BCE e quel messaggio alle banche: “Non ci sarà alcun Big Bang”

Laura Naka Antonelli

12/06/2025

Parola della presidente della Vigilanza della BCE Claudia Buch, che si rivolge alle banche dell’area euro.

BCE e quel messaggio alle banche: “Non ci sarà alcun Big Bang”

Nelle ultime ore è circolata la notizia relativa a quella frase con cui la presidente del Consiglio di vigilanza della BCE, Claudia Buch, ha lanciato un chiaro messaggio, a mo’ di avvertimento, alle banche dell’area euro. “ Non ci sarà alcun Big Bang ”. Ovvero? A cosa si riferiva Buch?

Il tutto si spiega con quella voglia di deregulation manifestata da diversi istituti di credito dell’Eurozona, che da tempo chiedono alla BCE, che esercita la vigilanza del sistema bancario del blocco, di allentare alcune regole di supervisione, che le metterebbe in una posizione di svantaggio nei confronti delle rivali americane.

Trump verso deregulation banche USA, ma Buch (BCE) avverte: In Europa niente Big Bang

L’amministrazione americana di Donald Trump, di fatto, è già pronta ad avviare un procedimento di deregulation, che consenta alle banche USA di ampliare il loro raggio di azione, senza ritrovarsi ogni volta a bussare alla porta delle autorità per chiedere il permesso.

Buch ha accolto in parte la richiesta delle banche europee, sottolineando che “ possiamo migliorare il sistema e renderlo meno complesso ”.

Qualche concessione la Banca centrale europea la sta già facendo, visto che sta semplificando l’iter annuale conosciuto come Supervisory Review and Evaluation Process, che viene condotto ogni anno.

Noto come SREP, questo processo di revisione e valutazione prudenziale consente alla BCE, nelle vesti di autorità di vigilanza, di valutare i rischi delle banche, verificando la capacità degli istituti di gestirli in modo appropriato e adeguato. Con lo SREP, precisa la stessa BCE, la Vigilanza riesce ad analizzare “in modo coerente i profili di rischio delle banche” e ad “assumere decisioni sulle misure di vigilanza necessarie ”.

La revisione dello SREP si sta accompagnando anche a un’altra mossa con cui l’Eurotower sta cercando di andare incontro alle richieste sempre più pressanti delle banche dell’area euro, che temono di rimanere indietro rispetto alle banche USA, che andranno avanti a briglie ancora più sciolte, grazie alla deregulation di Trump.

Il Consiglio direttivo della BCE guidato da Christine Lagarde ha lanciato infatti una task force ad hoc, presieduta dal vicepresidente Luis de Guindos, il cui compito è quello di semplificare le regole esistenti.

La burocrazia, insomma, ha precisato Buch, sarà smorzata, ma niente misure troppo radicali e improvvise. In questo senso va letta la frase “Non ci sarà alcun Big Bang”.

Banche euro, vigilanza meno invasiva? L’opinione di Panetta (Bankitalia)

La questione della semplificazione del quadro regolamentare è stata affrontata di recente anche da Fabio Panetta, governatore di Bankitalia, nel discorso che tiene ogni anno: quello delle Considerazioni finali alla Relazione annuale di Palazzo Koch, stavolta relativa al 2024.

Panetta ha ricordato che, “con l’insediamento della nuova amministrazione statunitense è emerso un orientamento favorevole alla deregolamentazione del settore bancario e finanziario ”, aggiungendo che “questa tendenza solleva interrogativi anche per l’Unione europea, chiamata a valutare se e come rispondere per evitare svantaggi competitivi”.

Anche Panetta ha azionato tuttavia il freno, facendo notare che “esistono validi motivi per cui l’Europa non dovrebbe muoversi nella stessa direzione ”.

Il numero uno della Banca d’Italia ha ricordato a tal proposito come proprio l’allentamento di alcune regole negli Stati Uniti abbia gettato i semi della crisi delle banche esplosa in USA nel marzo del 2023.

Nell’avvertire che “in un contesto segnato da rischi crescenti sarebbe imprudente indebolire
il quadro normativo
”, puntualizzando che “è essenziale mantenere un assetto regolamentare efficace, in grado di prevenire instabilità e preservare la solidità del sistema ”, Panetta ha puntualizzato che “le norme introdotte in risposta alla crisi finanziaria globale hanno dato prova della loro validità” e che anche “grazie ad esse, le banche europee hanno superato shock di grande portata – dalla pandemia alla crisi energetica – mantenendo inalterata la propria forza”, quando invece, “al contrario, i dissesti di alcune banche regionali statunitensi registrati nella primavera del 2023 sono in parte attribuibili alla mancata applicazione di taluni standard prudenziali internazionali ”.

Il numero uno di Bankitalia ha così chiarito:

“Peraltro, da anni le banche europee mostrano risultati patrimoniali e reddituali molto positivi. È la prova che norme ben disegnate possono salvaguardare la stabilità senza sacrificare competitività ed efficienza. L’obiettivo, quindi, non deve essere l’allentamento delle regole, ma il loro miglioramento. Occorre puntare sulla semplificazione, eliminando sovrapposizioni e ambiguità normative e diminuendo gli oneri amministrativi. Una regolamentazione più chiara e coerente ridurrebbe l’incertezza per gli operatori e renderebbe l’azione di supervisione più efficace e tempestiva”.

Iscriviti a Money.it