C’è un “buco” nel bilancio dell’Ue: i conti non tornano in Europa, perché?

Violetta Silvestri

05/06/2023

05/06/2023 - 15:38

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Il bilancio dell’Unione europea ha delle crepe: perché mancano risorse, soprattutto sul fronte degli oneri del debito e quali pressioni stanno mettendo in difficoltà le finanze comunitarie.

C’è un “buco” nel bilancio dell’Ue: i conti non tornano in Europa, perché?

L’Unione Europea in crisi finanziaria e con un bilancio in rosso? Aumenta la pressione sulla gestione delle risorse in Ue, dove potrebbero presto aumentare problemi di budget. Con la richiesta agli Stati di partecipare di più alle spese europee.

Facendo una analisi generale, i mercati del debito sovrano europeo risultano certamente ben messi se confrontati con le turbolenze create dalla crisi del tetto del debito degli Usa.

Tuttavia, ciò non significa che non ci siano gravi stress di bilancio evidenti da questa parte dell’Atlantico. Lo scrive Sam Fleming su Financial Times, mettendo in chiaro i nodi da sciogliere per il budget di Bruxelles, con diversi rischi per gli Stati membri, i cui bilanci sono già molto stressati dagli eventi avversi degli ultimi mesi e anni.

Bilancio amaro per l’Ue: casse vuote? Cosa succede

Ricorda l’analisi di Financial Times che questa settimana Bruxelles presenterà le sue proposte per il bilancio dell’Ue del prossimo anno, prima di rivolgere la sua attenzione, nella seconda metà di giugno, a una revisione di vasta portata del più ampio quadro finanziario pluriennale di sette anni.

Il QFP - il bilancio a lungo termine dell’Ue che va dal 2021 al 2027 - ammonta a 1,07 miliardi di euro, aumentato da un programma di ripresa Covid-19 senza precedenti del valore di 750 miliardi di euro ai prezzi del 2018.

Il punto nel mirino degli osservatori è che, nonostante le sue enormi dimensioni, i mezzi finanziari dell’Ue si stanno già esaurendo gravemente. 

Ciò è in parte dovuto alle esigenze di molteplici crisi, tra cui la guerra e l’afflusso di rifugiati dall’Ucraina, che ha visto 5,1 milioni di persone registrarsi per la protezione temporanea o equivalente in tutta Europa. L’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse hanno imposto un’ulteriore tensione, con il conto degli interessi associato all’imponente progetto NextGenerationEU dell’UE che ha superato di gran lunga le aspettative della Commissione, come risulterà chiaro nelle proposte di bilancio per il 2024.

E le richieste di contanti dell’Ue continuano a crescere. La scorsa settimana il presidente della commissione Ursula von der Leyen ha dichiarato di voler aumentare i finanziamenti di pre-adesione per i Paesi dei Balcani occidentali al fine di incrementare gli investimenti e prepararli meglio per l’ingresso nell’Unione. Non ha dato indicazioni sulla provenienza del denaro. 

La Commissione sta anche lavorando a un programma di finanziamento quadriennale per l’Ucraina del valore di decine di miliardi di euro per dare a Kiev una maggiore certezza di bilancio. 

La revisione del QFP, supervisionata dal commissario al bilancio Johannes Hahn, dovrebbe essere svelata il 20 giugno. In preparazione, il Parlamento europeo è in agitazione e vorrebbe aumentare la capacità del QFP e renderlo più flessibile. I deputati stanno anche spingendo per nuove risorse proprie, o linee di finanziamento Ue su misura, per coprire il costo del rimborso del crescente debito comunitario.

L’Ue ha un problema: il rimborso del debito

In una risoluzione adottata il 10 maggio scorso, i deputati hanno affermato che il bilancio dell’Ue ha urgente bisogno di nuove “risorse proprie” - flussi di reddito direttamente assegnati all’Ue - per ripagare il debito contratto per il fondo per la ripresa dalla pandemia da 800 miliardi di euro.

Nella risoluzione, il Parlamento ha invitato la Commissione europea a prendere in considerazione nuove fonti di entrate nella sua imminente proposta per una nuova serie di risorse proprie, per assicurarsi che il bilancio dell’Ue sia idoneo a ripagare il debito, stimato in almeno €15 miliardi all’anno fino al 2058.

“Se non troviamo nuove fonti di reddito, o riduciamo il bilancio o chiederemo agli Stati membri di mettere più soldi nel bilancio”, ha detto ai giornalisti José Manuel Fernandes (PPE), uno dei relatori del rapporto secondo quanto riportato da Euractive.

Tuttavia, il Parlamento vuole evitare sia l’aumento dei contributi nazionali al bilancio dell’Ue, che rischia di rendere le decisioni di bilancio troppo dipendenti dagli Stati membri, sia i tagli ai fondi e ai programmi comunitari.

Nel corso degli ultimi mesi, però, la pressione sul bilancio dell’Ue è diventata più pronunciata a causa dell’aumento degli oneri finanziari, mettendo a disagio il Parlamento europeo per il potenziale effetto su altre priorità di bilancio.

Per tappare il “buco,” i legislatori dell’UE hanno indicato nuove fonti di entrate tra cui una tassa sulle criptovalute, una tassa sulle transazioni finanziarie e un’ammenda per le società che importano beni nell’UE e pagano i lavoratori al di sotto della soglia di povertà.

“Vogliamo che la Commissione europea sia coraggiosa”, ha detto durante il dibattito la correlatrice Valérie Hayer (Renew).

Tra le idee proposte, i deputati hanno chiesto risorse proprie basate sul divario retributivo di genere, sullo spreco alimentare e sui rifiuti organici, secondo cui gli Stati membri che ottengono i risultati peggiori dovrebbero contribuire di più.

Si ricorda, intanto, che nel 2021 la Commissione ha già introdotto nuove risorse proprie legate alle ambizioni climatiche dell’Ue e basate sul sistema di scambio di quote di emissione (ETS) e sul meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera (CBAM), recentemente adottato. Un’altra proposta sulla tassazione internazionale delle società è ancora in discussione negli Stati membri.

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