Busta paga, ad agosto bonus, aumenti e trattenute. Ecco per chi

Simone Micocci

4 Agosto 2025 - 14:22

Cosa c’è nella busta paga di agosto? In alcuni casi aumenti, in altri trattenute. Ecco cosa aspettarsi.

Busta paga, ad agosto bonus, aumenti e trattenute. Ecco per chi

La busta paga di agosto è tra le più particolari dell’anno: sia per il momento in cui arriva che per le variabili che la influenzano, infatti, l’importo può essere differente rispetto a quello percepito nei mesi precedenti.

D’altronde, per la maggior parte dei lavoratori dipendenti, il pagamento avverrà tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre, in un periodo che spesso coincide con il rientro dalle ferie estive. Il ritorno dalle vacanze, però, potrebbe portare con sé delle spiacevoli sorprese: chi si aspetta un importo identico a quello dei mesi precedenti potrebbe infatti restare deluso.

L’effetto combinato di più fattori che caratterizzano proprio la mensilità di agosto può infatti comportare uno stipendio più basso. Per quanto le ferie siano retribuite come da contratto, non sempre infatti includono le componenti accessorie legate all’attività lavorativa effettiva, come straordinari, indennità di turno o premi di produttività, con tutte le conseguenze che ne derivano.

C’è però un altro aspetto da considerare che in questo caso può portare sì a uno stipendio più basso, ma anche più alto. Ci riferiamo al conguaglio fiscale, dal momento che per molti dipendenti agosto è il mese in cui viene effettuata la rettifica dell’Irpef sulla base della dichiarazione dei redditi presentata nei mesi scorsi.

Ciò può portare a un rimborso, oppure a una trattenuta in busta paga, soprattutto per chi ha più di una Certificazione unica o ha percepito redditi da più fonti.

Infine, anche la presenza della festività del 15 agosto, Ferragosto, può influire sull’importo dello stipendio. Chi non ha lavorato manterrà la normale retribuzione giornaliera, mentre chi ha prestato servizio ha diritto a una maggiorazione, secondo quanto stabilito dal contratto collettivo applicato.

Insomma, la busta paga di agosto va osservata con cura: ecco alcune informazioni utili per approfondire e non farsi trovare impreparati una volta che si ricevono i soldi.

Conguaglio Irpef in arrivo tra rimborsi o trattenute in busta paga

Iniziamo da uno degli appuntamenti più attesi. Per molti lavoratori dipendenti, la busta paga di agosto 2025 sarà quella in cui viene effettuato il conguaglio fiscale legato alla dichiarazione dei redditi presentata nei mesi scorsi con il modello 730/2025.

Se nel modello è stato indicato il proprio datore di lavoro come sostituto d’imposta, è quest’ultimo a occuparsi delle operazioni di conguaglio direttamente in busta paga. Ciò significa che, a seconda della situazione fiscale del contribuente, il cedolino potrà contenere un rimborso Irpef, laddove sia stata versata più imposta del dovuto, oppure una trattenuta nel caso opposto.

Nel dettaglio, chi ha trasmesso la dichiarazione entro il 20 giugno scorso ha già visto il conguaglio nella busta paga di luglio. Per tutti gli altri, in particolare per chi ha inviato il 730 tra il 21 giugno e il 15 luglio 2025, il conguaglio sarà effettuato proprio nella busta paga di agosto.

Ma in quali casi è lecito aspettarsi un aumento? E quando invece una trattenuta dell’importo? Possiamo generalizzare ricordando che i lavoratori con una sola Certificazione unica e poche variazioni reddituali rispetto all’anno precedente possono aspettarsi un rimborso più o meno alto a seconda dei casi, dovuto all’applicazione di detrazioni fiscali per familiari a carico, spese sanitarie, interessi sul mutuo o altri oneri deducibili. In alcuni casi, il conguaglio può includere anche l’erogazione del trattamento integrativo da 100 euro (ex bonus Renzi), se non già riconosciuto mensilmente durante l’anno.

Diversa è la situazione per chi ha più di una CU o ha avuto redditi da diversi datori di lavoro: in questi casi è più facile ritrovarsi con un debito d’imposta. L’importo da restituire può essere trattenuto tutto in una volta oppure suddiviso in più rate, secondo quanto indicato dal contribuente in sede di dichiarazione. Ricordiamo comunque che il termine massimo per la rateizzazione, per chi ha scelto questa opzione, resta novembre 2025.

Stipendio più basso per l’effetto ferie

Come anticipato, ci sono lavoratori che al rientro dalle ferie si accorgono che la busta paga di agosto è più bassa del solito. Questo avviene non perché le ferie non siano retribuite, lo sono al 100% come previsto da leggi e contratti, ma perché durante le assenze non vengono corrisposte alcune voci accessorie legate all’attività lavorativa effettiva.

Ad esempio, straordinari, indennità di turno o premi variabili non sono inclusi nel calcolo della retribuzione ferie, a meno che non siano considerati parte della cosiddetta “retribuzione globale di fatto” dal contratto collettivo.

Ecco perché lo stipendio può risultare più basso, come tra l’altro legittimato dalla Cassazione che con la sentenza n. 13425/2019 ha specificato che retribuzione durante le ferie deve includere tutti gli elementi stabili e continuativi, ma può escludere quelli occasionali.

Ma attenzione, tutto purché la differenza resti minima. Infatti, il principio, confermato anche dalla normativa europea, è che il diritto alle ferie non deve essere svuotato di significato da un taglio retributivo eccessivo. In altre parole, le ferie devono essere retribuite in modo adeguato, ma senza compensi extra che non spettano in assenza di lavoro.

Come viene pagato il Ferragosto?

Nel mese di agosto ricorre una delle festività nazionali riconosciute dal nostro ordinamento: il Ferragosto, che quest’anno cade di venerdì, il 15 agosto 2025.
Essendo una festività a tutti gli effetti, il lavoratore ha diritto a non prestare attività lavorativa senza perdere la retribuzione. In altre parole, chi è a casa il 15 agosto perché non lavora riceve comunque la normale paga giornaliera, come se avesse lavorato.

La situazione è diversa, invece, per chi presta servizio durante la festività. In questo caso, al lavoratore spetta una maggiorazione sulla retribuzione prevista per quella giornata. La percentuale e le modalità con cui viene calcolato questo extra dipendono dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato, e possono variare da settore a settore.

In alcuni casi la maggiorazione può sommarsi al recupero della giornata come riposo compensativo, in altri può essere monetizzata direttamente. È bene, quindi, che i lavoratori coinvolti consultino il proprio contratto o si rivolgano all’ufficio del personale per conoscere con esattezza l’importo spettante.

Ricapitolando, quindi, la presenza di Ferragosto in calendario può rappresentare una voce aggiuntiva in busta paga per chi lavora, o comunque una giornata retribuita per chi è in ferie o a casa, con effetti diversi ma sempre rilevanti sul calcolo dello stipendio finale.

Iscriviti a Money.it