Bonus busta paga aprile, tante feste ma aumento per pochi: cosa aspettarsi dal prossimo cedolino

Simone Micocci

26 Aprile 2023 - 11:04

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Busta paga aprile 2023, che bonus aspettarsi? Tutto dipende dall’eventualità che il lavoratore abbia prestato attività nei giorni festivi.

Bonus busta paga aprile, tante feste ma aumento per pochi: cosa aspettarsi dal prossimo cedolino

La prossima settimana le aziende inizieranno a pagare gli stipendi riferiti alla mensilità di aprile. Nell’attesa di conoscere gli importi delle buste paga possiamo farci un’idea di cosa spetta tenendo conto di eventuali bonus riconosciuti questo mese.

Ad aprile ci sono state diverse festività: dalla Pasqua alla Pasquetta, fino al più recente 25 aprile. Queste permetteranno, ma solo in determinate circostanze, di aumentare l’importo dell’ultimo stipendio percepito.

Per il resto non sono attesi altri aumenti: continuerà a essere applicato lo sgravio contributivo del 2% o 3% per coloro che hanno uno stipendio inferiore a 2.692 euro, per i quali con il Decreto lavoro che verrà approvato la prossima settimana è in programma un nuovo aumento che tuttavia scatterà solamente dalla busta paga di maggio.

Quali bonus nella busta paga di aprile 2023?

Salvo lo sgravio contributivo che decorre da gennaio 2023 non sono previsti altri bonus generalizzati nella busta paga di aprile. Tuttavia, il fatto che ci siano state diverse feste permette a coloro che hanno prestato attività lavorativa di godere di una maggiorazione dello stipendio.

Andiamo con ordine: nei giorni di festa la normativa consente al lavoratore di astenersi dalla propria attività lavorativa mantenendo il diritto alla piena retribuzione. Come prima cosa, quindi, è bene sottolineare che non c’è il rischio di uno stipendio più basso a causa delle festività che ci sono state questo mese.

Allo stesso tempo la normativa stabilisce che coloro che - in accordo con il datore di lavoro - prestano comunque attività lavorativa hanno diritto a una maggiorazione dello stipendio nella misura indicata dal contratto collettivo di categoria. Ebbene, chi ha lavorato a Pasquetta e il 25 aprile avrà diritto questo mese a uno stipendio più alto: ad esempio, nel settore commercio l’impegno nel giorno lavorativo è retribuito con una maggiorazione del 30%, mentre nel settore della ristorazione e dei servizi alberghieri è del 20%.

Discorso differente per Pasqua, in quanto pur essendo considerato dalla maggior parte delle famiglie come un giorno di festa non è riconosciuto come tale dal nostro ordinamento. Per chi ha lavorato la domenica di Pasqua, quindi, si applica in busta paga la sola maggiorazione per lavoro domenicale, anch’essa variabile a seconda del Ccnl applicato.

E potrebbe essere, ma è raro, che il contratto riconosca la Pasqua come giorno festivo, prevedendo quindi una maggiorazione più elevata a chi ha prestato attività lavorativa.

Lo sgravio contributivo

Ricordiamo poi che da qualche mese in busta paga si applica uno sgravio contributivo, ma solo per coloro che guadagnano meno di 2.692 euro. Con la legge di Bilancio 2023, infatti, è stato apportato un taglio della quota contributiva a carico del lavoratore, nella misura del 3% per le buste paga che non superano i 1.923 euro, del 2% per quelle d’importo compreso tra i 1.923 e i 2.692 euro.

Da tale taglio ne consegue una riduzione dei contributi da versare all’Inps, con il vantaggio di uno stipendio netto più elevato. Nel dettaglio, nel caso dello sgravio del 3% il risparmio può arrivare fino a 57 euro, mentre con quello del 2% fino a 53 euro.

Alle suddette cifre dovrebbe aggiungersi un ulteriore taglio dell’1% da maggio per effetto di quanto verrà stabilito dal Decreto Lavoro di prossima approvazione: grazie a un tesoretto di 3,4 miliardi di euro, infatti, il governo ha scelto di potenziare lo sgravio in oggetto riconoscendo così un nuovo bonus in busta paga.

Dal prossimo mese, quindi, la guida mensile sulle buste paga si arricchirà di un nuovo capitolo, con aumenti di ulteriori 19 euro e 26 euro (massimo)

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