Bonus mobili ed elettrodomestici 2020: come funziona, importi e guida alle detrazioni

Rosaria Imparato

10 Febbraio 2020 - 12:11

condividi

Bonus mobili 2020, ecco la guida completa con tutte le informazioni su requisiti, limiti e spese ammesse. Vediamo quando e a chi spetta la detrazione IRPEF del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici.

Bonus mobili ed elettrodomestici 2020: come funziona, importi e guida alle detrazioni

Bonus mobili 2020, la detrazione per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici fa parte del pacchetto casa che la Legge di Bilancio ha prorogato.

Rinnovato per il settimo anno, il bonus arredi è collegato al bonus ristrutturazioni, e anche nel 2020 chi ha ristrutturato casa potrà usufruire della detrazione IRPEF del 50% sui costi sostenuti per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe A e A+, fino a una spesa massima di 10.000 euro.

Ecco come funziona il bonus mobili, ovvero: la condizione necessaria per poter fare domanda è quella di aver effettuato lavori di ristrutturazione che rientrano nel relativo bonus, per il quale la detrazione è del 50% su una spesa massima di 96.000 euro.

Per gli acquisti effettuati nel 2019, per i quali sarà necessario inserire i dati nella dichiarazione dei redditi 2020, sarà possibile fruire della detrazione fiscale solo se il lavoro di ristrutturazione è iniziato in data non anteriore al 1° gennaio 2018.

Il bonus mobili è stato confermato dalla Manovra 2020 senza sostanziali modifiche, per questo motivo tra gli adempimenti obbligatori rimane la comunicazione ENEA delle spese sostenute, necessaria anche in caso di acquisto di elettrodomestici.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la guida ufficiale al bonus mobili e ristrutturazioni aggiornata a febbraio 2020: vediamo come funziona, quali sono gli importi delle detrazioni e quali sono i documenti da conservare.

Cos’è il bonus mobili ed elettrodomestici 2020 e come funziona?

Il bonus mobili ed elettromestici fa parte del pacchetto delle agevolazioni per la casa che la Legge di Bilancio ha prorogato per il 2020.

Il bonus consiste in una detrazione IRPEF del 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 10.000 euro per i contribuenti che effettuano lavori di ristrutturazione e che comprano mobili nuovi o elettrodomestici per arredare l’immobile ristrutturato.

Per richiedere il bonus bisognerà prestare attenzione ai documenti da conservare e alle modalità di pagamento: è possibile pagare anche con strumenti diversi dal “bonifico parlante".

Vediamo in maniera dettagliata tutti i requisiti per richiedere il bonus mobili nel 2020, l’importo dell’agevolazione, la spesa ammessa e i documenti da conservare e presentare per ottenere lo sconto sui nuovi acquisti.

In allegato, la guida dell’Agenzia delle Entrate aggiornata a febbraio 2020.

Bonus mobili ed elettrodomestici 2020: guida Agenzia delle Entrate
Clicca qui per scaricare il file aggiornato a febbrario 2020.

In linea generale, il bonus mobili si applica sugli acquisti sostenuti dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2020 ma, proprio in merito ai lavori di ristrutturazione, è necessario fornire alcuni chiarimenti.

Il meccanismo su cui si basa il bonus mobili 2020 è a scalare, ovvero:

  • se i lavori sono iniziati dal 2019, sono agevolati gli acquisti eseguiti fino a fine 2020;
  • se sono iniziati dal 2018, rientrano gli acquisti effettuati fino a fine 2019;
  • se sono iniziati dal 2017, gli acquisti fino a fine 2018.

Questo significa che i contribuenti che hanno avviato un intervento edilizio entro il 31 dicembre 2018 oggi sono tagliati fuori dal bonus mobili, ma potranno usufruire dell’agevolazione per gli interventi nuovi avviati da ora alla fine dell’anno.

L’altro vincolo del bonus mobili è sempre legato alla tempistica, ma stavolta riguarda l’acquisto dei mobili.

I nuovi arredi o elettrodomestici per cui si vuole usufruire della detrazione, infatti, devono essere necessariamente acquistati dopo l’inizio dell’intervento di ristrutturazione.

