Bonus e aiuti per le famiglie: i programmi dei partiti a confronto per le elezioni 2022

Rosaria Imparato

15 Settembre 2022 - 17:50

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Quali sono gli aiuti per le famiglie previsti nei programmi dei partiti? Facciamo un confronto dei bonus proposti in vista delle elezioni del 25 settembre 2022.

Bonus e aiuti per le famiglie: i programmi dei partiti a confronto per le elezioni 2022

Aiuti e bonus per le famiglie nei programmi elettorali: le elezioni politiche 2022 si avvicinano ed è bene avere chiaro come i programmi dei partiti trattino anche i sostegni al nucleo familiare.

Per capire qual è il panorama in cui i programmi dei partiti si sfidano è utile dare uno sguardo ai dati Istat: oggi in Italia ci sono 5 anziani per ogni bambino, mentre negli anni 70 il rapporto era di uno a uno. Secondo le previsioni dell’Istat, se la tendenza registrata nei primi cinque mesi del 2022 verrà confermata per il resto dell’anno, nasceranno solo 385 mila bambini, ben 14 mila meno dell’anno scorso, e 35 mila meno del 2019.

Perché questi dati sono così allarmanti? Perché il calo della popolazione ha come conseguenza l’impoverimento: se diminuiscono gli abitanti di un Paese, cala anche la ricchezza prodotta. Tuttavia, considerando che gli stipendi in Italia sono tra i più bassi in Europa, soprattutto per i giovani, senza un supporto statale diventa sempre più difficile metter su famiglia.

Il programma del centrodestra (FdI, Forza Italia e Lega) per le famiglie

Per quanto riguarda il supporto alla maternità, nel programma di Fratelli d’Italia si legge che l’obiettivo è il rafforzamento del sistema dei congedi parentali e di maternità per i lavoratori dipendenti e autonomi. Vanno promossi i nidi aziendali, asili nido condominiali e familiari sul modello tedesco delle Tagesmutter. La proposta continua con l’aumento degli importi per l’assegno unico e universale: fino a 300 euro al mese per il primo anno di ogni figlio, fino a 260 euro dal secondo anno di vita fino ai 18 anni e mantenimento dell’attuale assegno fino a 21 anni.

Forza Italia chiede l’implementazione di misure volte a favorire la partecipazione dei neogenitori al mercato del lavoro, anche prevedendo sgravi fiscali per le aziende che assumono neomamme e donne in età fertile e l’esenzione contributiva per le assunzioni effettuate in sostituzione di genitori in congedo di paternità o maternità. Previsto poi un piano di sostegno alla natalità, con anche asili nido gratuiti, asili nido aziendali, ludoteche. Per l’assegno supplementare la proposta è di 250 euro al mese a figlio, per genitori single e/o adottivi sotto i 30 anni con un’unica entrata inferiore a 30.000 euro annui.

Il programma della Lega propone misure a favore della maternità e della sinergia tra lavoro e vita familiare, specialmente per le donne, puntando sulla realizzazione e l’istruzione dei giovani e garantendo un ambiente fiscalmente favorevole alla famiglia. Vengono proposti anche congedi parentali di identica durata per la madre e per il padre. Si legge nel programma che «se verranno equiparate le mensilità di congedo parentale per la madre e per il padre (come, ad esempio, fatto in Spagna) tutti i datori di lavoro saranno neutri nell’assunzione di uomini e donne anche perché il tempo eventualmente sottratto alla professione sarebbe identico in caso di maternità». La proposta continua con l’adeguamento offerta asili nido alla domanda. Il programma prevede infine implementazioni di asili nido, tra cui asili comunali, aziendali, condominiali.

Cosa vuole fare il centrosinistra (Pd, +Europa, Sinistra Italiana e Verdi) per le famiglie

Il programma di Sinistra Italiana e Verdi prevede un congedo di maternità obbligatorio retribuito al 100% per almeno 2 mesi prima e poi 6 dalla data del parto, nonché uno del padre che non sia alternativo a quello della madre e per una maggiore durata rispetto ad oggi. Previsto poi un Piano Nazionale per bambine e bambini: «Vogliamo garantire il benessere e un processo di crescita armoniosa delle bambine e dei bambini offrendo a loro la possibilità di socializzare e giocare senza esser vincolati dagli aspetti economici. Per questo occorre avere molti asili nidi, la possibilità di aver delle e dei babysitter pagati dallo stato per qualche ora a settimane, la possibilità di accedere alle aree verdi, a fare sport e potere gratuitamente godere di tutte le attrazioni anche culturali (come i musei, etc) Le bambine e i bambini devono godere del diritto di mobilità adeguato a loro».

