilancio e a cosa serve
La legge di bilancio è l’atto normativo con cui il Parlamento, su proposta del governo, approva il bilancio preventivo dello Stato. Significa che vengono definite, nero su bianco, tutte le entrate e le spese previste per l’anno successivo. La sua radice giuridica si trova nell’articolo 81 della Costituzione, che stabilisce il principio dell’equilibrio di bilancio e obbliga ogni nuova misura di spesa a individuare con precisione le coperture necessarie.
Fino a pochi anni fa si parlava di “legge di stabilità”, ma la riforma del 2016 ha ricondotto tutte le norme finanziarie sotto un unico contenitore, la legge di bilancio, rendendo più chiaro e unitario il processo. Oggi, questo strumento non si limita a prevedere il bilancio per un singolo anno: accanto al documento annuale c’è un quadro triennale che garantisce coerenza alle politiche pubbliche e offre agli organismi europei e ai mercati finanziari un orizzonte più stabile.
Alla base della legge di bilancio c’è sempre il Documento di economia e finanza (DEF), approvato in primavera. Il DEF disegna lo scenario macroeconomico e indica il “perimetro” entro cui il governo potrà muoversi: obiettivi di crescita del PIL, livelli di deficit e debito, margini di spesa.
Dal 2024 questo percorso si è arricchito del Piano strutturale di bilancio, introdotto nell’ambito della nuova governance economica europea, che affianca il DEF e impone all’Italia di programmare riforme e investimenti con una visione pluriennale più stringente.
Di fatto, quindi, la legge di bilancio è la traduzione pratica delle priorità politiche ed economiche di un governo. Stabilisce se e quanto si spenderà per sanità, scuola, infrastrutture, pensioni, sgravi fiscali o sostegni alle imprese. Un buon pezzo di futuro economico e politico si gioca qui.
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Come funziona la legge di Bilancio
Il percorso della legge di bilancio è scandito da fasi ben precise, ma la logica che le unisce è semplice:
partire da una previsione complessiva delle risorse e trasformarla in un testo normativo che il Parlamento approva entro la fine dell’anno.
Tutto comincia nei ministeri, che preparano le proprie richieste di spesa. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze raccoglie queste proposte e le armonizza con i vincoli europei e con le risorse realmente disponibili. È qui che nasce la prima bozza della manovra, che deve garantire equilibrio tra entrate e uscite. A questo punto il Consiglio dei Ministri discute il testo e lo invia in Parlamento: tradizionalmente entro il 20 ottobre, anche se in pratica i tempi si allungano quasi sempre.
Il cuore dell’iter è parlamentare. Le Commissioni bilancio di Camera e Senato esaminano la legge, ascoltano audizioni, valutano i numeri e discutono gli emendamenti. Il passaggio tra le due Camere segue un’alternanza annuale: un anno la legge parte dalla Camera, quello successivo dal Senato. Nella fase finale il margine di modifica si riduce, perché incombe la scadenza del 31 dicembre: entro quella data la legge deve essere approvata, altrimenti scatterebbe l’esercizio provvisorio, che consentirebbe solo spese limitate e provvisorie, con effetti paralizzanti per la macchina dello Stato.
Una volta approvata, la legge entra in vigore dal 1° gennaio (la legge di bilancio 2026 entra in vigore dal 1° gennaio 2026). Ma il lavoro non finisce qui: molte disposizioni necessitano di decreti attuativi e regolamenti ministeriali per essere operative. Durante l’anno, poi, possono emergere scostamenti tra previsioni e realtà: in questi casi si ricorre alle cosiddette “note di variazione” o a manovre correttive, strumenti con cui si adeguano entrate e uscite per mantenere i conti in equilibrio.
Questo meccanismo a più stadi garantisce da un lato la trasparenza e il controllo parlamentare, dall’altro la capacità dello Stato di pianificare e correggere la rotta in corso d’opera.
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Perché è così importante?
La legge di bilancio è importante perché non si limita a sommare cifre in un bilancio: racconta le scelte politiche di un governo, i suoi valori, le sue priorità. È il momento in cui la retorica elettorale e i programmi politici devono misurarsi con la realtà delle risorse disponibili.
Quando il governo decide di ridurre le imposte sul lavoro, come avvenuto con la manovra 2025, significa che punta a rilanciare consumi e occupazione. Quando ridisegna le detrazioni per la casa, abbassando dal 65% al 50% quelle per l’abitazione principale e al 36% per gli altri immobili, vuole indirizzare le risorse verso obiettivi diversi, limitando spese ritenute troppo onerose. Ogni scelta ha dunque una conseguenza diretta: favorire un settore significa inevitabilmente limitarne un altro.
Nel 2025 sono state introdotte anche misure specifiche per stimolare la competitività, come l’“IRES premiale” per le imprese che reinvestono gli utili in beni tecnologici. È un esempio concreto di come la legge di bilancio orienti non solo i conti, ma anche i comportamenti economici di cittadini e aziende. Allo stesso tempo, il rafforzamento dei controlli sugli enti che ricevono fondi pubblici mostra l’altra faccia della medaglia: garantire che ogni euro sia speso in modo corretto.
In ambito UE, ovviamente, la legge di bilancio va oltre i confini nazionali. La Commissione europea e i mercati finanziari monitorano attentamente i saldi di bilancio: un documento troppo sbilanciato potrebbe minare la credibilità del Paese e far aumentare il costo del debito pubblico.
Guardando alla nostra storia politica, non mancano casi in cui la legge di bilancio ha determinato la sorte di governi interi: approvarla è spesso un banco di prova politico che mette alle strette maggioranze già fragili. Non è un caso se, anche oggi, la manovra sia considerata il vero termometro della stabilità politica del Paese.
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