I pagamenti, invece, possono avvenire in ordine libero: una volta che l’intervento di ristrutturazione è partito, i bonifici al mobilificio possono anche precedere quelli all’imprese edile.

A chi spetta il bonus mobili ed elettrodomestici 2020?

Avere iniziato interventi di ristrutturazione prima dell’acquisto degli elettrodomestici è un requisito fondamentale per avere accesso alle detrazioni del bonus mobili ed elettrodomestici 2020.

La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, tramite modello 730 oppure modello Redditi Persone Fisiche.

Ma a chi spetta la detrazione? L’Agenzia delle Entrate chiarisce che l’agevolazione spetta solo al contribuente che “usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio”.

In pratica, questo significa che se un coniuge paga le spese per ristrutturare l’immobile, e l’altro si occupa dell’acquisto dei mobili, il bonus arredi non spetta a nessuno dei due.

La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio.

Il bonus mobili spetta, infine, anche quando i mobili e gli elettrodomestici acquistati sono destinati a un immobile il cui intervento di ristrutturazione è stato realizzato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.

Bonus mobili ed elettrodomestici 2020: le spese ammesse in detrazione

L’Agenzia delle Entrate ha fornito una serie di esempi pratici per le spese ammesse in detrazione per il bonus mobili ed elettrodomestici 2020.

Le detrazione del 50% delle spese effettuate fino a un massimo di 10.000 euro spetta per l’acquisto di:

mobili nuovi elettrodomestici nuovi
per esempio: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni), come rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo. Rientrano nei grandi elettrodomestici, per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.

Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro, riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote
annuali di pari importo
.

La detrazione non utilizzata in tutto o in parte non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in caso di cessione dell’immobile oggetto di intervento di recupero edilizio.

Obbligo comunicazione ENEA anche per la detrazione elettrodomestici

Anche per fruire della detrazione fiscale sull’acquisto di elettrodomestici sarà necessario inviare la comunicazione ENEA delle spese sostenute. La novità è contenuta nella guida pubblicata con il lancio del portale per l’invio dei dati delle spese di ristrutturazione.

Il bonus elettrodomestici rientra tra gli interventi soggetti all’obbligo di trasmissione dei dati all’ENEA, introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 e in vigore anche negli anni successivi.

L’ENEA ha pubblicato una guida rapida per l’utente e, secondo quanto indicato, per beneficiare del bonus elettrodomestici è dunque obbligatorio comunicare i dati relativi alle spese sostenute per l’acquisto di:

  • forni;
  • frigoriferi;
  • lavastoviglie;
  • piani cottura elettrici;
  • lavasciuga;
  • lavatrici.

La scadenza per l’invio è fissata a 90 giorni dalla data di collaudo. I lettori interessati ad approfondire possono consultare l’articolo dedicato.

I documenti da conservare per ottenere il bonus mobili ed elettrodomestici 2020

Per poter usufruire del bonus mobili gli acquirenti dovranno presentare specifica documentazione che attesti l’avvenuta compravendita all’Agenzia delle Entrate.

I documenti che bisognerà aver cura di conservare sono i seguenti:

  • ricevuta del bonifico;
  • ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
  • documentazione di addebito sul conto corrente;
  • fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

Come abbiamo visto in precedenza, è fondamentale dimostrare gli i lavori di ristrutturazione siano iniziati in una data precedente a quella di acquisto di mobili ed elettromestici.

La data di avvio dei lavori può essere dimostrata, per esempio, da eventuali abilitazioni amministrative o dalla comunicazione preventiva all’ASL, se è obbligatoria.

Per gli interventi che non necessitano di comunicazioni o titoli abilitativi, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Bonus mobili 2020: modalità di pagamento

Per richiedere il bonus mobili bisognerà seguire specifiche indicazioni sulle modalità di pagamento.

Per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito.

Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

Se il pagamento è disposto con bonifico, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.

La detrazione è ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento (circolare n. 7/2017). In questo caso, l’anno di sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione del pagamento da parte della finanziaria.

L’Agenzia delle Entrate ricorda che, per i pagamenti con carte di credito o debito, la data di pagamento sarà quella individuata nel giorno di utilizzo della carta da parte del titolare (indicata nella ricevuta di transazione) e non nel giorno di addebito sul conto corrente.

Iscriviti a Money.it