+Europa per gli interventi a sostegno della genitorialità propone di:

  • rimodulare il bonus asilo nido azzerando o riducendo i costi in base all’Isee;
  • eliminare l’anticipazione della retta per le famiglie;
  • dedurre i costi sostenuti dalle famiglie per le rette degli asili privati e parificati, tenuto conto del reddito complessivo familiare;
  • riservare un congedo parentale obbligatorio iniziale per entrambi i genitori;
  • di retribuire il congedo parentale iniziale al 100% del reddito preparto;
  • di riservare un congedo parentale facoltativo e complementare fruibile fino ai 12 anni di vita del figlio;
  • di retribuire il congedo parentale complementare al 60% per entrambi i genitori.

Il programma del Pd invece non prevede in modo specifico alcun sostegno per la maternità. Per quanto riguarda i congedi, il Pd ha scritto nel suo programma che verrà approvata «una legge sulla co-genitorialità, per introdurre totale parità nei congedi di maternità e paternità e un nuovo congedo parentale anch’esso pienamente paritario, da affiancare a strumenti di flessibilità, come part time e lavoro agile di coppia agevolati». Sull’aumento degli asili nido, il Pd rendendo rendere gratuita e obbligatoria la scuola dell’infanzia nell’ambito del sistema integrato esistente e incrementarne il fondo nazionale, per garantire la progressiva gratuità dei servizi educativi 0-3 anni per i nuclei familiari a basso Isee, con particolare attenzione all’offerta formativa nel Sud del Paese. «Così vogliamo favorire l’uguaglianza già nei primi passi del percorso scolastico, assicurando per tutte e tutti pari opportunità di cura, relazione e gioco.»

Terzo polo: il programma di Azione e Italia Viva per le famiglie

Nel programma di Azione e Italia Viva si legge che l’obiettivo è introdurre una serie di misure che riducano i costi per favorire il rientro a lavoro dopo la maternità e ridurre i costi sostenuti dalle imprese, come:

  • incentivo post-maternità per le lavoratrici che rientrano al lavoro o iniziano un nuovo impiego dopo aver usufruito del congedo di maternità, entro il compimento del primo anno di età del bambino. Il sostegno al reddito erogato sarà pari al 30% della retribuzione mensile al primo figlio, con tetto a 5.000 euro, al 35% al secondo figlio, con tetto a 6.500 euro e al 40% dal terzo figlio, con tetto a 8.000 euro e durerà fino a 30 mesi;
  • sostegno alle imprese per le spese di sostituzione di maternità;
  • incentivi per le spese finalizzate alla formazione delle donne nel periodo della maternità e per il rientro al lavoro dopo la maternità.

Per quanto riguarda i congedi parentali, il programma prevede la riforma dei congedi parentali e l’aumento del congedo di paternità: «occorre una riforma dei congedi per minimizzare l’impatto della maternità sul progresso della carriera delle donne e per aiutare una più equa distribuzione delle responsabilità nel nucleo familiare». La proposta del programma prevede tre alternative:

  • l’aumento della durata del congedo obbligatorio di paternità da 10 giorni a 1 mese;
  • l’aumento dell’indennità dei congedi obbligatori al 100%;
  • modalità flessibili della gestione dei congedi parentali e forme di premialità nel caso in cui tali congedi siano distribuiti equamente fra entrambi i genitori: concedere al padre altri 4 mesi di congedo di paternità facoltativo retribuito al 60% per permettere un migliore bilanciamento dei carichi di lavoro domestico e modificare l’attuale congedo parentale di 10 mesi retribuito al 30%. In particolare, questo congedo deve essere composto da 3 parti: 2 mesi per la madre, 2 mesi per il padre e ulteriori 2 mesi ottenibili solo se entrambi i genitori abbiano esaurito interamente i loro periodi di congedo facoltativo.

Considerando che il congedo facoltativo durerebbe 6 mesi invece di 10, a parità di costo per il sistema, si potrebbe aumentare la retribuzione dei genitori al 50% durante il congedo. Per quanto riguarda l’aumento degli asili nido, l’indicazione è quella di attuare il piano parte del Pnrr.

Il programma prevede il potenziamento dell’assegno unico con aumento della maggiorazione in caso di secondo percettore di reddito e revisione dell’Isee. L’indicazione è che è «necessario aumentare il peso: di figli o persone con disabilità a carico delle famiglie».

Il programma del Movimento 5 Stelle

Il programma del Movimento 5 Stelle spinge per un’equiparazione dei tempi di congedo di paternità e maternità per rendere finalmente concreta la parità di genere nella gestione familiare e nella vita lavorativa. Inoltre, viene proposta la pensione anticipata per le mamme lavoratrici e sgravi per l’assunzione delle donne in gravidanza. Non ci sono riferimenti, invece, all’aumento degli asili nido e all’aumento dell’assegno unico universale.

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