È stato introdotto un nuovo bonus per le famiglie, un contributo per le attività sportive e ricreative dei figli minori. Ecco come funziona.
È stata introdotta una nuova misura per il sostegno delle famiglie meno abbienti, il cosiddetto bonus sport.
Un contributo, che ufficialmente prende il nome di “fondo dote per la famiglia”, destinato appunto alle attività sportive e ricreative dei figli. Il finanziamento, anche se parziale, di queste attività è fondamentale nel supporto delle famiglie e nell’inclusione sociale. Si tratta infatti di spese extra, che i nuclei con un reddito ridotto tagliano inevitabilmente, dovendo così rinunciare ad attività importanti per la crescita di bambini e ragazzi.
Con il nuovo contributo, disposto dalla legge di Bilancio 2025 e regolamentato dal Dpcm del 15 luglio 2025 (firmato dai ministri per lo Sport, l’Economia e il Lavoro) più persone potranno iscriversi alle attività e le associazioni lavoreranno di più.
In particolare, usufruiranno del contributo le associazioni e le società sportive dilettantistiche (Asd/Ssd), gli enti del terzo settore e le Onlus. Questi ultimi percepiranno direttamente i fondi, erogando poi le attività in maniera agevolata alle famiglie. Vediamo quindi come funziona la procedura.
Bonus sport e attività extra, gli importi
Per il bonus sport sono stati stanziati 30 milioni di euro per l’anno 2025 dalla manovra, da suddividere in tranche da 300 euro per ogni destinatario. Ogni famiglia potrà usufruire nel massimo di un contributo da 600 euro, corrispondenti a due figli. Come anticipato, però, i nuclei non riceveranno il contributo, che sarà erogato direttamente alle associazioni e società che organizzano le attività sportive e ricreative.
Queste ultime dovranno presentare l’adesione entro le ore 12:00 dell’8 settembre 2025 attraverso il portale ufficiale, indicando tutti i dettagli sulle attività proposte e le tariffe.
I beneficiari accederanno alla misura senza graduatoria, purché propongano attività sportive o ricreative di almeno 6 mesi con frequenza minima bisettimanale. Dopo questa prima parte della procedura che spetta alle organizzazioni toccherà alle famiglie presentare la propria domanda per usufruire dell’agevolazione.
Essendo necessario il controllo dell’Isee e dei requisiti per l’assegnazione dei fondi, non è possibile iscriversi direttamente presso il centro scelto ma bisogna effettuare un ulteriore passaggio.
A chi spetta e come fare domanda
Possono usufruire del bonus scuola le famiglie con un Isee minorenni fino a 15.000 euro e la presenza di figli di età compresa tra 6 e 14 anni nel nucleo.
Come premesso, è possibile beneficiare di un contributo massimo di 600 euro per due figli, ma non ci sono scaglioni che dipendono dall’Isee. Tutti i beneficiari usufruiscono di attività per 300 euro a figlio (o 600 per due figli), per qualsiasi Isee compreso tra 0 e 15.000 euro. La misura non è inoltre cumulabile con altri benefici, come le agevolazioni comunali (è quindi escluso chi ad esempio ha usufruito del bonus erogato dalla Regione Lazio). La domanda può essere presentata per corsi di almeno 6 mesi e frequenza almeno bisettimanale, che devono iniziare entro il 15 dicembre 2025 e comunque svolgersi entro giugno 2026.
Tuttavia, non è ancora nota la data di presentazione delle domande, in quanto deve essere completata la procedura a carico delle associazioni, ma dovrebbe ricadere a metà del mese di settembre. È fondamentale tenersi aggiornati e avere tutta la documentazione pronta poiché il bonus sarà erogato su ordine di presentazione delle domande fino a esaurimento fondi. A tal proposito, siamo certi del fatto che la domanda dovrà essere presentata dal portale ministeriale scegliendo tra le attività proposte, una volta pubblicate. Bisognerà essere in possesso della seguente documentazione:
- dati anagrafici e documento di identità in corso di validità;
- Isee minorenni;
- dichiarazione di non cumulo con altre prestazioni.
Sarà bene fare molta attenzione nella compilazione, perché eventuali errori potrebbero comportare l’esclusione della domanda, quando non è possibile chiedere un’integrazione dei dati.
Lo scorrimento della graduatoria procederà anche in caso di rinunce, che si invitano a considerare se non è possibile garantire la frequenza delle attività. I beneficiari del bonus devono infatti assicurare che i figli partecipino per più del 30%, subendo altrimenti la decadenza del beneficio e dovendo restituire le somme sfruttate. A tal proposito, sono previsti controlli nelle strutture e verifiche fiscali per individuare eventuali illeciti.
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