Bonus donne 2023: gli sgravi fiscali se si assumono donne in azienda

Francesca Nunziati

14 Gennaio 2023 - 11:29

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La normativa sull’esonero contributivo integrale per le aziende che assumono lavoratrici svantaggiate fino a un massimo di 8.000 euro l’anno. Vediamo come funziona e a chi è rivolto.

Bonus donne 2023: gli sgravi fiscali se si assumono donne in azienda

Anche nel 2023 è possibile richiedere le Bonus donne 2023: gli sgravi fiscali se si assumono donne in azienda a favore delle aziende che assumono disoccupate. Si tratta dell’esonero integrale dal pagamento dei contributi prorogato dalla legge di Bilancio 2023 anche per le assunzioni effettuate entro il 31 dicembre 2023. L’esonero contributivo è del 100% nel limite massimo di importo pari a 8.000,00 € annui a favore dei datori di lavoro che assumono donne svantaggiate e disoccupate da 6, 12 o 24 mesi a seconda dei casi.

Come in passato, la norma si rivolge esclusivamente alle donne svantaggiate dal punto di vista occupazionale. La disposizione, infatti, attraverso una serie di rimandi legislativi, risale a una legge di alcuni anni fa che vede agevolate le assunzioni di donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi; donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi; donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi; donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.

Ecco come funziona.

L’iter legislativo

Il bonus assunzione donne sarà in vigore anche quest’anno. L’incentivo, infatti, è stato prorogato fino al 31 dicembre dalla legge di Bilancio 2023.

Si tratta della misura che ha l’obiettivo di promuovere l’occupazione femminile mantenendo in vigore l’agevolazione nella forma prevista dalla legge di Bilancio 2021.

I datori di lavoro privati che fino al 31 dicembre 2023 assumono donne in particolari condizioni svantaggiate a tempo determinato o indeterminato potranno beneficiare dell’esonero contributivo del 100% sulla contribuzione previdenziale a loro carico.

Il provvedimento inserito nella Manovra 2023, dunque, proroga quanto previsto dalla legge di Bilancio 2021 (art. 1, comma 16) ma con un’importante novità: il limite massimo dello sgravio sale da 6.000 a 8.000 euro.

Pertanto, i datori di lavoro potranno usufruire di un esonero contributivo del 100% fino a 8.000 euro annui:

  • per 18 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato (anche con trasformazione da tempo determinato);
  • per 12 mesi in caso di contratti a tempo determinato.

L’agevolazione spetta a tutti i datori di lavoro privati, imprenditori o non imprenditori, compresi quelli del settore agricolo.

A chi si applica

Come stabilito dalla legge n. 92/2012, il bonus assunzione si applica nei confronti di donne:

  • di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea;
  • di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e che svolgono attività lavorativa in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere (articolo 2, punto 18), lettera e) del regolamento (CE) n. 800/2008);
  • di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni e senza limiti di residenza;
  • di almeno 50 anni e disoccupate da più di un anno.

Come detto, il personale femminile può essere assunto sia a tempo determinato sia indeterminato, cambia solamente il periodo di fruizione dell’esonero da parte del datore di lavoro.

Più precisamente, il concetto di “lavoro regolarmente retribuito” non riguarda soltanto la possibilità che la prestazione sia avvenuta “in nero”, poiché va valutato sotto il profilo della durata per il rapporto subordinato o del compenso per gli autonomi o i parasubordinati.

La condizione di svantaggio della lavoratrice deve sussistere alla data dell’evento (cioè dell’assunzione o della trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato) per il quale si intende richiedere il beneficio.

A chi non si applica

Lo sgravio non spetta, invece, per le assunzioni con contratto di lavoro intermittente, apprendistato e per il lavoro domestico.

La fruizione dell’esonero contributivo è subordinata al rispetto di specifiche condizioni da parte del datore di lavoro:

  • regolarità degli obblighi di contribuzione previdenziale, ai sensi del Durc;
  • assenza di violazioni delle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e rispetto degli altri obblighi di legge;
  • rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali e di quelli regionali, territoriali o aziendali, sottoscritti dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

I datori di lavoro, inoltre, non possono ricevere l’agevolazione se l’assunzione è imposta da un obbligo di legge, oppure se viola un diritto di precedenza di altri lavoratori o lavoratrici. L’assunzione, inoltre, deve comportare un incremento occupazionale rispetto alla media dell’ultimo anno.

I beneficiari possono accedere all’agevolazione tramite le denunce del flusso Uniemens. L’Inps ha fornito le varie indicazioni nella circolare n. 32/2021, nel messaggio n. 1421/2021 e nel messaggio n. 403/2022. Si attende la nuova comunicazione da parte dell’Istituto con tutti gli aggiornamenti per il 2023.

Come per lo scorso biennio, l’operatività della misura è subordinata all’autorizzazione della Commissione Europea, secondo quanto previsto dall’articolo 108 par. 3 del Trattato dell’Unione.

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