Caos mascherine: perché è troppo tardi per tornare indietro e imporle di nuovo al lavoro

Stefano Rizzuti

05/05/2022

05/05/2022 - 15:50

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Prima l’addio alle mascherine. Subito dopo il ritorno dell’obbligo sui luoghi di lavoro, ma solo nel privato. In tutta questa confusione, come si può pensare che la nuova imposizione venga rispettata?

Caos mascherine: perché è troppo tardi per tornare indietro e imporle di nuovo al lavoro

Addio alla mascherina. Anzi no. In ufficio non serve. Ma solo se lavori come dipendente pubblico, altrimenti devi tenerla. Al bar o nei negozi? I clienti senza, i lavoratori costretti a indossarla. Sull’obbligo di indossare le mascherine c’è una sola certezza: il caos.

Il governo Draghi ha deciso di abolire l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso a partire dal primo maggio, con poche eccezioni: mezzi di trasporto, cinema, teatri, ospedali. Eliminando l’obbligo in tutti gli altri luoghi, compresi gli uffici della pubblica amministrazione, dove resta solamente la raccomandazione.

Ma neanche il tempo di prendere una decisione che lo stesso governo, accogliendo la richiesta delle associazioni di categoria dei lavoratori, ha deciso di prorogare i protocolli che prevedono l’obbligo di mascherina nelle aziende private, sia all’aperto che al chiuso, in caso di spazi comuni e di contatto con il pubblico: pensiamo agli uffici, quindi, ma anche a chi lavora in luoghi come bar, ristoranti e supermercati.

La confusione regna sovrana: le mascherine al lavoro

Dal primo maggio l’obbligo di indossare le mascherine al chiuso è stato abolito, salvo poche eccezioni. Ma sui luoghi di lavoro privati è subito tornato, con la conferma dei protocolli arrivata il 4 maggio: la proroga varrà almeno fino a metà giugno (o forse più, anche qui manca del tutto la chiarezza).

Resta quindi l’obbligo quando viene condiviso un ambiente comune, come stabilito dalla riunione tra sindacati, Inail e i ministeri di Lavoro, Salute e Sviluppo economico. L’obbligo vale per il luogo di lavoro privato e per i casi in cui si entri a contatto con il pubblico, come in supermercati e bar.

In tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto, è comunque obbligatorio l’uso delle mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore”, è quanto previsto. Non è necessario indossarla solo se si svolge l’attività in condizione d’isolamento.

Il caos sulle mascherine negli uffici

Pensiamo, ora, all’applicazione delle regole. E a quanto confusione si crea. Partiamo dalla differenza tra gli uffici privati e quelli pubblici: da una parte c’è l’obbligo di mascherine, dall’altra solo la raccomandazione. Come se il virus circolasse solo nelle aziende e non nella Pa.

Come se non bastasse, però, si è deciso di aggiungere confusione a confusione. Così dall’1 maggio l’obbligo di mascherine negli uffici era considerato decaduto. Per poi scoprire, il 4 maggio, che in realtà le aziende devono continuare a far indossare i dispositivi di protezione individuale.

Pensiamo, con un po’ di pragmatismo, al mondo reale: se dal 2 maggio i lavoratori sono tornati in ufficio senza mascherina (seguendo le indicazioni del governo), come faranno ora le aziende a tornare indietro e a far rispettare nuovamente l’obbligo? Tanto più che i lavoratori sanno bene che questo obbligo nella Pa non c’è più. Pensare a un ritorno completo delle mascherine in ufficio ora sembra davvero difficile, almeno per tutti.

Mascherine: cosa succede in negozi, bar, ristoranti e supermercati

Stesso problema nei negozi, nei supermercati, nei bar e nei ristoranti. Dal primo maggio sarà capitato a tutti di entrare in un bar e trovare i dipendenti o i gestori senza mascherina. Così come previsto dalla legge, di fatto. Siamo sicuri che si tornerà indietro?

Pensiamo a quanti lavoratori dovrebbero tornare a indossare le mascherine per obbligo, in quanto a contatto con il pubblico. E quanti, tanto più se pensiamo a piccoli esercenti, neanche riceveranno comunicazioni ufficiali in merito, se non confuse. Verrebbe da scommettere che la maggior parte dei lavoratori di bar e negozi che ha eliminato la mascherina negli scorsi giorni, continui a non indossarla anche in futuro. E la colpa di chi sarà: di chi non applica un obbligo o di chi ha creato il caos?

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