Da Berlusconi a Renzi e Calenda: quelli che alle europee rischiano il flop

Alessandro Cipolla

13/04/2023

14/09/2023 - 09:12

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Alle elezioni europee 2024 la soglia di sbarramento sarà del 4% senza possibilità di fare coalizioni: non solo la sinistra, anche Berlusconi e il duo Calenda-Renzi potrebbero essere a rischio.

Da Berlusconi a Renzi e Calenda: quelli che alle europee rischiano il flop

Le elezioni europee 2024 per certi versi sono ancora lontane, i seggi in Italia e nel resto dell’Unione europea si apriranno a fine maggio del prossimo anno, ma tra i partiti è già iniziata la lunga volata verso l’importante voto comunitario.

Alle elezioni europee infatti non ci sono in ballo solo i preziosissimi 73 seggi riservati al Belpease nel prossimo Parlamento europeo, ma anche le certificazioni dei rapporti di forza dopo le politiche del settembre scorso.

La legge elettorale delle elezioni europee - un proporzionale puro con soglia di sbarramento fissata al 4% - costringerà poi le varie forze politiche a presentarsi ognuna per contro proprio almeno di improbabili listoni per mettere sotto lo stesso tetto - e simbolo - più partiti.

Il tutto per superare una soglia di sbarramento più impegnativa rispetto alle politiche e che, guardando gli ultimi sondaggi elettorali, potrebbe spaventare diversi partiti che fino a poco tempo fa potevano essere definiti come sicuri di portare a Bruxelles e Strasburgo propri rappresentanti.

Il recente ricovero di Silvio Berlusconi e la possibile rottura tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, sono dei fattori che potrebbero complicare le cose per Forza Italia e per il tandem Azione-Italia Viva, mentre per i cosiddetti “partiti minori”, con in testa quelli di sinistra, superare la soglia di sbarramento alle elezioni europee appare essere una missione proibitiva.

Elezioni europee 2024: chi rischia di restare fuori

Negli ultimi anni l’elettorato italiano si è dimostrato assai volatile, con partiti che hanno guadagnato - o perso - milioni di voti anche in un lasso di tempo relativamente breve; l’esempio più eclatante è quello della Lega che alle elezioni europee del 2019 ha preso il 34% crollando poi all’8% alle politiche 2022 mentre, al contrario, i Fratelli d’Italia sono passati dal 6 al 26%.

In questi mesi che ci separano dalle elezioni europee 2024 di conseguenza può succedere di tutto, non solo nel campo della politica ma anche dell’economia e dell’attualità, vista la spada di Damocle della guerra che pende sopra il capo di tutti noi.

Le incognite che aleggiano sul voto comunitario sono anche di ben altra natura; Forza Italia dopo il ricovero in terapia intensiva di Silvio Berlusconi assomiglia a un attore senza copione in attesa di capire quando il suo leader tornerà a dettare la linea. Al momento le redini degli azzurri sarebbero in mano a Marina Berlusconi che è in ottimi rapporti con Giorgia Meloni, ma sarebbero tanti i forzisti delusi per questa virata governista tanto che non si esclude anche una clamorosa scissione da parte della frangia guidata da Licia Ronzulli.

Con i sondaggi che indicano Forza Italia mediamente al 7%, al momento in vista delle europee il margine di vantaggio rispetto alla soglia di sbarramento sarebbe ancora rassicurante ma, visto il costante andamento a ribasso, il rischio di un clamoroso flop potrebbe essere in agguato.

Anche il duo Carlo Calenda-Matteo Renzi per i sondaggi sarebbe sopra al 7% ma, se Azione e Italia Viva dovessero dividersi come appare probabile dopo la rottura delle ultime ore in merito al partito unico, allora per entrambi quella del 4% potrebbe diventare una asticella proibitiva.

Sotto la soglia al momento ci sarebbero anche Alleanza Verdi-Sinistra - indicata al 3% dai sondaggi - e +Europa attestata invece di poco sopra il 2%, percentuale attorno alla quale galleggiano pure Per l’Italia con Paragone e Unione Popolare. Per tutte queste forze politiche alle elezioni europee, senza delle credibili alleanze, appare essere quasi impossibile il raggiungimento del fatidico 4%.

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